E' stata la presidente Cristina Fernández de Kirchner a inaugurare i
festeggiamenti per il Bicentenario dell'Indipendenza dell'Argentina, ieri sera a
Buenos Aires. Il programma prevede concerti, sfilate, spettacoli, fino al Giorno
dell'Indipendenza, il 24 maggio, quando sarà riaperto il Teatro Colón, uno dei
più importanti teatri d'opera del mondo, chiuso da quattro anni per restauri.
E' uno degli appuntamenti più attesi ed è forse il più importante evento
culturale di quest'anno per l'Argentina. Proprio la riapertura del Teatro sta
causando imbarazzanti sconti tra la presidente e il sindaco di Buenos Aires
Mauricio Macrì. Tra i due non corre buon sangue per divergenze ideologiche e
rivalità politiche, i rapporti si sono fatti più tesi dopo un caso di
spionaggio telefonico per il quale Macrì è finito sotto processo; pochi giorni
fa il sindaco ha lamentato che se la presidente si presenterà all'inaugurazione
del Colon con il marito Néstor, ex presidente della Repubblica e suo acerrimo
rivale, gli toccherà sedersi accanto a lui; Cristina, piccata, gli ha scritto
una lettera pubblica in cui annuncia la sua assenza alla serata, in modo da
evitargli "ulteriori disagi". Macrì ha cercato di abbassare i toni
ricordando che il Bicentenario e la riapertura del Teatro Colón meriterebbero
politici all'altezza delle circostanze; pare siano in corso affannosi negoziati
per convincere la presidente a partecipare all'evento (e sarebbe davvero
incomprensibile se Cristina non ci fosse, anche se a Macrì tocca sopportare la
vicinanza di Néstor). Però l'antipatia tra i Kirchner e Macrì non è l'unica
causa di imbarazzo per una festa del Bicentenario che si preannuncia dominata
molto dalle rivalità personali tra i politici e poco dallo spirito che 200 anni
fa portò alla nascita dell'Argentina indipendente. Il 25 maggio ci sarà alla
Casa Rosada una cena di gala e la presidente ha pensato bene di non invitare il
suo vice Julio Cobos, con cui praticamente non si parla da quando, nel 2008,
grazie al suo voto, è stata sconfitta nella sua battaglia per tassare i redditi
delle campagne. Si può immaginare una situazione più imbarazzante, con le più
importanti autorità del Paese che si ignorano per ripicca davanti alla Festa
nazionale più importante del decennio? Mancano ancora un paio di giorni e la
diplomazia sta lavorando per avvicinare posizioni. Vedremo come terminerà.
Nel frattempo la presidente ieri sera è scesa nell'Avenida 9 de Julio, una delle più importanti della capitale argentina, per inaugurare il Paseo del Bicentenario, una serie di stand che offrono il meglio della cultura, della gastronomia e dell'arte delle province argentine e di alcuni Paesi come il Brasile, l'Ecuador o la Bolivia; ci sono stands di associazioni che raccontano l'Argentina che ha cura dell'ambiente, che nons mette di cercare i desaparecidos. Cristina ha invitato i concittadini a prendere parte alle celebrazioni previste e ha visitato alcuni stands, per poi commentare, visibilmente emozionata che "Dio ha voluto che fossi la presidente del Bicentenario". Oltre al Paseo del Bicentenario, c'è anche quello Gastronómico, con ben 72 postazioni di piatti tipici che permetteranno di conoscere l'Argentina attraverso i suoi sapori. "Ci sono i piatti tipici delle collettività che abitano Misiones, varenikes de ricota y crema, una specie di salame svizzero che si chiama cervelat, il bafle, che è un dolce dei Paesi nordici e chipá almidón, che è paraguayano" scrive Clarin "Mendoza offrirà bevande e dolci, con vini di tutti i cheps e brochets di frutte regionali al cioccolato, poi ci saranno salse e olive ripiene e gli irresistibili alfjores di pasta sfoglia"
Ieri le Feste del Bicentenario sono iniziate con un omaggio a 40 anni di Rock argentino, con la partecipazioni di leggende locali come Fito Páez e León Gieco. Oggi la festa continua con una sfilata delle Forze Armate, tuttora in corso (il maltempo ha spinto a cancellare l'esibizione delle Forze Aeree) e il Paseo del Bicentenario funzionante a pieno ritmo. Anche la Rete ha deciso di partecipare alle celebrazioni argentine: la Asociación Civil Wikimedia Argentina presenta una selezione di articoli della storia del Paese pubblicati da Wikipedia e riuniti in un solo file in formato .pdf. Sono incluse anche "le trascrizopni dei documenti più significativi dal 1810 alla Dichiarazione di Indipendenza dell'Argentina, ottenuti dal progetto Wikispource e le registrazioni audio degli articoli che la compongono".
In mezzo alle feste anche la più grande marcia di protesta mai organizzata dai popoli indigenas, arrivati a Buenos Aires e ricevuti da Cristina alla Casa Rosada per reclamare i loro diritti ancestrali. Hanno sfilato in migliaia per le strade della capitale per ricordare che l'Argentina non è nata dalle navi europee che hanno portato spagnoli, italiani e tedeschi, ma che esiste anche grazie ai popoli che la colonizzazione ha violentemente respinto. Sono stati loro a chiedere alla presidente un'Argentina plurale e multiculturale che non ignori il legato di chi abitava quelle terre da prima dell'arrivo degli spagnoli. Ci sono leggi apposite, per tutelare i diritti dei popoli indigenas che sono sistematicamente ignorate, hanno denunciato. La presidente ha promesso maggiore attenzione e ha creato una Commissione che studierà i diritti degli autoctoni sulle terre ancestrali. Il Bicentenario tra luci e ombre.
Le foto da infobae.com.
Nel frattempo la presidente ieri sera è scesa nell'Avenida 9 de Julio, una delle più importanti della capitale argentina, per inaugurare il Paseo del Bicentenario, una serie di stand che offrono il meglio della cultura, della gastronomia e dell'arte delle province argentine e di alcuni Paesi come il Brasile, l'Ecuador o la Bolivia; ci sono stands di associazioni che raccontano l'Argentina che ha cura dell'ambiente, che nons mette di cercare i desaparecidos. Cristina ha invitato i concittadini a prendere parte alle celebrazioni previste e ha visitato alcuni stands, per poi commentare, visibilmente emozionata che "Dio ha voluto che fossi la presidente del Bicentenario". Oltre al Paseo del Bicentenario, c'è anche quello Gastronómico, con ben 72 postazioni di piatti tipici che permetteranno di conoscere l'Argentina attraverso i suoi sapori. "Ci sono i piatti tipici delle collettività che abitano Misiones, varenikes de ricota y crema, una specie di salame svizzero che si chiama cervelat, il bafle, che è un dolce dei Paesi nordici e chipá almidón, che è paraguayano" scrive Clarin "Mendoza offrirà bevande e dolci, con vini di tutti i cheps e brochets di frutte regionali al cioccolato, poi ci saranno salse e olive ripiene e gli irresistibili alfjores di pasta sfoglia"
Ieri le Feste del Bicentenario sono iniziate con un omaggio a 40 anni di Rock argentino, con la partecipazioni di leggende locali come Fito Páez e León Gieco. Oggi la festa continua con una sfilata delle Forze Armate, tuttora in corso (il maltempo ha spinto a cancellare l'esibizione delle Forze Aeree) e il Paseo del Bicentenario funzionante a pieno ritmo. Anche la Rete ha deciso di partecipare alle celebrazioni argentine: la Asociación Civil Wikimedia Argentina presenta una selezione di articoli della storia del Paese pubblicati da Wikipedia e riuniti in un solo file in formato .pdf. Sono incluse anche "le trascrizopni dei documenti più significativi dal 1810 alla Dichiarazione di Indipendenza dell'Argentina, ottenuti dal progetto Wikispource e le registrazioni audio degli articoli che la compongono".
In mezzo alle feste anche la più grande marcia di protesta mai organizzata dai popoli indigenas, arrivati a Buenos Aires e ricevuti da Cristina alla Casa Rosada per reclamare i loro diritti ancestrali. Hanno sfilato in migliaia per le strade della capitale per ricordare che l'Argentina non è nata dalle navi europee che hanno portato spagnoli, italiani e tedeschi, ma che esiste anche grazie ai popoli che la colonizzazione ha violentemente respinto. Sono stati loro a chiedere alla presidente un'Argentina plurale e multiculturale che non ignori il legato di chi abitava quelle terre da prima dell'arrivo degli spagnoli. Ci sono leggi apposite, per tutelare i diritti dei popoli indigenas che sono sistematicamente ignorate, hanno denunciato. La presidente ha promesso maggiore attenzione e ha creato una Commissione che studierà i diritti degli autoctoni sulle terre ancestrali. Il Bicentenario tra luci e ombre.
Le foto da infobae.com.