venerdì 9 marzo 2007

Quel pugno che divise Vargas Llosa e García Márquez: la storia ricostruita da Rodrigo Moya

Gabook In un blog latinoamericano  ho trovato questa curiosa storia, un ricordo del fotografo colombiano naturalizzato messicano Rodrigo Moya pubblicato dal quotidiano La Jornada de México.
La famiglia di Moya era molto legata a Gabriel García Márquez, tanto che sua madre Alicia lo chiamava el Gabito, come pochi possono fare. Fu Rodrigo Moya a fotografarlo per la prima controcopertina di Cien años de soledad. "Il vestito che aveva scelto Gabo per quella sessione era molto appariscente e avevo tentato di suggerirgli che era meglio una foto in maniche di camicia, però lui si vedeva così naturale in quel vestito che lo fotografai come volle lui". Era il 29 novembre 1966.
Si rividero per un'altra sessione di foto circa 10 anni dopo: "Il 14 febbraio 1976 Gabriel García Márquez risuonò il campanello di casa mia perché gli facessi altre foto. Stavolta non era un vestito a quadretti ad attirare l'attenzione, ma il tremendo livido all'occhio sinistro e una ferita al naso causati da un pugno datogli due giorni prima dal collega, e fino a quel momento grande amico, Mario Vargas Llosa. El Gabo voleva una prova grafica di quell'aggressione ed io ero il fotografo amico e di fiducia per ottenerla. Ovviamente gli chiesi cos'era successo e ovvio che Gabo fu evasivo, disse che c'erano differenze ormai inconciliabili dato che l'autore de La guerra del fin del mundo si avvicinava a ritmo accelerato alle idee di destra mentre lo scrittore che dieci anni dopo avrebbe ricevuto il Nobel rimaneva fedele alla causa della sinistra".
Meno male che con García Márquez c'era la moglie Mercedes Barcha, nascosta da un paio di enormi occhiali da sole, come se anche lei avesse ricevuto un colpo da KO. L'inviperita signora de García Márquez raccontò all'amico fotografo com'erano andate davvero le cose. Successe tutto a una proiezione privata, poco prima dell'inizio del film: Gabo si avvicinò all'amico peruviano con le braccia aperte per abbracciarlo. L'unica cosa che riuscì a dire fu "Mario" perché Vargas Llosa gli dette un colpo che lo buttò al tappeto con il viso coperto di sangue. Per evitare lo scandalo di un ricovero in ospedale, il colombiano, "con una forte emorragia, l'occhio chiuso e in stato di choc", fu riportato a casa. Per tutta la notte Mercedes applicò sull'occhio del marito il rimedio di sempre: una bistecca.
Rodrigo Moya racconta che "secondo le conversazioni che ricordo di quella mattina, mentre entrambe le coppie vivevano a Parigi, i  García Márquez avevano cercato di mediare nelle difficoltà coniugali dei Vargas Llosa, raccogliendo le confidenze della moglie. Come succede spesso i consigli e i commenti della coppia amica non facevano fare una bellissima figura a Vargas Llosa, finché questi tornò all'ovile. E qualunque cosa avessero detto o fatto i colombiani, il peruviano si sentì gravemente offeso e risolse la sua furia in quel modo veloce e selvaggio. Conserva le foto e mandamente una copia, mi disse el Gabo prima di andarsene. Le ho conservate per 30 anni, adesso lui ne compie 80, 40 ne compie la prima edizione di Cien años de soledad, considero perciò corretta la pubblicazione di questa nota sul tremendo incontro tra due grandi scrittori, uno di sinsitra e l'altro con un tremendo destro".