venerdì 2 luglio 2010

Hermano vince il Festival di Mosca e annuncia un nuovo cinema venezuelano

"Fare cinema è difficile da qualunque parte, ma nel Venezuela lo è come voler essere torero in Giappone". La frase, detta dal regista venezuelano Marcel Rasquin, non può passare inosservata e costringe ad approfondire. Rasquin è l'autore di Hermano, la sua opera prima, che, presentato al Festival di Mosca, non solo l'ha vinto, ma ha ottenuto anche il Premio del Pubblico e il Premio della Critica. Con questo risultato Rasquin spera che il cinema venezuelano recuperi un certo protagonismo sulla scena internazionale e possa raggiungere progressivamente il prestigio che hanno ormai le produzioni argentine e brasiliane.
Nel Venezuela, spiega il regista, mancano le strutture per i giovani cineasti e non esiste un'industria cinematografica in senso moderno, per cui realizzare un film è una vera e propria sfida di convinzione e determinazione. "Non è facile rischiare denaro per investire in film in un Paese in cui il cinema non è un'industria" spiega Rasquin. Hermano ha visto la luce grazie all'interesse dell'UNICEF, di A&B Producciones e del Governo venezuelano. Sono stati questi enti che si sono entusiasmati per la storia di due fratelli che hanno nel calcio una passione che dapprima li unisce e poi li separa, perché hanno visto in essa un'opportunità di avvicinare il cinema alla società venezuelana, di raccontare una storia in cui i venezuelani possano riconoscersi.
Il problema del cinema venezuelano sembra essere infatti, non solo la mancanza di una struttura nazionale, che lo gestisca e lo finanzi, ma anche la lontananza delle tematiche dalla società. "C'è un cinema buono, un cinema cattivo e poi c'è il cinema venezuelano", è un detto che gira tra gli addetti ai lavori latinoamericani, che considerano che il venezuelano sia un cinema "autistico, che non dialoga con il pubblico e ovviamente ancora meno con il pubblico internazionale, che si perde in una specie di tropicalismo".
Secondo Rasquin c'è anche una specie di resistenza a fare un cinema sociale: "Non credo che il nostro problema sia il setting o il mondo in cui si fa, ma la storia raccontata nel film". Il Venezuela è insomma "molto più del petrolio e dei concorsi di bellezza, anche se sono cose belle" e merita di essere raccontato. Il successo di Hermano a Mosca può essere il punto di svolta per i cineasti locali. E' un sentire diffuso anche nei blog e nei media, che considerano il risultato moscovita "importante per il cinema venezuelano, in pieno processo di trasformazione grazie a un'interessante generazione di cineasti con nuove proposte, nuovi temi e con una vera necessità di dialogare con il pubblico". Nel blog blogacine.com non nascondono che il film di Rasquien può rappresentare per il Venezuela quello che La teta asustada ha rappresentato per il Perù, dalla Berlinale fino alla candidatura all'Oscar come miglior film straniero, vinto poi da El secreto de sus ojos: "La cosa sicura è che inizia a notarsi il cambio generazionale nel nostro cinema. Negli ultimi anni la presenza di una nuova generazione ha condotto il nostro cinema verso territori tematici e drammatici non esplorati. Il pubblico ha risposto in modo attivo e critico. La produzione si è fatta costante e diversa, sono rari i cineasti che impiegano 5, 7 e perfino 10 anni a girare e terminare i loro film. Il nostro cinema inizia ad essere professionale".
La storia sembra essere in grado di incuriosire il pubblico: Julio e Daniel, cresciuti come fratelli nella periferia popolare di Caracas, sognano di avere successo nel calcio, in un Paese che considera il baseball come proprio sport nazionale; un osservatore li invita a una prova per il Caracas Fútbol Club, ma una tragedia li obbliga a scegliere tra l'unione familiare, il sapore della vendetta o la realizzazione del sogno. I due attori protagonisti, Fernando Moreno e Eliú Armas, sono debuttanti, scelti tra oltre 500 ragazzi presentatisi al casting.
Hermano esce oggi nelle sale cinematografiche venezuelane, in pieno Mondiale di Calcio. Chissà se anche questo è un segno per il suo successo.
La pagina ufficiale del film è, in spagnolo, www.hermano.com.ve