venerdì 11 luglio 2014

Accordo Spagna-Russia: niente adozioni per le coppie omosessuali

Come cambia l'immagine e il senso di un Paese, secondo i dirigenti che i cittadini eleggono. La Spagna ha firmato un accordo con la Russia sulle adozioni internazionali, accettando che le coppie omosessuali siano escluse dalle richieste d'adozione. E' il primo Stato che accetta le esigenze del Tribunale Supremo della Russia, secondo il quale ai Paesi che ammettono il matrimonio omosessuale bisogna chiedere accordi bilaterali, per escludere le coppie dello stesso sesso.

Con quest'accordo la Spagna ha sbloccato i casi di 160 bambini russi, già formalmente adottati da famiglie spagnole e bloccati in Russia dall'assenza dell'accordo bilaterale richiesto dal Tribunale Supremo.

Secondo il Ministro spagnolo degli Esteri José Manuel García-Margallo e il viceministro russo dell'educazione Veniamin Kaganov, l'accordo raggiunto permette di realizzare le adozioni in modo che siano perfettamente legali e accettabili per entrambe le legislazioni.

E la comunità omosessuale spagnola si trova divisa. C'è chi ritiene che era un accordo "tra la spada e la parete", perché da una parte è evidente la discriminazione, dall'altra c'è il desiderio di un figlio di migiliaia di coppie e l'opportunità, offerta a migliaia di bambini russi che vivono in condizioni precarie, di avere una famiglia. Ma c'è anche chi considera che con questo accordo "la Spagna è complice delle politiche discriminatorie russe".

"Con l'accettazione delle condizioni decise dalla Russia, questo Paese avrà diritto di 'controllare lo stile di vita e istruzione' dei piccoli che vivranno in Spagna" scrive eldiario.es "si richiede un rapporto sullo 'stato di salute, sviluppo emozionale, istruzione...' realizzato da 'un'agenzia o autorità straniera competente nel territorio di accoglienza'. La Russia chiede rapporti per quando i bambini avranno 2, 5, 11, 23 e 35 mesi. Una delle preoccupazioni di questo Stato è che qualche minorenne adottato possa lasciare la nuova famiglia ed essere riadottato da coppie omosessuali".

Il contesto in cui è avvenuta la firma di questo accordo è davvero delicato, con in gioco sentimenti, desideri, opportunità, ma chissà se la Spagna di José Luis Rodriguez Zapatero lo avrebbe accettato, nel silenzio che lo circonda oggi, nella Spagna di Mariano Rajoy.