lunedì 27 gennaio 2014

I verdi catalani, dopo il Congresso di SEL: il nostro alleato italiano, contro la Troika e l'austerità

E' sempre interessante vedere come vedono all'estero il dibattito politico in corso in Italia e come, soprattutto nella sinistra spagnola, trovano spunti di riflessione. Non solo Berlusconi e i suoi inspiegabili vent'anni di dominio, ma anche i conflitti interni del Partito Democratico, il dialogo difficile all'interno della sinistra. "Quando uno visita l'Italia e un Congresso come quello di SEL, si trova davanti a un dibattito politico che, nonostante abbia avuto negli ultimi anni poca capacità di trovare le risposte politiche e organizzative necessarie ai tempi attuali, si pone sempre le domande adeguate. 'La politica discute oggi di tutto, meno dell'essenziale' ha detto Nichi Vendola. In Italia, no. In Italia si distingue meglio che in qualunque altra parte l'essenziale dall'accessorio" scrivono su eldiario.es la deputata Laia Ortiz e il candidato alle europee Ernest Utasun, entrambi di ICV (Iniciativa per Catalunya Verds), appena tornati dal secondo Congresso di Sinistra Ecologia e Libertà, a Riccione.
Il Congresso è arrivato pochi giorni dopo l'accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi per riformare la legge elettorale e "avanzare verso un sistema bipartitico". Un sistema, da cui, tutto sia detto, la Spagna sta cercando di scappare, perché ridimensiona la presenza dei piccoli partiti e rafforza solo i due principali, chiamati dai loro detrattori PPSOE, per dire che, in fondo, propongono la stessa cosa. "Una legge elettorale che garantisce a Forza Italia e al PD di dominare le istituzioni, che lascerebbe la porta aperta al rinforzo di Beppe Grillo, allo stabilire un sistema di maggioranza a doppia votazione e un alto filtro per colpire la pluralità" commentano Ortiz e Utasun.
Il Congresso di SEL non si è perso tra gli accessori e ha puntato sull'essenziale: "la lotta contro la finanziarizzazione dell'economia e contro il ciclo produttivo sequestrato dai finanzieri, contro la povertà e l'uguaglianza, il recupero della lotta contro il cambio climatico da un ecologismo coerente e non da una vetrina, per evitare la catastrofe che si avvicina, e la necessità di recuperare un progetto europeo cittadino come strumento fondamentale per poter affrontare in migliori condizioni il precedente". E insieme a questi punti, vista la vicinanza delle elezioni europee, c'è stata la questione essenziale del momento: "come recuperare il vecchio sogno europeo di Altiero Spinelli davanti alla distruzione che ne stanno facendo le forze liberiste, che operano oggi impunemente in Europa. Si è ripetuto all'infinito nel Congresso: la ricomposizione della sinistra europea e il futuro del progetto europeo sono oggi la stessa cosa".
Cosa fare, dunque? "La sinistra italiana pensa sempre in grande". Così Vendola, nel suo discorso d'apertura, ha offerto due opzioni: appoggiare il candidato socialdemocratico Schultz o quello della sinistra europea Alexis Tsipras. "La maggioranza della direzione si inclinava sul primo, in un'operazione suicida che pretendeva articolare la sinistra alternativa in Italia con la sua incorporazione nella famiglia socialdemocratica europea".
"Arrabbiato per l'accordo Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale, interpellato dal manifesto di Barbara Spinelli (su Il Manifesto, la figlia di Altiero invitava a una lista elettorale di sostegno a Tsipras, al margine dai partiti) e reso ottimista dal messaggio di Tsipras, il Congresso ha deciso di sostenere il leader di Syriza. "Una decisione che contesta dal basso, dalla base, un orientamento della direzione del partito assolutamente irrazionale da tutti i punti di vista" scrivono i due esponenti di ICV su eldiario.es "Per rompere con l'austerità e il modello che disegna il patto fiscale, urge la formazione di un blocco anti-austerità nelle elezioni europee, che deve obbligatoriamente situarsi di fronte a quelli che hanno praticato il liberismo stretto e sostenuto le politiche della Troika, si chiamino Schulz, Rubalcaba, Papandreu o Almunia. Costruire una nuova maggioranza oggi in Europa e operare il cambio passa necessariamente dal rafforzamento di un polo situato al margine di questo blocco. Così lo ha inteso la militanza di SEL, imponendo il suo punto di vista al Congresso".
ICV va oltre e vuole una nuova correlazione di forze, appoggiando un'alleanza tra la sinistra antagonista e i verdi, perché "nessuno si inganni, con una sinistra alternativa debole, Schulz continuerà a fare quello che ha sempre fatto, negoziare con la destra, così come ha fatto il suo partito in Germania".
E dopo aver ribadito la vicinanza di SEL e ICV, "partiti gemellati sin dalla loro nascita", Ortiz e Utasun spiegano il loro manifesto: "Condividiamo (con SEL) l'europeismo critico o l'euroinsubordinazione, per dirla come Barbara Spinelli. Rifiutiamo le spinte eurofobiche come la compiacenza di una UE che serve oggi come strumento a un capitalismo oggi del tutto incompatibile con una società fraterna, libera e uguale. Recuperare le basi dell'illuminismo, la miglior tradizione del movimento operaio, la lotta per salvare il pianeta dalla catastrofe climatica e l'agenda dell'uguaglianza tra uomini e donne sono i pilastri su cui oggi rifondare la sinistra europea e iniziare un nuovo processo costituente europeo radicalmente democratico. In altre parole, recuperare l'orizzonte che un giorno ha disegnato la Costituzione anti-fascista italiana, tante volte violentata".
E non so, a volte bisogna guardarsi con gli occhi di uno straniero, scoprire con i suoi occhi tutto quello che l'Italia ha fatto e rappresentato, e continua a fare e a rappresentare, in Europa per sentirsi orgogliosi di essere figli di questa terra. Recuperare la Costituzione anti-fascista italiana per tornare a un'Europa libera, uguale e fraterna.