giovedì 9 gennaio 2014

La stretta di mano di Maduro e Capriles, dopo l'assassinio di Mónica Spear: basta violenza nel Venezuela

Nicolás, ti propongono di mettere da parte le nostre profonde differenze e di unirci contro l'insicurezza, come un solo blocco. Il tweet di Hector Capriles, capo dell'opposizione venezuelana e uomo più odiato del chavismo, diretto al Presidente Nicolás Maduro, potrebbe segnare la svolta nella storia di violenza del Venezuela.
E' arrivato due giorni dopo l'assassinio di Mónica Spear, Miss Venezuela 2004, diventata star delle telenovelas, e del suo ex marito, Thomas Henry Barry, su un'autostrada del Venezuela centrale, tra Puerto Cabello e Valencia, mentre aspettavano i soccorsi per la loro auto in panne. L'uccisione della coppia, crivellata di colpi mentre era chiusa in macchina nel tentativo di resistere alla rapina, e il ferimento della figlia Maya, una bambina di 5 anni che sta offrendo la sua preziosa testimonianza alle indagini, ma non sa ancora ch ei suoi genitori non ci sono più, ha scosso il Paese.
Il Venezuela è uno dei Paesi più violenti del mondo, con un tasso di 79 omicidi ogni 100mila abitanti; una cifra aspramente contestata dal Governo, che l'ha ridotta a 39 omicidi ogni 100mila abitanti. Il che non toglie che il numero sia alto e che il senso di insicurezza dei venezuelani sia ogni giorno maggiore.
Maduro ha risposto al tweet di Capriles abbassando le armi e i toni della loro guerra personale: dal 14 aprile 2013, quando il presidente ha vinto le elezioni per soli 200mila voti, la delegittimazione tra i due è stata costante. La Colombia ha rischiato la rottura dei rapporti diplomatici per aver ricevuto Capriles, il leader dell'opposizione non perde occasione per parlare di brogli elettorali, che gli sono costati la sconfitta.
I due si sono incontrati ieri, in una riunione indetta da Maduro con i Governatori degli Stati (Capriles è governatore di Miranda) e con i sindaci delle principali città del Paese. Si sono stretti la mano e la foto campeggia in buona parte dei quotidiani e dei siti web latinoamericani. Non è una pace, è un armistizio, davanti a un Paese choccato, che dopo l'assassinio della bella attrice e di suo marito, avvenuto davanti a una bambina di 5 anni, grida alta la sua protesta ed esige maggiore sicurezza nelle sue strade.
Ieri, i primi a mobilitarsi sono stati gli artisti venezuelani, che hanno marciato nelle strade di Caracas per potare una lettera all'Assemblea nazionale, per chiedere maggiore sicurezza cittadina e condannare l'assassinio di Mónica e di Thomas. Nel documento chiedono misure affinché "chi amministra lo Stato cambi parole e azioni e assuma posizioni chiare contro la violenza". "Con tutto il rispetto e in pieno diritto, chiediamo all'esecutivo e alle sue forze difensive che finisca la violenza. Che si lotti apertamente contro la violenza sfrenata, libera e padrona delle strade, padrona del nostro tempo, padrona del nostro spazio, padrona della nostra libertà. Padrona del nostro Venezuela. Noi artisti non vorremmo arrivare a pensare che la delinquenza governa e legifera nel Venezuela" scrivono nella missiva, secondo il quotidiano di Caracas El Universal.
Al Governo, che chiede di non politicizzare la morte di Spear, dicono che "siamo artisti e non politici", ma "una morte per violenza nel nostro Paese, e in qualunque altro Paese del pianeta, è un atto politico, perché è un affronto pubblico, un'aggressione pubblica, una rottura dell'ordine pubblico. La violenza nel Venezuela è istituzionale".
Il presidente Maduro sembra essere entrato in sintonia con i sentimenti dei venezuelani e ha promesso "mano di ferro" per risolvere il caso. "Quello che è successo ha sconvolto noi tutti, è un insieme di eventi violenti, negli ultimi 15 giorni, e dobbiamo mettere fine alla violenza, nessuno può rimanere a braccia conserte".
Nella riunione con i Governatori ha proposto un maggior coordinamento e la costruzione di un nuovo modello di Polizia, omologando tutti gli enti presenti nel Paese; ha anche annunciato la creazione di un centro d'attenzione per le vittime. "Io mi assumo le mie responsabilità" ha assicurato.
Le indagini sull'assassinio di Mónica Spear e Thomas Henry Berry proseguono. La Polizia ha fermato sette persone, due delle quali minorenni, e nelle prossime ore il Ministero Pubblico le porterà davanti a un Tribunale di controllo dello Stato di Carabobo.
"Sui colpevoli cadrà tutto il peso della legge" ha promesso il presidente Maduro.
La morte della bella Miss Venezuela 2004, in questi giorni sugli schermi di Rai2 con la sua ultima telenovela, Pasión prohibida, sembra segnare un prima e un dopo per un Paese stanco di insicurezza e violenza. Il uo bel volto famoso è diventato il simbolo delle migliaia di cittadini venezuelani che ogni anno sono vittime di violenze, abusi, furti, senza ricevere Giustizia. Lo ricorda anche un cartello portato in alto da un manifestante, ieri a Caracas, durante il corteo degli artisti: Un volto famoso, migliaia di cittadini anonimi (su eluniversal.com c'è una galleria fotografica sulla manifestazione).
La stretta di mano di Maduro e Capriles, ieri a Caracas.