sabato 19 aprile 2008

Il posto della ñ in Internet e sulle tastiere

La lotta della ñ non è necessariamente destinata alla sconfitta. Orgoglioso segno identitario della lingua spagnola, la tilde era stata utilizzata anche nel logo della prima presidenza di Madrid dell'Unione Europea: una "e" di Europa con sopra la tilde della "eñe", che non ha nessun'altra lingua.
Nell'era di Internet la eñe sta vivendo le sue ore più amare, costretta a scomparire da tastiere e da lingue che non la riconoscono. Si gira per forum e per chat, in cui lo spagnolo è la lingua comune di latinoamericani, ispanici degli USA, spagnoli ed europei, e si legge Espana invece di España. Non è corretto, ma ci si abitua.
Non tutti però. In Spagna sono riusciti da tempo a far riconoscere l'uso della eñe almeno nei domini .es. Adesso tocca all'Argentina.
Domenica 13 aprile il quotidiano Clarin e il suo supplemento Ñ hanno iniziato una iniziato una campagna per "Dire sì alla Ñ in Internet" e per riconoscerla nei domini .ar e .com.ar. In meno di una settimana hanno avuto 10mila adesioni, delle quali la metà in meno di 24 ore. "Non è lo stesso dire mono (scimmia) o moño (chignon), panal (nido d'api) o pañal (pannolino)", scrivono i firmatari. Pr molti di loro "privare le parole della loro corretta scrittura è togliere loro la storia, le caratteristiche che nella storia hanno formato il loro significato e il loro spirito. Non è vero che fa lo stesso e non importa. Abbiamo un'identità da rispettare". Poi c'è anche chi gioca e chiede l'affermazione della eñe anche in Internet "para que los niños ñoños coman ñoquis por la mañana en el baño" (Affinché i bambini teneri mangino gnocchi alla mattina in bagno). Che non sarebbe lo stesso senza ñ.
La storia della eñe è affascinante, come lo è la nascita di tutte le lingue. Su Ñ la raccontano così: "Il latino non aveva inizialmente il suono ñ, spiega il linguista José Luis Moure. "Ma la ñ apparve a causa di un meccanismo per cui, in alcune combinazioni di suoni il primo luogo di articolazione si sposta verso il palato. Così "vinea" divenne "vinia". La n, con l'influenza del punto in cui si articola la i, ritrasse la lingua fino al palato, determinando che si dicesse poi viña; qualcosa del genere successe anche con il gruppo gn, per cui lignu divenne leño. Nel castigliano questo processo si verificò anche in parole con la doppia enne, per cui annu divenne año, canna divenne caña. Come rispose l'alfabeto latino a questi cambi se non aveva un segno per rappresentarli? Moure spiega che per secoli si scrisse vinea, anche se si pronunciava viña. Ma mano a mano che le regioni dell'antico Impero Romano si trasformarono in domini diversi, divenne necessario riformulare il codice grafico e adeguarlo alle novità fonetiche. Per questo ogni ortografia "nazionale" scelse una propria modalità. Nel caso della ñ, altre lingue latine scelsero di rappresentarla con due caratteri, in portoghese con nh (Espanha), in francese e in italiano con gn (Espagne, Spagna), in catalano con ny (Espanya). E da dove è venuta fuori l'ondina sulla ñ? è in realtà una enne abbreviata. "Gli antichi amanuensi, spiega Moure, avevano sviluppato una serie di segni che rendevano meno gravoso il lavoro dello scrivere. Gli scribi castigliani sovrapponevano la n finale alla precedente con una specie di tilde orizzontale. Per scrivere nn, con il suono dell'attuale ñ si affermò questo uso. La prima si scriveva in modo abituale, la seconda sopra con una linea orizzontale o ondulata""
La rivendicazione della ñ ha anche un'innegabile componente nazionalista, una sorta di ribellione al dominio anglosassone di Internet resa possibile dal progresso tecnologico. Quando il sistema binario era di 7 bits c'erano 128 posizioni occupate dall'alfabeto anglosassone, i numeri e pochi altri segni; il passaggio a un sistema di 8 bits ha permesso l'inserimento di altri simboli, tra cui la ñ spagnola, nata, come informa Clarin, quando "fu necessario rappresentare un nuovo suono, inesistente in latino. La ñ è nata pertanto alla nascita del castigliano medievale scritto".
Si può aderire alla campagna del quotidiano argentino da clarin.com e a quella di Ñ, dal suo sito ufficiale, che è dovuto ricorrere a un artificio per la mancanza della tilde, revistaenie.com. In entrambi i casi si viene rimandati a questa pagina.