Su Rotta a Sud Ovest
si
era già accennato alla polemica che agita in questi giorni matadores e aficionados.
ll Consiglio dei Ministri ha assegnato la Medaglia d'Oro delle Belle Arti a Francisco
Rivera Ordóñez, uno dei toreri più mediatici e più apprezzati dal grande pubblico, ma
non per questo uno dei più entusiasmanti per puristi e intenditori. Anzi, secondo
gli esperti il bel Francisco non ha il talento e la valentia di suo nonno Antonio
Ordóñez, di suo zio Luis Miguel Dominguin, di suo padre Francisco Rivera Paquirri,
e persino di suo fratello Cayetano, sceso nelle arenas poco più di due anni fa.
Insomma, non è sempre vero che buon sangue non mente, anche se tutti riconoscono al
34enne Rivera Ordóñez una passione e una serietà professionali che gli fanno onore.
Francisco ha deciso che avrebbe dedicato la vita al toreo a dieci anni, quando
suo padre Paquirri è morto, ucciso da un toro nell'arena. Terminate le
scuole, ha dedicato l'adolescenza a prepararsi alle corride, sotto la guida del nonno materno, Antonio
Ordóñez. A 19 anni ha iniziato la sua carriera ed è diventato uno dei matadores
più amati e più richiesti, una delle celebrities più popolari del Paese,
merito anche della dinastia da cui discende, della vita sentimentale, che comprende anche
un matrimonio finito con Eugenia, la figlia della Duchessa d'Alba, e del fascino
personale, che lo hanno reso uno dei testimonial più importanti di Spagna per qualunque
campagna pubblicitaria. Ma la Medaglia d'Oro delle Belle Arti sembra troppo.
"Dopo aver ottenuto il successo in diverse plazas, a partire dal 2000
Francisco Rivera ha diminuito il numero di corride, per dare priorità all'affinamento
della sua tecnica, che risulta adesso più estetica, riposata e profonda. Così lo
dimostrano le sue ultime faenas, tra cui ci sono le Ferias di Madrid del 2001 e
2002 (ha ottenuto un orecchio in ogni tarde)" Questa la motivazione del
Ministero della Cultura per spiegare il premio al popolare matador. Ma non tutti
sono convinti e i mugugni hanno trovato voce nelle parole di Morante de La Puebla, uno dei
toreri più popolari: "La Medaglia a Francisco Rivera è un'autentica vergogna"
è esploso, assicurando poi "di non avere niente di personale contro Francisco, è la
Medaglia in sé, il problema". La risposta a Morante è arrivata da Cayetano Rivera,
il fratello di Francisco, che si rifiuta adesso di toreare con lui. I managers dei due matadores
si sono impegnati in una guerra di parole su un presunto boicottaggio dei Rivera Ordóñez
contro Morante: Francisco e Cayetano gestiscono infatti anche varie plazas de toros andaluse,
da quella di Málaga a quella, irrinunciabile per molti matadores, di Ronda. Se
decidessero di porre il veto, potrebbero creare qualche problema alla temporada
di alcuni toreri. Ma Curro Vázquez, il manager di Cayetano, giura che "stanno solo
cercando di farsi pubblicità approfittando della fama dei fratelli Rivera Ordóñez,
meglio che per qualche tempo seguano strade separate". Accanto a Francisco è sceso
in campo anche Cayetano Martinez de Irujo, figlio della Duchessa d'Alba ed ex cognato del matador,
con cui continua a mantenere ottimi rapporti. In una lettera scritta al direttore dell'ABC
Cayetano dice che "il torero Morante de la Puebla può pensare quello che gli pare
dell'arte di Francisco Rivera, ma che un torero squalifichi in questo modo un altro torero
dimostra, prima di tutto, la mancanza di cameratismo. E' inoltre un esempio spregevole di
mancanza di stile e di ineleganza. L'invidia è libera e Morante de la Puebla ha
dimostrato con le sue dichiarazioni di essere un pover'uomo risentito e disprezzabile,
incapace non solo di elogiare il successo di un collega, ma anche di mantenere un discreto
silenzio".
Il gesto più clamoroso contro la Medaglia d'Oro a Francisco Rivera è comunque arrivato
da José Tomás e Paco Camino, che hanno ricevuto lo stesso riconoscimento rispettivamente
nel 2007 e 2004. Probabilmente non si è mai visto che uno scrittore abbia restituito un
Premio Nobel o un attore un Premio Oscar perché in disaccordo sui nomi dei premiati
successivi. Però è quello che hanno fatto i due matadores. Riunitisi la scorsa
settimana, hanno scritto una lettera al Ministro della Cultura César Antonio Molina, con
cui comunicano la restituzione della loro Medaglia e in cui accusano il Ministero di
"degenerare il concetto di Arte del Toreo, tanto da farlo arrivare nei bassifondi del
Toreo" (adesso, non sarà il più grande di questi anni, ma definire Francisco Rivera
un bassofondo del toreo, parla male più degli autori della missiva che del nipote di
Antonio Ordóñez). Insomma, aggiunge Salvador Boix, manager di José Tomás, i due matadores
"ritengono che questo riconoscimento non ha rapporti con il loro modo di intendere
l'arte. Entrambi hanno ricevuto molti premi durante la loro carriera, ma in questo
momento, credono che la Medaglia delle Belle Arti sia stata loro concessa non perché si
è capita la loro arte, ma per altre circostanze che sfuggono il loro modo di intendere
questo riconoscimento"
E pensare che Francisco aveva accolto questa Medaglia con mucha ilusión:
"Credo sia un riconoscimento alla mia carriera. Sono matador de toros da 14
anni e un premio così importante valorizza l'impegno che ho sempre dimostrato nella mia
professione. Ho sognato per tutta la vita di essere quello che sono, un torero. E' un
premio alla mia vita e ai miei sforzi". E adesso che ci sono tante critiche ha
aggiunto: "Nessuno mi amareggerà tanta felicità, nonostante gli attacchi. Dedico
questo premio a mio padre e a mia madre".
La Medalla de Oro de Bellas Arte per l'Arte del Toreo è stata istituita nel 1996 e il
primo premiato è stato il nonno di Francisco, Antonio Ordóñez. Dopo di lui ci sono
stati Curro Romero ed El Viti, Pepe Luis Vázquez e Miguel Báez Spuny El Litri,
Álvaro Domecq, Antoñete, Rafael de Paula, Manolo Vázquez, Ángel Luis Bienvenida ed
Espartaco, Paco Camino, Manzanares padre, Ponce e José Tomás.