venerdì 4 gennaio 2008

Emmanuel, il figlio dell'ostaggio delle FARC Clara Rojas, è già libero

Il 31 dicembre il presidente colombiano Álvaro Uribe ha anticipato che le FARC non avrebbero liberato, come promesso prima di Natale, Clara Rojas, suo figlio Emmanuel, nato durante la prigionia dalla relazione con un guerrigliero, e Consuelo González de Perdomo perché non avevano più il bambino. Secondo le informazioni del presidente il piccolo sarebbe stato consegnato il 16 giugno 2005 da un uomo, José Crisanto Gómez, che si fece passare per uno zio paterno, ad un Istituto per l'Infanzia di San José del Guavuare, nel centro della Colombia, con il nome di Juan David Gómez Tapiero. Adesso si trova in una Casa di Accoglienza per l'infanzia, un ICBF, così si chiama in Colombia, di Bogotà, dove lo assistono a causa delle sue precarie condizioni di salute: il poliziotto John Pinchao, fuggito dalle FARC alcuni mesi fa, aveva raccontato che il parto di Clara Rojas era stato particolarmente difficile e che il bambino era nato per questo con problemi ad un braccio. Gli stessi che presenta Juan David e per il quale il presunto zio lo ha consegnato all'ICBF.
I dubbi delle autorità colombiane circa la vera identità del bambino sono nati il 28 dicembre, quando una telefonata anonima all'Esercito ha rivelato che un bambino proveniente da San José del Guaviare sarebbe stato portato via dall'ICBF del Barrio Santa Isabel di Bogotà con documenti falsi. Una serie di controlli ha permesso di individuare il bambino e di scoprire strani movimenti intorno a lui (José Crisanto Gómez è tornato a reclamarlo). Non appena i dubbi sulla vera identità di Juan David-Emmanuel sono stati resi pubblici, Gómez ha chiesto protezione alla Base Antinarcóticos de la Policía, nel Guaviare e si trova adesso a Bogotà, dove ha già raccontato la sua versione e ha spiegato come il bambino appartenga alle FARC e gli sia stato consegnato perché facilmente mimetizzabile tra i suoi sette figli. Le FARC, che non gli hanno mai dato denaro per il suo mantenimento, ma hanno sempre monitorato la situazione, l'hanno minacciato di morte se non lo avesse recuperato prima del 30 dicembre, per questo è tornato a reclamarlo. Juan David si chiamerebbe così perché sarebbe il vero nome di suo padre, il cui nome in codice sarebbe Rigo.
In questi giorni il bambino è stato sottoposto all'esame del DNA e, confrontato con il codice genetico di Clara González e di Iván, madre e fratello di Clara Rojas, ha dato esito positivo. Secondo il giudice Mario Iguará, che segue il caso, l'analisi mitocondialica del DNA rivela "una coincidenza totale" con quello della famiglia di Clara Rojas; l'identità del bambino non può comunque essere confermata totalmente, non potendo essere il suo DNA confrontato con quello dei suoi genitori. Per gli scienziati ci sono comunque "maggiori probabilità che Juan David appartenga alla famiglia di Clara González de Rojas che a qualunque altra famiglia".
Nell'impossibilità di riavere il bambino, le FARC hanno annullato l'operazione di rilascio dei tre ostaggi a causa, hanno spiegato a Hugo Chávez, in omaggio al quale li avrebbero liberati, di supposte operazioni militari nel sudest colombiano. Poco dopo aver annullato l'operazione, il leader dei guerriglieri colombiani Tirofijo ha annunciato "un'offensiva totale per il 2008" e i quattro elicotteri inviati da Chávez in Colombia per portare gli ostaggi a Caracas sono tornati in patria. Poi si è scoperto il dramma di Juan David-Emmanuel, che adesso potrà perlomeno abbracciare la nonna e lo zio, nell'impossibilità di avere accanto quella madre che gli è stata negata, dolore nel dolore, nei suoi primi anni di vita.