martedì 27 febbraio 2007

Alejandro Agag su El Pais: vita e misteri del genero di Aznar

Sull'ultimo Domingo, il supplemento domenicale di El Pais, c'è un lungo ritratto di Alejandro Agag, il genero di José Maria Aznar. 34 anni, silenzioso e discreto, Agag è per me uno dei personaggi più enigmatici di Spagna. Ovviamente non concede mai interviste. Ma lo si vede spesso e volentieri in compagnia di personaggi potenti. Scrive Domingo: "Encantador, furbo e un po' frivolo. Educato dall'Opus. Maestro della lusinga. [...] Sottovalutare Alejandro Agag è un errore. Non è stupido. Dietro il suo sorriso si nasconde un freddo calcolatore avvolto dalle buone maniere. Ambizioso. Entusiasta del modello di società all'italiana, dove si mescolano politica, affari e mezzi di comunicazione. Agag non vuole essere Aznar; Agag vuole essere Murdoch o Berlusconi: avere soldi, possedere televisioni e gestire primi ministri. Per Agag è molto più divertente influire che comandare".
Per lui tutto è iniziato grazie ai buoni rapporti che ha saputo intrecciare a scuola e, soprattutto, all'università. Dove si inventa un'associazione studentesca e, per avvicinare i potenti, li invita a piccole conversazioni con gli studenti: incontra così anche Mario Conde, uno dei manager rampanti del felipismo, finito in galera per il fallimento del Banesto, e l'ex Ministro dell'Economia Carlos Solchaga. Nel 1996 il salto alla Moncloa, dove diventa aiutante di José Maria Aznar. I contatti si fanno importanti e Agag ascende fino alla segreteria del Partito Popolare Europeo, da dove favorisce l'ingresso di Forza Italia nel gruppo popolare del Parlamento Europeo.
Come tutti anche il giovane Alejandro Agag ha una data che gli cambia l'esistenza. E' il 5 settembre 2002. Con una sontuosa e chiacchieratissima cerimonia all'Escorial, luogo storico della monarchia spagnola, sposa a 31 anni la 21enne Ana Aznar Botella, unica donna, e per questo amatissima, dei tre figli del premier. Gli Aznar hanno invitato capi di governo come Tony Blair o Silvio Berlusconi, manager rampanti come Flavio Briatore, che si presenta con una tizia sconosciuta e scosciatissima, personaggi dell'entertainment come Julio Iglesias, sono presenti anche Juan Carlos e Sofia di Spagna. Ana sembra un'Infanta e gli osservatori iniziano a chiedersi se a José Maria il potere non abbia un po' dato alla testa. Poco prima del matrimonio, per evitare maldicenze e imbarazzi al futuro suocero, Agag si dimette dalla segreteria del PPE. E' la fine della sua carriera politica.
Ma è anche l'inizio della sua seconda vita, che, date le sue inclinazioni, deve piacergli parecchio di più della prima. Dopo una breve parentesi in una banca portoghese, lui ed Ana si trasferiscono a Londra. Dove lei continua a studiare Psicologia e lui continua a stringere contatti. Comprano anche una faraonica casa valutata 3 milioni di euro, nell'esclusivo quartiere di Chelsea, vicino a personaggi glamour come Inés Sastre, Gwyneth Paltrow o Rosario e Kyril di Bulgaria; è una palazzina di tre piani da 100 mq l'uno, con un piccolo giardino in cui possono giocare i due bambini nati dal matrimonio, Alejandro jr e Rodrigo. A Londra Agag si occupa soprattutto di intermediazione, è dietro molti affari spagnoli e, per quanto riguarda l'Italia, non è ancora molto chiaro il suo ruolo nel tentativo di scalata della RCS compiuto da Stefano Ricucci, un paio di estati fa. Una buona definizione dei misteri di Agag la si legge nell'articolo di Domingo, intitolato non a caso El Conseguidor (colui che ottiene): "Neanche i suoi intimi sanno a cosa si dedica Alejandro. Non è qualcosa di nuovo nella sua vita. Oltre alla maestria nelle relazioni pubbliche, è opaco. Da buon laureato (ma studente mediocre) in finanza, è un esperto nel gonfiare il valore delle sue azioni. Si vende come nessuno. Sta con quelli che comandano. Poi, ognuno tragga le sue conclusioni".
Poco prima dell'estate ha lanciato un hedge funds con cui gestsce gli interessi di amici e potenti, si chiama Addax Capital Partner e, secondo il sito elconfidencial.com, si dedica a investire nelle monete; tra i soci con cui lavora c'è l'Addax Investment Bank, "uno dei bracci d'investimento del petrolio di Dubai, dove opera Addax Petroleum. Con i petrodollari giocare forte nei mercati può essere anche divertente".
Ma il vero interesse di Alejandro Agag è la Formula 1, diventata in Spagna, grazie ai successi di Fernando Alonso, lo sport più popolare dopo il calcio, con il conseguente enorme giro d'affari pubblicitario. Agag è entrato nella F1 grazie a Flavio Briatore, conosciuto nelle sue frequentazioni con Silvio Berlusconi: da qualche anno lui ed Ana passano parte dell'estate sulla Costa Smeralda, si vedono sulla barca del manager piemontese e al Billonaire. Dall'amicizia personale, gli affari. Come piace ad Alejandro.
Attraverso la Stacourt Limited Agag controlla i diritti televisivi del Circus in Spagna, i concorsi sms che si fanno durante i GP e gestisce la GP2. Tutto è nato da un commento fattogli da Briatore su Alonso: "Il tuo compaesano è un genio, è il futuro". Intuite le potenzialità di business che il talento di Alonso implica, Alejandro (e Flavio) si dedicano con passione alla Stacourt Limited, che cura i loro interessi nella F1, comprano i diritti tv della F1 per la Spagna a quasi niente e li rivendono carissimi, grazie al fenomeno Alonso e, secondo El Mundo, sono associati alla FOM di Bernie Ecclestone, il padrino del Circus. Ed è propro il 76enne patron della F1, ovviamente un grande amico di Agag, sin dai tempi in cui cercava una sponda contro le leggi antitabacco che stavano mettendo in crisi i GP e lui, allora segretario del PPE, gliela offrì, il prossimo obiettivo. "Ecclestone tratta Alejandro come un figlio" dicono in Formula 1. Appunto. Quando si aprirà la lotta per la successione, ricordatevi di questo figlio spagnolo, silenzioso, enigmatico, ma sempre presente nell'ombra.