Ecco un'indagine in cui mi riconosco e che non mi fa sentire sola. E che mi fa sentire
come quella frase detta qualche tempo fa da una coinquilina olandese, e già citata in
questo blog, non sia azzeccatissima solo per me: "I sivigliani sono sempre pronti ad
aprirti le porte di un bar, mai quelle di casa loro". Allargando geograficamente il
concetto a tutta l'Andalusia, la stessa cosa risulta da un'indagine realizzata tra gli
universitari che studiano a Granada per scoprire l'immagine che hanno della regione.
Tra i giovani studenti l'Andalusia non scappa dagli stereotipi: terra di clima caldo e invidiabile e di gente scura e allegra. Anche se il primo aggettivo utilizzato per definire le donne e il secondo per definire gli uomini è trabjador, lavoratore, una cosa che rompe con tutti gli schemi, dato che gli andalusi hanno, chissà perché, fama di vagos, di persone inconcludenti e con poca voglia di lavorare.
Poi però arrivano le dolenti note, che sorprendono gli andalusi e il Correo de Andalucia, che riporta l'indagine: nonostante le convinzioni che hanno su se stessi, non si fanno notare dagli stranieri per la socievolezza, anche se sì per la simpatia. Gli studenti stranieri e non andalusi in genere parlano di una "falsa apertura" e della "superficialità delle relazioni" che si stabiliscono con i locali. Vero, vero! non per niente aprono le porte di un bar, ma non quelle di casa loro! e non per niente se ti trovi in difficoltà, non di denaro, ma di cose più banali tipo trasportare piccoli averi personali da una casa all'altra o pagare una bolletta o iscriversi alla Seguridad Social, quelli che ti aiutano e ti danno le dritte sono sempre gli stranieri, mai gli andalusi. E la cosa straordinaria è che quando ti chiedono come li trovi, convinti di sentirsi rispondere como los andaluces no hay otros, la loro frase preferita per qualunque cosa riguardi l'Andalusia (significa come gli andalusi non c'è nessuno, il che è vero, ma non necessariamente nel senso che piace a loro), ci rimangono male se fai notare la freddezza e la sostanziale indifferenza con cui si comportano verso gli stranieri.
Una volta stavo per tornare a Torino dopo tre mesi a Siviglia, in cui avevo conosciuto venezuelani e argentini, tedeschi e americani, ma non sivigliani; mi stavo tagliando i capelli e la parrucchiera, di queste che devono essere simpatiche a tutti i costi (per cui sono insopportabili) mi ha fatto la solita domanda te gusta Sevilla? e io in un impeto di sincerità le ho detto che Siviglia è adorabile, i sivigliani molto meno, meno male che ci sono gli stranieri. Un'offesa personale! mi ha lasciato il numero di telefono per chiamarla e uscire con lei e i suoi amici. Sono un po' anormali, no? Che, tra l'altro, quando voglio uscire con qualcuno, sono io che lo chiamo, non gli dò il mio numero. Per dire.
Andando avanti con l'indagine tra i giovani universitari di Granada. Le immagini associate all'Andalusia sono legate soprattutto al clima e alla ricchezza naturale (76,07%), ai costumi e tradizioni (63,69%), passato storico (56,53%), carattere allegro e ospitale (40,58%), calore, amicizia e famiglia (19,94%). Curiose le differenze che si stabiliscono tra stranieri e spagnoli, andalusi e non, riguardo ai personaggi associati all'Andalusia: i primi optano per Washington Irving, l'autore dei Racconti dell'Alhambra (non andate a Granada senza averlo letto!!), e Federico Garcia Lorca, i secondi per lo scrittore e poeta Rafael Alberti, il pittore Julio Romero, la Duchessa d'Alba.
Tutti gli stranieri sono d'accordo, e sarebbe difficile non esserlo, con l'idea che la Spagna, la sua cultura e persino i suoi stereotipi vengono generalmente identificati con l'Andalusia e le sue tradizioni, anche se poi gli studenti andalusi non si riconoscono nell'immagine di uomini machistas e donne tradizionali che la consuetudine attribuisce alla loro terra. Tra i problemi della regione, i principali sono la disoccupazione e il lavoro precario (66,11%), l'immigrazione (37,83%, notare la forte differenza tra il primo e il secondo problema citati dai giovani universitari), l'istruzione insufficiente e l'incultura (36,59%).
Tra i giovani studenti l'Andalusia non scappa dagli stereotipi: terra di clima caldo e invidiabile e di gente scura e allegra. Anche se il primo aggettivo utilizzato per definire le donne e il secondo per definire gli uomini è trabjador, lavoratore, una cosa che rompe con tutti gli schemi, dato che gli andalusi hanno, chissà perché, fama di vagos, di persone inconcludenti e con poca voglia di lavorare.
Poi però arrivano le dolenti note, che sorprendono gli andalusi e il Correo de Andalucia, che riporta l'indagine: nonostante le convinzioni che hanno su se stessi, non si fanno notare dagli stranieri per la socievolezza, anche se sì per la simpatia. Gli studenti stranieri e non andalusi in genere parlano di una "falsa apertura" e della "superficialità delle relazioni" che si stabiliscono con i locali. Vero, vero! non per niente aprono le porte di un bar, ma non quelle di casa loro! e non per niente se ti trovi in difficoltà, non di denaro, ma di cose più banali tipo trasportare piccoli averi personali da una casa all'altra o pagare una bolletta o iscriversi alla Seguridad Social, quelli che ti aiutano e ti danno le dritte sono sempre gli stranieri, mai gli andalusi. E la cosa straordinaria è che quando ti chiedono come li trovi, convinti di sentirsi rispondere como los andaluces no hay otros, la loro frase preferita per qualunque cosa riguardi l'Andalusia (significa come gli andalusi non c'è nessuno, il che è vero, ma non necessariamente nel senso che piace a loro), ci rimangono male se fai notare la freddezza e la sostanziale indifferenza con cui si comportano verso gli stranieri.
Una volta stavo per tornare a Torino dopo tre mesi a Siviglia, in cui avevo conosciuto venezuelani e argentini, tedeschi e americani, ma non sivigliani; mi stavo tagliando i capelli e la parrucchiera, di queste che devono essere simpatiche a tutti i costi (per cui sono insopportabili) mi ha fatto la solita domanda te gusta Sevilla? e io in un impeto di sincerità le ho detto che Siviglia è adorabile, i sivigliani molto meno, meno male che ci sono gli stranieri. Un'offesa personale! mi ha lasciato il numero di telefono per chiamarla e uscire con lei e i suoi amici. Sono un po' anormali, no? Che, tra l'altro, quando voglio uscire con qualcuno, sono io che lo chiamo, non gli dò il mio numero. Per dire.
Andando avanti con l'indagine tra i giovani universitari di Granada. Le immagini associate all'Andalusia sono legate soprattutto al clima e alla ricchezza naturale (76,07%), ai costumi e tradizioni (63,69%), passato storico (56,53%), carattere allegro e ospitale (40,58%), calore, amicizia e famiglia (19,94%). Curiose le differenze che si stabiliscono tra stranieri e spagnoli, andalusi e non, riguardo ai personaggi associati all'Andalusia: i primi optano per Washington Irving, l'autore dei Racconti dell'Alhambra (non andate a Granada senza averlo letto!!), e Federico Garcia Lorca, i secondi per lo scrittore e poeta Rafael Alberti, il pittore Julio Romero, la Duchessa d'Alba.
Tutti gli stranieri sono d'accordo, e sarebbe difficile non esserlo, con l'idea che la Spagna, la sua cultura e persino i suoi stereotipi vengono generalmente identificati con l'Andalusia e le sue tradizioni, anche se poi gli studenti andalusi non si riconoscono nell'immagine di uomini machistas e donne tradizionali che la consuetudine attribuisce alla loro terra. Tra i problemi della regione, i principali sono la disoccupazione e il lavoro precario (66,11%), l'immigrazione (37,83%, notare la forte differenza tra il primo e il secondo problema citati dai giovani universitari), l'istruzione insufficiente e l'incultura (36,59%).