lunedì 7 aprile 2014

Spagna: il Governo prepara una legge speciale per l'abdicazione di re Juan Carlos?

Monarchia spagnola di nuovo nel mirino. Dopo La gran desmemoria, il libro di Pilar Urbano, che ha creato più di un imbarazzo alla Zarzuela e che ha suscitato un'ondata di smentite, per aver attribuito un ruolo attivo al re, nella preparazione del clima per il colpo di Stato del 23 febbraio 1981, adesso il sito web vozpopuli.com, svela che è allo studio una legge per l'abdicazione del sovrano.
Della rinuncia di Juan Carlos si parla da tempo: i problemi di salute, gli scandali, il necessario rinnovamento generazionale, di cui hanno dato esempio le monarchie del Benelux, hanno fatto sì che l'abdicazione, per quanto smentita dal re, sia argomento di attualità. Solo che manca una legge organica che possa permetterla, stabilendo i passi necessari e lo status del futuro ex sovrano. I maligni dicono che Juan Carlos rifiuti l'abdicazione proprio per questo: cosa sarà di lui, una volta perduto il trono? Perderà l'irresponsabilità che gli garantisce di non essere chiamato in causa dai giudici, neppure per il riconoscimento di paternità, come pretendono due presunti figli naturali? Potrebbe denunciarlo qualunque cittadino, per avere le idee più chiare sul 23-F, sulle sue pericolose amicizie orientali e sull'incredibile aumento del suo patrimonio personale?
Secondo vozpopuli, il Governo spagnolo sta compiendo i primi passi che porterebbero Felipe sul trono spagnolo. Una delle prime misure, piuttosto polemiche, è stata la decisione di inserire la regina Sofia e i Principi delle Asturie tra le persone che, in caso di problemi con la Giustizia, saranno giudicate da un tribunale speciale, "la Sala Seconda del Tribunal Supremo", "lontano dagli organi giudiziari che giudicano il resto dei cittadini", spiega il sito web in un articolo firmato dal giornalista Jesús Cacho. E' un privilegio, quello di essere giudicati dalla Sala Seconda del Tribunal Supremo, che hanno circa 10mila spagnoli, tra ministri, parlamentari e una lunga lista di alte cariche dello Stato. Ed è un privilegio che recentemente l'UPyD ha chiesto inutilmente di cancellare. Mentre si discute dell'impunità del Re, chiedendosi se sia giusto che abbia questo privilegio, il Governo blinda anche la regina e i Principi. Non che si sospetti che abbiano fatto qualcosa di illegale, ma dovesse mai succedere, anche loro godranno del privilegio di un tribunale speciale. Il che non è molto simpatico, in tempi di impopolarità della monarchia.
Ma questo è un tema da niente, considerando quello che si sta preparando per la figura di re Juan Carlos, sostiene Cacho. Il PP e il PSOE sarebbero "aperti alla possibilità di preparare e far approvare, con un amplissima maggioranza, una Legge d'Abdicazione, che, tra le altre cose, blinderebbe la persona del Monarca nel caso decida di abdicare, estendendogli a tutta la vita quell'inviolabilità inserita nella Costituzione. Si tratta di un'operazione di grande importanza, di cui sono al corrente le più alte istituzioni dello Stato e la cui materializzazione richiede il suo tempo. L'unica condizione che i leaders di entrambi i partiti hanno posto, per avviare l'iniziativa, è che il Re faccia un gesto, dia un segnale in direzione dell'abdicazione. Il Principe si manifesta disponibile ad aspettare il necessario". Le fonti assicurano a vozpopuli.com che il Principe “non vuole accelerazioni, davanti al nervosismo che manifesta la principessa Letizia, una donna superata dagli eventi, la sovraesposizione e la pressione delle reti sociali e dei mezzi di comunicazione".
L'operazione-abdicazione sarebbe sempre d'attualità e "piena di logica", nonostante "le smentite ufficiali"; vozpopuli.com ipotizza addirittura che la rinuncia al trono di re Juan Carlos potrebbe prodursi in questa legislatura, perché "nella prossima sarà molto difficile, con un Parlamento così frammentato come quello che pronosticano i sondaggi, arrivare all'accordo che l'establishment dovrà raggiungere per renderla possibile".
E che l'abdicazione del Re sia necessaria, per la solidità della monarchia, lo mette in evidenza anche la polemica causata dal libro di Pilar Urbano. E' uno scandalo, scrive vozpopuli.com, che mostra "la fragilità della figura del Re come Capo di Stato, più che mai sottoposto al fuoco incrociato delle migliaia di scandali, di ogni tipo, che nell'ombra si sono gestiti da quando è salito al trono". Che sia vera o no l'accusa di una sua partecipazione attiva alla caduta del Governo Suárez e il suo appoggio a un eventuale Governo del generale Armada, il libro di Urbano, a cui vozpopuli.com nega grande credibilità, "ha avuto come effetto quello di rovinare la spettacolare campagna di immagine disegnata dalla Zarzuela intorno al cadavere del presidente Suárez". La gran desmemoria ha causato una valanga di smentite, con un comunicato firmato da ex ministri e collaboratori di Adolfo Suárez e con una lunga intervista rilasciata ieri da Adolfo Suárez jr a El Mundo. Da Planeta, la casa editrice del libro, affermano che nel libro non c'è niente di quanto sostenuto da Pilar Urbano nell'intervista a El Mundo, che ha causato tanto clamore.
Fatto sta che il libro ha rimesso il 23-F nel punto di rimira, ha riacceso i riflettori sui dubbi del ruolo di Juan Carlos nelle settimane drammatiche che prepararono il 23-F, ha riportato in primo piano i sospetti sulla sua partecipazione allo stesso golpe, fermato dal suo intervento solo in extremis. Il che, conclude vozpopuli.com, non è un bene in un Paese che sta affrontando una durissima crisi economica e sociale e che non ha più grande fiducia nelle proprie istituzioni. "E' chiaro che le forze vive del regime sono salite lancia in resta a difendere il Re, segnale evidente dell'estrema fragilità della figura dle Monarca e della stessa debolezza istituzionale della Corona, per non parlare del silenzio dei gruppi mediatici tradizionali" scrive nelle sue ultime righe Jesús Cacho "In queste condizioni, una decisione intelligente da parte di queste forze vive dovrebbe passare per l'accelerazione, per quanto possibile, della Legge d'Abdicazione, per permettere quanto prima l'arrivo del Principe Felipe al trono. Questo, ovviamente, se li preoccupa il mantenimento della pace sociale. Perché, a eccezione del 23-F, la maggior parte degli errori compiuti dal Monarca in questi decenni, non è ancora uscita alla luce. Qualunque ritardo nella sostituzione del Capo dello Stato equivale a giocare con il fuoco"