martedì 25 agosto 2009

El secreto de sus ojos: tra sentimento e thriller, il nuovo film di Ricardo Darin

Nei giorni scorsi è uscito in Argentina quello che sarà probabilmente il successo dell'anno nelle sale cinematografiche del Paese: El secreto de sus ojos. E' un film che conta già sull'attenzione internazionale (è atteso agli imminenti Festival di Toronto e di San Sebastián) perché segna il ritorno sul grande schermo di una delle coppie più creative e significative del cinema argentino degli ultimi vent'anni, il regista Juan José Campanella e l'attore Ricardo Darín. La loro collaborazione è iniziata una decina di anni fa con El mismo amor la misma lluvia, è continuata con El hijo de la novia (Il figlio della sposa in Italia), candidato come Miglior film straniero all'Oscar, e con Luna de Avellaneda. Tutti bei successi della commedia drammatica argentina.
El secreto de sus ojos si basa su un romanzo di Eduardo Sacheri, La pregunta de sus ojos, adattato dallo stesso autore, insieme a Campanella, per il grande schermo. Protagonista della storia è Benjamín Espósito, un impiegato del tribunale che, appena andato in pensione, decide di scrivere una novella. Non lo fa solo per passare il tempo, ma anche per chiarire situazioni e sentimenti che potrebbero rasserenargli il presente. L'azione si muove su due tempi diversi: il primo risale a oltre trent'anni fa, nel 1974, quando si è verificato l'episodio che ispira la novella di Espósito, la violazione e l'assassinio di una giovane donna, il secondo si sviluppa nel presente, con Espósito impegnato a ricostruire gli eventi di allora e a compiere le sue indagini. Negli anni '70, nel clima inquieto che avrebbe portato agli omicidi di Stato e alla dittatura militare, Espósito lavora nel tribunale, ha accanto a sé un vecchio impiegato bonaccione e ubriacone, Sandoval, che gli offre un'amicizia leale e incondizionata, ed è innamorato di Irene, la segretaria del tribunale. In questi altrettanto inquieti primi anni del nuovo decennio, in cui l'impunità permette sempre ai più furbi di cavarsela, Espósito lavora alle sue indagini e per questo rivede Irene, dovendo fare i conti con i sentimenti che ha per lei, e scopre silenzi e corruzioni. Il film si muove quindi in equilibrio tra il dramma romantico e il thriller poliziesco.
"E' più che altro una storia d'amore in un contesto di suspense" teorizza Ricardo Darín sui media argentini "E' un film molto diverso da quelli fatti finora da Campanella, con un altro approccio e un'altra composizione. Il regista in questo caso si muove su un terreno diverso e che però conosce molto bene, tra il sentimentale e la suspense". Di Benjamín Espósito, il suo personaggio, dice: "La prima impressione che mi ha dato è stata quella di una persona che nella sua vita si era fatta scappare opportunità molto importanti. Non mi sono sentito né vicino né lontano da un tipo di persona che deve essere comune, che all'improvviso ha l'opportunità di ripercorrere il cammino abbandonato, di rivitalizzare impulsi e convinzioni e rivedere i propri errori. Espósito ha due grandi ossessioni: quello che è rimasto fermo nel tempo con Irene e quello che succede nella vita del tipo a cui uccisero la donna e che rimase senza il suo amore. L'ossessione lo porta a volerne scrivere e inesorabilmente deve indagare, rimuovere il passato e la sensibilità. In realtà le storie d'amore del film sono due, entrambe spezzate".
Una delle ragioni dell'attenzione dei media argentini sul film è la presenza di Soledad Villamil, che interpreta Irene. Non è solo una delle migliori attrici argentine, di quelle che passano con disinvoltura dal cinema al teatro alla televisione. Con Ricardo
Darín è stata protagonista, nel 1999, di El mismo amor la misma lluvia, un film che ha segnato la carriera di regista e interpreti. L'ho visto in un piovoso pomeriggio sivigliano, attratta più che altro dalla presenza di Darín (avevo appena visto Nueve reinas a cinema): lo aveva un Blockbuster sotto casa e non mi sono pentita di aver percorso vent'anni di storia argentina attraverso le insicurezze del personaggio di Ricardo e le insofferenze di quello di Soledad, ritrovatisi con lo stesso amore, sotto la stessa pioggia dell'inizio. Si trova anche su Internet e lo consiglio a chi capisce lo spagnolo. Il ritorno di questo trio non può non essere fonte di curiosità. Villamil ne è consapevole e spiega: "E' stato come riprendere il discorso laddove lo avevamo lasciato. Queste sono le cose rese possibili dall'incontrarsi 10 anni dopo, sapendo che c'è un amico che ti osserva e ti accompagna nel lavoro e può anche dirti, "togliti quella maglia ché non ti sta bene" e va tutto bene. Con Ricardo lavoriamo sempre senza meschinità". Sul rapporto della sua Irene con Espósito dice: "E' una relazione molto delicata, molto spezzata e quasi inesistente in una certa misura; nel film è raccontata con molta attenzione e raggiungere questa distanza non è stato facile; questa storia passa più per quello che non dice che per quello che dice. Il fatto di mettere il "lei" tra di loro ha funzionato bene. Così, quando decidono di darsi del tu, si sottolinea un cambio della relazione che altrimenti sarebbe rimasto quasi impercettibile"
El secreto de sus ojos sta andando molto bene in Argentina. In 10 giorni ha raccolto 400mila spettatori. Ricardo Darín racconta sorpreso di aver visto a Buenos Aires code di due isolati per entrare a cinema. Le critiche sono per lo più favorevoli. In uno dei blog di perfil.com ho letto una recensione che mi è piaciuta. Dice, tra le altre cose: "Il film presenta sfumature che tutti noi argentini abbiamo ben presenti nelle nostre menti. Una storia in cui l'impunità, la burocrazia statale e la prontezza criolla, sembrano essere le basi perché i furbi di turno siano sempre gli avvantaggiati. Credo che tutti gli argentini che vedranno il film si sentiranno identificati nelle scene del film di Campanella. Pochi film mi hanno causato tanta incertezza. Sta bene quello che succede? Sarà corretto? Il dibattito etico sarà una delle campane più forti che ascolteremo nei media nelle prossime settimane. (...) La storia si sviluppa nell'Argentina di Estela Martínez de Perón e López Rega, in cui c'era violenza dietro ogni angolo. In una scena in un ascensore del Ministero del Benessere Sociale credo che molti spettatori abbiamo smesso di respirare. (...) Il mio unico grande dubbio è la reazione del pubblico di altri Paesi davanti a un film così "argentino". Non solo per il contesto storico e i modismi, ma anche perché per noi è più facile identificarci con alcune situazioni della burocrazia statale. Ma nonostante questo oso pronosticare che El secreto de sus ojos sarà il candidato argentino agli Oscar 2010".
Nell'attesa di verificare il pronostico, e augurando che il film esca anche in Italia, come quasi tutti gli ultimi di Ricardo Darín (uscirà di sicuro in Spagna, dove l'argentino è attore di culto quasi quanto in patria), ecco il trailer, da youtube.