Approfittando della Feria de San Isidro, il momento più importante della temporada taurina spagnola, in corso in questi giorni a Madrid, il Museo del Traje presenta una mostra dedicata ai trajes de luces, i vestiti indossati dai toreri nelle corride. Si intitola Arte de luces e il suo obiettivo è proprio questo, l'analisi della stretta relazione tra l'arte e le corride, tra gli artisti e gli abiti dei toreri; per questo nel percorso espositivo si possono vedere i trajes de luces disegnati da stilisti come Giorgio Armani o Lorenzo Caprile, ispirati da Francisco Goya o Pablo Picasso e indossati da Luis Miguel Dominguin o i fratelli Rivera Ordóñez.
Tre i segmenti principali di questo percorso. Il primo è dedicato a Francisco Goya, il cui nome è legato oggi alle fiestas de toros soprattutto per le corride goyescas, la più importante delle quali si svolge ai primi di settembre a Ronda, in provincia di Málaga, con i toreri che raggiungono la plaza su carri trainati da cavalli e con trajes de luces tutti ispirati all'epoca del celebre pittore. L'ha inventata Antonio Ordóñez nel 1954, come omaggio a Pedro Romero, e il tempo l'ha trasformata in una delle corride più mediatiche della temporada spagnola; i trajes de luces delle goyescas non esistevano ai tempi di Goya, ma sono stati inventati appositamente per queste corride, ispirandosi a quell'epoca. Degli anni di Goya, gli stessi in cui vengono fissate le regole applicate ancora oggi nelle corride, la mostra espone alcuni carteles, due stampe del pittore, alcuni reperti e due vestiti per toreare, non ancora de luces, ma già con un gusto raffinato, che reinterpretava in maniera lussuosa l'abbigliamento quotidiano.
Nella seconda parte della mostra ci sono i trajes ispirati da Pablo Picasso. "Senza il toro non si può spiegare la sua opera, non solo si riflette nei suoi lavori, ma è anche partecipe della fiesta. Ha anche tentato di disegnare una plaza de toros con Luis Miguel Dominguin" ha detto ai media il commissario della mostra Elena Vázquez. Il pittore andaluso "fu il primo a disegnare un traje de luces, per il ritorno del suo grande amico Luis Miguel Dominguin". Siamo agli inizi degli anni '70 e Picasso crea almeno tre vestiti: uno fucsia, uno tabacco e l'altro giallo. Quest'ultimo, che il celebre torero volle con poche decorazioni, per sentirlo più leggero e maneggevole, non piacque affatto nei tendidos, dove siede il pubblico più esigente. "Era molto diverso dal traje de luces tradizionale" commenta Vázquez. A questi disegni e a quelli presenti in un libro realizzato da Picasso e Dominguin, Toros y toreros, si sono ispirati i trajes de luces delle corride picassiane, organizzate negli ultimi anni a Málaga. Li hanno disegnati stilisti specializzati come Francisco Rodriguez, Antonio Parejo e Antonio López, li hanno indossati matadores come Francisco Rivera, El Cordobés e Sebastián Castella. "Le corride picassiane possono portare a una nuova tipologia di vestiti per il toreo" ipotizza il commissario della mostra.
L'ultima parte è dedicata ai recenti rapporti tra toreri e stilisti e gli abiti mostrati sono tre: quello di Francis Montesino per César Jiménez, quello di Lorenzo Caprile per Pepin Liria e, soprattutto, il più celebre, quello in tessuto grigio e cristalli Swarovski, di Giorgio Armani per Cayetano Rivera, indossato dal matador alla goyesca di Ronda 2009.
Sono vestiti preziosi, che raccontano l'evoluzione di un mondo e dei suoi rapporti con i tempi: cosa vorrà dire, ad esempio, che si è passati da trajes de luces disegnati da Pablo Picasso a quelli di Giorgio Armani? "Un traje de luces normale costa tra i 3mila e i 6mila euro e può essere usato, salvo problemi, e in base alle possibilità economiche del torero, da 5 a 10 volte" spiega Elena Vázquez. E ben commenta elmundo.es: "I vestiti della mostra sembrano impeccabili, ma ogni volta che un torero si infila in essi, questa tela intessuta di oro e azabache si porta un getto di sangue, una pestata di sabbia e, nelle tardes cattive, un brandello nell'impuntura dell'anima".
Artes de luces è al Museo del Traje di Madrid fino al 19 settembre; queste foto, dalla galleria fotografica di elmundo.es, il cui link trovate nelle righe superiori.
Tre i segmenti principali di questo percorso. Il primo è dedicato a Francisco Goya, il cui nome è legato oggi alle fiestas de toros soprattutto per le corride goyescas, la più importante delle quali si svolge ai primi di settembre a Ronda, in provincia di Málaga, con i toreri che raggiungono la plaza su carri trainati da cavalli e con trajes de luces tutti ispirati all'epoca del celebre pittore. L'ha inventata Antonio Ordóñez nel 1954, come omaggio a Pedro Romero, e il tempo l'ha trasformata in una delle corride più mediatiche della temporada spagnola; i trajes de luces delle goyescas non esistevano ai tempi di Goya, ma sono stati inventati appositamente per queste corride, ispirandosi a quell'epoca. Degli anni di Goya, gli stessi in cui vengono fissate le regole applicate ancora oggi nelle corride, la mostra espone alcuni carteles, due stampe del pittore, alcuni reperti e due vestiti per toreare, non ancora de luces, ma già con un gusto raffinato, che reinterpretava in maniera lussuosa l'abbigliamento quotidiano.
Nella seconda parte della mostra ci sono i trajes ispirati da Pablo Picasso. "Senza il toro non si può spiegare la sua opera, non solo si riflette nei suoi lavori, ma è anche partecipe della fiesta. Ha anche tentato di disegnare una plaza de toros con Luis Miguel Dominguin" ha detto ai media il commissario della mostra Elena Vázquez. Il pittore andaluso "fu il primo a disegnare un traje de luces, per il ritorno del suo grande amico Luis Miguel Dominguin". Siamo agli inizi degli anni '70 e Picasso crea almeno tre vestiti: uno fucsia, uno tabacco e l'altro giallo. Quest'ultimo, che il celebre torero volle con poche decorazioni, per sentirlo più leggero e maneggevole, non piacque affatto nei tendidos, dove siede il pubblico più esigente. "Era molto diverso dal traje de luces tradizionale" commenta Vázquez. A questi disegni e a quelli presenti in un libro realizzato da Picasso e Dominguin, Toros y toreros, si sono ispirati i trajes de luces delle corride picassiane, organizzate negli ultimi anni a Málaga. Li hanno disegnati stilisti specializzati come Francisco Rodriguez, Antonio Parejo e Antonio López, li hanno indossati matadores come Francisco Rivera, El Cordobés e Sebastián Castella. "Le corride picassiane possono portare a una nuova tipologia di vestiti per il toreo" ipotizza il commissario della mostra.
L'ultima parte è dedicata ai recenti rapporti tra toreri e stilisti e gli abiti mostrati sono tre: quello di Francis Montesino per César Jiménez, quello di Lorenzo Caprile per Pepin Liria e, soprattutto, il più celebre, quello in tessuto grigio e cristalli Swarovski, di Giorgio Armani per Cayetano Rivera, indossato dal matador alla goyesca di Ronda 2009.
Sono vestiti preziosi, che raccontano l'evoluzione di un mondo e dei suoi rapporti con i tempi: cosa vorrà dire, ad esempio, che si è passati da trajes de luces disegnati da Pablo Picasso a quelli di Giorgio Armani? "Un traje de luces normale costa tra i 3mila e i 6mila euro e può essere usato, salvo problemi, e in base alle possibilità economiche del torero, da 5 a 10 volte" spiega Elena Vázquez. E ben commenta elmundo.es: "I vestiti della mostra sembrano impeccabili, ma ogni volta che un torero si infila in essi, questa tela intessuta di oro e azabache si porta un getto di sangue, una pestata di sabbia e, nelle tardes cattive, un brandello nell'impuntura dell'anima".
Artes de luces è al Museo del Traje di Madrid fino al 19 settembre; queste foto, dalla galleria fotografica di elmundo.es, il cui link trovate nelle righe superiori.


