domenica 20 settembre 2009

Il doctor Mateo nella Spagna che non ti aspetti

Non sempre ho intuito con le serie televisive. Sì, ho scoperto 7 vidas e Aqui no hay quien viva non appena arrivata in Spagna, ma per avvicinarmi ad un fenomeno come Sin tetas no hay paraiso ho aspettato l'esplosione della popolarità di Miguel Angel Silvestre: quando mi sono vista el Duque in tutte le salse, mi sono incuriosita e, alla terza puntata, ho iniziato a vedere la versione spagnola.
La stessa cosa mi è successa con Doctor Mateo, una serie di Antena 3 partita in sordina la scorsa primavera e arrivata ad essere uno dei programmi di punta della catena televisiva. La prima stagione non l'ho vista, però ne ho sentito parlare molto bene da chi la guardava. Poi, tre domeniche fa, è iniziata la seconda temporada e, siccome non me la volevo perdere, ho guardato su Internet la prima. 10 puntate in poco più di una settimana.
Doctor Mateo è in realtà l'adattamento di una serie inglese, Doc Martin, in cui un burbero dottore è costretto dalle circostanze a lasciare il suo lavoro a Londra e a trasferirsi in Cornovaglia come medico condotto. La Cornovaglia del suo omologo spagnolo sono le Asturie. Chirurgo plastico a New York, il doctor Mateo Sancristóbal si trasferisce a San Martin del Sella, località fittizia sullo splendido mare asturiano (in realtà la serie la girano a Lastres, vari km ad est di Gijón, diventato, grazie al serial, meta della curiosità turistica, come era successo al castello di Agliè ai tempi di Elisa di Rivombrosa). In questo paesino arroccato sulle splendide scogliere che costeggiano l'Oceano Atlantico il nuovo medico viene seguito con curiosità, anche se è molto burbero, molto severo, poco diplomatico e poco tollerante. Per noi che guardiamo la serie è un'ottima scusa per entrare nella vita di provincia e scoprire i ritmi placidi di una giornata iniziata correndo sulla battigia e  terminata nella taberna, a bere sidra, la bevanda tipica delle Asturie, con gli amici. E' la Spagna che non ti aspetti, che le sit-com e gli sceneggiati ambientati a Madrid ignorano e che i quotidiani, occupati con gli effetti della crisi economica nelle grandi città, gli stereotipi andalusi e le ambizioni catalane o basche, non raccontano. A San Martin si incontrano modernità e passato: c'è una sola panetteria, proprietà di una ragazza-madre, c'è una sola taberna, gestita da un rocker argentino che ha lasciato molti amori e un figlio prima di farsi ingoiare dalle Asturie, c'è una sola scuola, con una maestra bella e indipendente, che ne diventa la direttrice, c'è un solo poliziotto, che ha visto probabilmente troppi telefilm americani, anche se il buon cuore è decisamente latino. Ci sono le amicizie nate nell'infanzia davanti al mare, i rimpianti causati dagli amori che chissà come sarebbe andata se, le inimicizie risalenti all'adolescenza che non ci si ricorda più perché: tutti sanno tutto di tutti, tutti osservano tutti e non si sa mai se invidiare chi vive in un paesino così, perché sa di poter sempre contare sulla comunità, o essere felici di appartenere ad una grande città, dove ognuno è soprattutto di se stesso.
Per il doctor Mateo arrivare e inserirsi in questo fitto intreccio di solide relazioni, essendo lui pure timido e riservato, non è facile e lui non si facilita le cose.I primi scontri sono con Marga, l'assistente bella, ribelle e anarcoide che ha ereditato dal collega andato in pensione: vorrebbe farla fuori, ma lei è abilissima a farsi confermare e, capito che lo infastidisce, gli porta in studio gli amici tutte le volte che può. Gli amici di Marga sono la gioventù del paese: Riqui, Ana ed Ernesto, il primo tecnico nell'unica radio, la seconda cameriera nella taberna dell'ex rockstar argentina e il terzo, aiutante del fratello Paco nell'impresa familiare di idraulica ma aspirante a mettersi in proprio come informatico. Il quartetto movimenta le giornate e la serie con vari incroci amorosi che creano tensioni e inimicizie non ancora superate: Ana è innamorata di Riqui, che la vede come una sorella, Ernesto è innamorato di Marga, che ogni tanto ci sta, Marga e Riqui hanno un breve flirt che sconvolge i precari equilibri. Ma i veri scontri del doctor Mateo sono con Adriana, la bella maestra di San Martin del Sella: è lei che gli ruba il cuore, anche se lui fa fatica a riconoscerlo e spreca tutte le occasioni di avvicinamento che lei gli offre. Intorno a loro, la varia umanità del paesino, con i suoi matrimoni complicati e indistruttibili (don Alejandro, il signore del paese, per un periodo è sempre pieno di lividi e ammaccature tanto da far pensare che la moglie lo meni, fino a quando Mateo scopre che la coppia è aficionada del sesso sadomaso), con le sue relazioni proibite (Elena, la panettiera, ha avuto un figlio con il marito di Carol, la pettegola del paese e sua migliore amica, durante una delle separazioni della coppia), con le sue idiosincrasie (il predecessore di Mateo curava mezzo paese con acqua e zucchero, consapevole delle tante malattie immaginarie), con l'immancabile pazzo innocuo che in questo caso va in giro con un amico immaginario, Migue, e con le continue prove di amicizia e solidarietà. Il tutto raccontato con molti tocchi di humor, con dolcezza e tenerezza, perché è la Spagna provinciale che in fondo piace a tutti, a chi ci vive, che riconosce personaggi e idiosincrasie, e a chi ci va in vacanza, quando torna al pueblo, al paese.
Molto del successo della serie si deve anche al cast, azzeccatissimo, e alla recitazione, perfetta anche per i più giovani, come capita sempre nei serial spagnoli (probabilmente perché nessun papi deve sistemare le sue belle in qualche modo). Gonzalo de Castro, indimenticato Gonzalo di 7 vidas, è il doctor Mateo e davvero non si riconosce e non ci si crede che sia lo stesso attore. Adriana, la maestra, è interpretata dalla bella Natalia Verbeke, che si è vista in molti film di successo, anche della sua Argentina natale (Il figlio della sposa, Il metodo, Al otro lado de la cama) e che si divide abilmente tra cinema e tv (tempo fa ero molto appassionata di un'altra serie di cui era protagonista, Al filo de la ley, con il suo bel compatriota Leonardo Sbaraglia). Si guarda con piacere e partecipazione: chi capisce lo spagnolo può vederla dalla pagina di Antena 3