domenica 20 aprile 2008

Bogotà si apre al turismo gay-friendly e sfida Buenos Aires

Buenos Aires è considerata da tempo la città latinoamericana più friendly, più amica, per gli omosessuali: vita culturale vivace, shopping di stile occidentale, atmosfere vagamente europee, strutture di accoglienza tolleranti, quando non appositamente studiate per questo segmento del turismo sempre più attraente, date le possibilità economiche che lo caratterizzano. Per farsi un'idea, secondo studi del settore gli omosessuali rappresentano il 6% della popolazione mondiale e hanno un potenziale di acquisti di circa un miliardo di dollari all'anno. Di qui l'enorme interesse delle città con vocazione turistica.
Ma nell'America Latina non c'è solo la per ora imbattibile Buenos Aires. Anche Bogotà, la città che aspira ad essere la capitale culturale settentrionale del Cono Sur, inizia a proporre strutture per i gay e le lesbiche. Il quotidiano El Tiempo dà notizia di un albergo aperto quattro mesi fa nel quartiere Chapinero. Si chiama High Park e conta su una clientela costituita prevalentemente da stranieri, statunitensi e panamensi soprattutto, che sono in città per affari. La decisione di ospitare solo persone dello stesso sesso è dovuta al desiderio di garantire riservatezza e tranquillità alle coppie, uno spazio in cui possano sentirsi rilassate e non discriminate per le loro scelte sessuali. "Qui tutti sono uguali, possono parlare apertamente e non c'è niente che li possa mettere in difficoltà. Questo è quello che più mi piace" dice Efrain Forero, il proprietario dell'hotel, al quotidiano.
Il fatto di trovarsi nel Chapinero, il quartiere che ospita la maggior parte dei locali di divertimento della comunità gay, dalle discoteche alle saune, dai caffé alle boutique, ha determinato il successo di High Park. La maggior parte dei clienti scopre della sua esistenza su Internet, ma, racconta il proprietario anche di quella "coppia di Portorico che ci ha detto che sarebbe venuta solo se le avessimo assicurato l'ingresso in una nota discoteca gay della zona".
Essendo molto friendly con la sua clientela, l'hotel propone anche un pacchetto per la notte bogotana appositamente studiato: dalla zona storica della città al parco de la 93 fino all'inevitabile rumba in un bar de La Calera. Ci sono poi anche visite organizzate nelle zone turistiche vicine alla capitale, come Paipa o la Cattedrale de Sal di Zipaquirá.
Il turismo omosessuale è uno dei segmenti che più interessano la Colombia, decisa a entrare nel mercato turistico dopo gli anni neri della violenza e della guerriglia. Si tratta infatti di una nicchia con un potenziale di crescita molto grande. Per questo uno dei più importanti tour operator del Paese, Viajes Chapinero, ha aperto una divisione dedicata solo al turismo gay: in un anno è arrivata ad avere 20-25 clienti mensili, l'obiettivo è raggiungere i 100 clienti. Considerato che a Bogotà ci sono circa 700mila omosessuali che cercano piani turistici a loro dedicati, tanto in Colombia come fuori, e che ogni anno ne arrivano per turismo circa 3mila, il mercato ha evidenti potenzialità di crescita. Anche a Cali è nata un'agenzia specializzata nel turismo omosessuale, la Representaciones Turisticas Balboa, che vuole richiamare nella città andina il turismo internazionale.
Il modello da battere è Buenos Aires: lo scorso anno il turismo nella capitale argentina è aumentato del 38%, con 5,25 milioni di visitatori, dei quali il 20% è stato stimato essere omosessuale.