giovedì 4 febbraio 2010

Rodolfo Sancho: essere bello va bene, se i personaggi sono interessanti

1.jpg (9371 byte)Delle tre serie di grande successo prodotte recentemente in Spagna, Sin tetas no hay paraiso, Los hombres de Paco e La señora, l'unica che ho visto in tempo reale è stata la prima. Come ho già scritto varie volte, era impossibile, un paio di anni fa, non trovare in ogni dove immagini o articoli sul Duque, il narcotrafficante bello e dannato protagonista della serie, ispirata a un libro e a una novela colombiani. E, essendo dotati di un minimo di curiosità, non si poteva non finire su TeleCinco per vedere perché Miguel Ángel Silvestre piaceva tanto alle spagnole. A Los hombres de Paco ho resistito, pur avendo idea di chi fosse Hugo Silva, il bel protagonista della serie, per la solita ragione, che se si sta in Spagna e si leggono i giornali e si vede la tv, non si può non sapere che mezzo Paese è pazzo di questo madrileno fascinoso e scostante. Mi sono vista le sette stagioni dei Pacos a gennaio, dopo aver saputo della versione italiana in arrivo su Canale 5 ed è successo che, come la metà delle chicas che seguono la serie, mi sono innamorata follemente di Lucas, il poliziotto macarra interpretato da Silva (poi per curiosità ho guardato su youtube alcuni spezzoni di Tutti per Bruno e, stendendo un velo pietoso sulla recitazione, io mi tengo Hugo Silva, senza dubbio).
Rimane La señora, il serial più amato di TVE1, quello che la stessa regina Sofia ha ammesso di seguire con appassionato interesse. Ho cercato più volte di vederlo, ma il melodramma, accompagnato dalla lentezza dell'azione, non fa per me. Si svolge ai tempi della sfortunata Seconda Repubblica, un'epoca con cui TVE1 deve avere qualcosa di personale, visto che ci ambienta tutte le sue soap-opera dirette alle signore (Amar en tiempos revueltos, subito dopo pranzo, è pure lei ambientata durante gli anni 30). Racconta gli amori della Señora, la giovane marchesa Victoria, sposata infelicemente perché il suo amore di sempre, Ángel, si è fatto prete, e la sua lotta per scoprire l'assassino del padre e per far funzionare la miniera di famiglia. Nell'azione, oltre all'amore impossibile di Victoria e Ángel, anche le lotte operaie, gli anarchici e i primi segni della Guerra Civile. Il protagonista è Rodolfo Sancho, pure lui bello e fascinoso, ma molto meno mediatico di Miguel Ángel e Hugo, forse perché il prodotto non è diretto alle adolescenti, forse perché più dei 30 sfiora i 40 (ha 37 anni), forse perché ha una vita privata che conta su un legame solido con Xenia Tostado (curiosamente una delle protagoniste di Sin tetas no hay paraiso).
Mentre Miguel Ángel Silvestre è letteralmente sparito di scena, in attesa che la Duquemania scemi e gli consenta di nuovo una vita normale, e Hugo Silva cerca di scrollarsi Lucas di dosso imbruttendosi al cinema e mantenendo la distanza con le fans che gli fanno la vita impossibile, Rodolfo Sancho vive la popolarità con maggiore equilibrio e distacco. Tanto da permettersi di ammettere pubblicamente la delusione per il triste finale de La señora, che tante polemiche ha causato nei giorni scorsi su blog e forum spagnoli (Victoria muore per l'esplosione in miniera, proprio quando Ángel lascia l'abito talare: si può dire perché chiunque legga i media spagnoli lo sa da un pezzo). L'attore appare più disponibile dei due colleghi anche nelle chat, con cui sta presentando il primo film da quando La señora lo ha fatto entrare nell'immaginario femminile. Si intitola La herencia Valdemar e una delle ragioni di vanto, alla vigilia dei Premi Goya, è che è uno dei rarissimi film spagnoli senza sovvenzioni pubbliche. Qui una breve sintesi della chat di qualche giorno fa su elmundo.es. Perché anche i belli e fascinosi della tv possono essere simpatici e disponibili (capito, Miguel Ángel e Hugo?!)

- Santo Cielo, Rodolfo, toglimi il dubbio, ci sarà una nuova stagione de La señora? com'è potuta finire così? con quello che è costato che il prete si unisse a Victoria! la mia protesta più ferma! che bello che sei vestito da prete...
Non so, sembra che alla fine dell'ultima puntata ci fosse scritto "Continuerà". Sono stato fuori dalla Spagna tre mesi, abbastanza scollegato da tutto. Ho sentito che la serie potrebbe continuare, ma penso non lo sappiano neanche gli autori e i produttori. In quanto alla morte della Señora, suppongo che gli autori avessero due versioni, una edulcorata e una cruda, hanno scelto la più dura. Una pena
- Hai qualcosa in comune con il padre Ángel de La Señora?
No, in realtà no. Sono epoche diverse, società molto diverse, credo che il pensiero di oggi non abbia niente a che vedere con quello di quei tempi. Se possiamo avere qualcosa in comune è nella passione
- Com'è il tuo ruolo ne La herencia Valdemar? Come valuti l'esperienza de La señora?
E' un film di genere. E' questo tipo di sceneggiature, credo, in cui i personaggi funzionano un po' su un piano. Il mio personaggio è un tipo che lavora in un'immobiliare molto importante, con una vita molto normale che per circostanze finisce in situazioni molto poco normali. La Señora è stata un'esperienza molto buona, è un piacere fare serie con questa qualità, con questi mezzi, con questo staff, con questa ilusión. A me ha dato molto.
- Ciao Rodolfo, ti scrivo da Buenos Aires, Argentina, ti seguo dai tempi di Amar en tiempos revueltos, ti senti a tuo agio in serial di carattere storico?
Sì, mi sento a mio agio. Mi piace molto il genere, mi piacciono molto l'epoca e l'epica. Ma mi sento bene anche in personaggi contemporanei
- Ti ammiro dai tuoi inizi, si può dire che ti ho visto "crescere", sei geniale e il tuo ruolo ne La Señora è stato brillante! quello che ti voglio chiedere è se ti è piaciuto il finale dato alla serie, a me è rimasto l'amaro in bocca. Un peccato perché mi aspettavo un altro finale per questa serie così meravigliosa
No, non mi è piaciuto il finale de La Señora, nonostante funzioni per lo spettacolo. Dopo 39 puntate di attesa dell'unione tra la marchesa e il prete capisco che sia una fregatura. E' stato molto duro girarlo
- Perché La herencia Valdemar non ha sovvenzioni?
Meglio chiederlo al regista, che conosce le ragioni. Ma io penso sia molto positivo per il cinema spagnolo. Che si sia potuto fare un film con solo denaro privato mi sembra una cosa molto buona per creare un'industria.
- Come è stato girare La herencia Valdemar?
Sono state riprese divertite e dinamiche, si è creato un buon rapporto tra gli attori e ci siamo divertiti durante il lavoro. E' sempre un'esperienza girare questo tipo di film che non si fanno molto in Spagna.
- Non credi che dopo tanta passione sul set uno può finire innamorato del partner della serie anche nella vita reale? Vedo che a te non è successo con Adriana Ugarte
Sono cose che possono succedere, ma a me, per il momento, non è mai successo
- Ciao Rodolfo, sei consapevole di essere "l'attore del momento"? ti dà fastidio esserlo? credi che questo impedisca alla gente di vedere le tue qualità interpretative?
Non sono molto consapevole, a dire la verità, ma non mi infastidisce, sempre e quando continuino a offrirmi personaggi interessanti.
- Quale credi sia la situazione attuale del cinema spagnolo?
Non sta passando per il su miglior momento, sembra non si mettano d'accordo da dove devono arrivare le sovvenzioni. Speriamo tutto trovi una soluzione
- Mi piacerebbe sapere la cosa migliore e la peggiore della tua professione
La migliore è avere un lavoro in cui vuoi essere davvero coinvolto, la peggiore è non avere copioni per poter sviluppare questa vocazione