domenica 9 dicembre 2007

Terrore e morte nella musica tex-mex: così assassinano i cantanti dei narcocorridos

Una settimana fa a Matamoros, nello stato messicano di Tamaulipas, è stata assassinata in ospedale Zayda Peña, cantante della band Zayda y Los Culpables: si stava riprendendo da un attentato appena subito. Pochi giorni dopo è stato trovato morto Sergio Gómez, vocalist del gruppo K-Paz de la Sierra: sul suo corpo segni di violenze e torture. Venerdì è apparso sotto un ponte il corpo senza vita di José Luis Aquino, trombettista della band Los Conde. Tre morti in una settimana. Tutti artisti della musica grupera, un genere molto popolare sulla frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti.
La musica grupera appartiene da circa un secolo alla tradizione culturale della frontiera, utilizza strumenti popolari come il sassofono o la fisarmonica e ritmi come la polka, la cumbia, il country. E' la musica delle feste, dell'allegria, canta l'amore, il disamore, le avventure, la vita al confine, il tex-mex che fa la fortuna di film e telenovelas e che esalta la cultura chicana.
All'interno del genere si è sviluppato vari decenni fa il corrido, che aveva una funzione non solo romantica ma anche informativa, raccontando le gesta degli eroi popolari ed esaltandone coraggio e valore. Gli eroi erano spesso fuggitivi o pistoleri, sempre in bilico tra legalità e criminalità, e dunque per questo più affascinanti, ma erano anche autentiche leggende, come Pancho Villa ed Emiliano Zapata. Negli ultimi trent'anni alcune bands hanno trasformato il corrido in narcocorrido, hanno cioè iniziato ad esaltare le imprese dei narcotrafficanti della frontiera, senza dare una lettura etica della loro violenza, ma limitandosi a raccontarne le avventure. Elijah Wald, ex chitarrista di blues, che ha scritto un libro sull'argomento, ha detto alla BBC che "la prima cosa che fa un narcotrafficante dopo aver concluso con successo un'operazione è chiamare qualcuno perché gli scriva un corrido". E infatti alcuni autori di questo genere guadagnano migliaia di dollari scrivendo canzoni su ordinazione. "Los Tigres del Norte sono i re dei re della musica grupera, non mi sorprenderebbe che avessero accettato denaro, qualche volta" dice ancora Wald. A cui fa eco Hernán de Los Tigres del Norte, secondo cui "non c'è più la Revolución, ma molto traffico di droga" e loro cantano "quello che succede nel Paese". Immaginarsi inevitabili complicità è facile. E infatti uno dei pericoli e delle leggende del narcocorrido è che i narcos usino le canzoni, e dunque gli artisti, per mandarsi messaggi cifrati e a volte chiarissimi. In alcuni Stati messicani le autorità sono arrivate a proibire la trasmissione di narcocorridos nelle radio, per evitare ulteriore violenze e complicità.
Ma il potere dei narcos va più in là. Se la Polizia ritiene che i tre artisti siano stati assassinati per qualche resa dei conti con i narcos, per alcuni osservatori le cose potrebbero essere andate addirittura peggio: probabilmente la loro colpa è stata quella di essere stati "adottati" da qualche banda di narcos ed essere diventati, conseguentemente, obiettivo dei rivali.
Scrive il messicano El Diario: "Julián Garza, del duo Luis y Julián, dice che a causa dei recenti omicidi c'è molto timore tra i professionisti del settore. Conosciuto anche come El Viejo Paulino, è autore di decine di corridos molto popolari, alcuni dei quali descrivono la vita dei narcos, anche se nega si tratti di cronache puntuali: "Non c'è niente di reale lì, è tutta immaginazione mia. Vivo vicino alla collina, così mi sono messo ad immaginare. Il corrido è qualcosa di popolare, noi messicani lo abbiamo nel sangue. Bisogna comporre cose che piacciano al pubblico". Assicura di non aver mai ricevuto messaggi intimidatori per evitare che canti in qualche regione. Al chiedergli se ha lavorato per narcotrafficanti Garza non lo nega né lo conferma: "Uno va a lavorare. Quando viene contrattato uno non sa chi è che lo ha contrattato"".
Mentre il clima di violenza che il narcotraffico produce anche nella musica preoccupa autorità e aficionados di un genere popolare, e in fondo tradito da chi lo ha trasformato e mescolato con la criminalità, c'è una notizia curiosa. La band K-Paz de la Sierra, di cui Sergio Gómez era vocalist, ha ottenuto la nomination per il miglior album di gruppo della musica latina al Grammy Awards. Nella cinquina c'è anche Valentin Elizalde, assassinato dai sicari l'anno scorso. Negli ultimi due anni sono stati uccisi una decina di cantanti di musica grupera: i loro assassini sono rimasti sconosciuti e impuniti.