giovedì 13 marzo 2014

Settimana Santa e ingorghi di processioni: a Siviglia i percorsi sono calcolati al minuto!

Il profumo dell'azahar, il fiore d'arancio, invade le strade di Siviglia non appena febbraio cede il posto alla primavera di marzo. E il profumo dell'azahar per le strade, per i sivigliani significa una sola cosa: Semana Santa! A volte il calendario fa sì che la Settimana Santa coincida con il profumo invadente e intenso dei fiori d'arancio, che si mescola a quello delle candele e dei fiori dei pasos, su cui si trovano le statue in processione. Ma quest'anno manca poco più di un mese e nelle cofradias, nelle confraternite, fervono i preparativi.
Non riguardano solo la vestizione delle statue, gli allenamenti delle squadre che le porteranno in processione, la preparazione dei tessuti dei vestiti e della messa in scena con cui le statue usciranno nelle strade cittadine. Ogni Hermandad percorre percorsi stabiliti, con orari precisi, in modo da arrivare alla Campana, da cui inizia il cammino ufficiale e obbligatorio per tutti verso la Cattedrale, senza sovrapporsi e infastidire le altre confraternite.
Quest'anno c'è stata maretta tra le Hermandades che escono nella Madrugá, la notte tra Giovedì e Venerdì Santo. Sono alcune delle Hermanades più amate di Siviglia: la Esperanza de Triana e la Esperanza de la Macarena, le due Vergini più mediatiche di Siviglia (magari suona strano detto così, ma la Semana Santa non è solo spiritualità e religiosità, è anche popolarità e passione. E nessuna Madonna batte le due Esperanzas, accolte, a ogni uscita dai loro templi, dalle grida del quartiere della Macarena e dalle lacrime d'emozione di Triana); escono il Señor de Sevilla, il Jesús del Gran Poder, il Cristo dei Gitani, caro alla Duchessa d'Alba, la Hermandad del Calvario, con il drammatico silenzio dei suoi nazarenos. Basta un ritardo in uscita, un ritmo blando nel percorso, un imprevisto, e ci sono rallentamenti che impediscono ai pasos e ai nazarenos in processione di godere del giusto e atteso calore popolare.
Così c'è stato un certo allarme quando la Esperanza di Triana ha annunciato che, superato il Guadalquivir, avrebbe ripreso il suo tradizionale itinerario e che sarebbe pertanto ritornata a passare nelle calles Murillo e O'Donnel. Il suo ritorno all'antico itinerario, abbandonato nel 2010  su suggerimento del Consiglio delle Confraternite, significa che "dovrà aspettare che El Calvario sia completamente uscito in strada dalla Magdalena, e porsi dietro di lui, per iniziare poi la Carrera Oficial (il percorso ufficiale, dalla Campana alla Cattedrale), il che potrebbe pregiudicare il Gran Poder, che dovrà aspettare in calle Zaragoza che Triana passi completamente, per poter continuare il proprio percorso di ritorno al tempio" spiegano con passione i media sivigliani.
Durante la Settimana Santa l'impressione che ci siano processioni ovunque e che bisogna armarsi soprattutto di grande pazienza è palpabile (ma, a dir la verità, ho sempre l'impressione che, in qualunque giorno dell'anno, a Siviglia ci sia sempre qualche Vergine in cammino, con il suo seguito di fedeli). Ma immaginarsi questi ingorghi di processioni nelle ore notturne (stiamo parlando della Esperanza de Triana, che esce dal proprio tempio all'1 di notte del Venerdì Santo, e del Gran Poder, che esce alle 18 del Giovedì Santo e che, pertanto, torna nella sua chiesa della plaza de San Lorenzo, nelle prime ore del nuovo giorno) suona un po' sorprendente. Eppure.
Tra hermanos e cofradias la discussione è stata seria. Si è cercato di far capire alla Esperanza de Triana che non può cambiare il percorso in modo unilaterale, dopo che in una riunione novembrina si era deciso insieme di mantenere orari e itinerari per il 2014, e che, dunque, ogni cambio dovrà essere, eventualmente, rimandato al 2015. Riunioni e ipotesi e poi finalmente la buona novella: in una riunione nella Basilica della Macarena, gli Hermanos Mayores della Madrugá hanno deciso che per il 2014 non cambierà niente. Dunque, la Esperanza de Triana continuerà a passare per le calles Rioja e Velázquez, El Calvario uscirà cinque minuti prima dal tempio, in modo da rendere più semplici le cose ai trianeros e che questi, a loro volta, non rallentino il ritorno del Gran Poder alla plaza de San Lorenzo. Pensate alla passione, alla religiosità, alla spiritualità ed è invece tutto calcolato al secondo. Sono cosas de la Semana Santa, che, potete crederci o meno, appassionano i sivigliani quanto un derby Sevilla-Betis.