lunedì 16 giugno 2014

Juan Manuel Santos rieletto presidente della Colombia

La pace ha vinto in Colombia: Juan Manuel Santos è stato confermato alla presidenza del Paese e il dialogo con le FARC può continuare. La campagna elettorale è stata piuttosto combattuta, grazie al successo, al primo turno, di Óscar Iván Zuluaga, il candidato dell'ex presidente Álvaro Uribe Vélez, contrarissimo alla politica di dialogo di Santos.

Il presidente rieletto ha vinto al secondo turno con il 50,90% dei voti, contro il 45.04% del suo avversario. Cosa è successo per convincere i colombiani, in poche settimane, a lasciare Zuluaga e a continuare a fidarsi di Santos? Sono successe molte cose e tutte da leggere con lo sguardo rivolto al lungo conflitto armato che ha diviso il Paese per 50 anni e che ora potrebbe essere arrivato al capolinea, grazie al dialogo di pace con la guerriglia, voluto dal presidente.

La vittoria al primo turno di Zuluaga va analizzata tenendo conto dell'altissima astensione: ben il 60% dei colombiani non ha votato, una percentuale storica per il Paese sudamericano. Al secondo turno, la sinistra ha manifestato il proprio sostegno a Santos, co il volto visibile di Clara López, che al primo turno ha raccolto ben 2 milioni di voti. Con quest'alleanza Santos ha stravinto a Bogotà, tradizionalmente vicina al progressista Polo Democrático Alternativo,

Nell'intervallo tra il primo e il secondo turno, l'Ejército de Liberación Nacional (ELN) ha manifestato l'intenzione di partecipare al processo di pace in corso a L'Avana: per il presidente è stato un bel colpo di immagine. I progressi in corso a Cuba, dove si stanno raggiungendo gli accordi sui vari punti del programma di pace, hanno evidentemente convinto l'ELN che Santos è davvero impegnato nel pacificare la Colombia ed è bene non rimanere fuori dal processo. E, rimanendo ancora tra le guerriglie: le FARC hanno proclamato una tregua unilaterale che ha funzionato perfettamente durante le elezioni. Il che ha permesso ai colombiani di verificare cosa sarebbe il loro Paese se potesse sempre decidere in un clima di pace. Non per niente numerosi intellettuali, artisti e celebrities vari hanno appoggiato la campagna elettorale di Santos insistendo proprio sulla fine del conflitto.

Poi c'è chi aggiunge, con un sorriso e un po' di malizia, che la buona stella di Santos ha potuto contare anche su Mondiali in corso nel vicino Brasile: la Colombia ha debuttato con un promettente 3 a 0 conto la Grecia. Un esordio convincente, dopo 16 anni di assenza dai Mondiali. Una ragione di buonumore, che, sommata alle altre, ha spinto molti colombiani a votare indossando la maglietta della Nazionale.

Rieletto con una buona distanza dall'avversario, Juan Manuel Santos, appartenente a una delle famiglie più prestigiose della Colombia (fino a pochi anni fa era proprietaria di El Tiempo, il più importante quotidiano del Paese), può adesso continuare il dialogo con le guerriglie del Paese e può contare sull'appoggio sufficiente per raggiungere la pace anelata dai colombiani. Nei decenni di guerra, la Colombia ha visto morire oltre 220mila persone e, cosa altrettanto grave, ha visto ben 5 milioni di colombiani abbandonare le proprie terre e trovare rifugio precario in altre regioni del Paese e nei Paesi confinanti.