Si cerca il miglior gelato del mondo, titola
El Pais e uno va a leggere l'articolo rassegnato, perché sa già dove
lo fanno, il miglior gelato del mondo. En España, por supuesto, ci
mancherebbe. Viene naturale domandarsi se c'è qualcosa fatto dai cugini che non sia la migliore del mondo, ma la risposta è che se c'è, purtroppo non
l'abbiamo ancora scoperta (il rammarico è per la curiosità di sapere cosa sia,
non perché gli spagnoli non la facciano meglio di chiunque altro).
Siamo a Rimini, alla Coppa del Mondo dei gelati, considerata la manifestazione più importante del settore ci informa El Pais. Il vincitore dell'anno è la Francia, pare che nel 2010 il miglior gelato del mondo si mangi a Bayonne, nella pasticceria Barnas. Anche la Spagna si è aggiudicata un premio, per il miglior sapore, andato al torrone di Jijona, elaborato da due gelatai di La Rioja, Alfonso Herce e Andrés Sirvent.
Dopo aver esaltato il gelato patrio e quello argentino e dopo aver costretto un italiano a chiedersi che fine avrà mai fatto il gelato del Belpaese, ché notoriamente l'Europa è piena di gelaterie italiane e non spagnole, argentine o francesi, El Pais ci informa perfidamente che l'Italia non era in gara quest'anno perché per regolamento chi vince due campionati del mondo consecutivi non può presentarsi al terzo. Ah, ecco. Spieghiamolo a metà articolo, che il miglior gelato del mondo è quello italiano e si vince solo se i gelati italiani sono costretti a stare a casa. Siccome non si può negare l'evidenza il quotidiano madrileno concede che "la tradizione del gelato risiede in Italia". Poi becca l'unico italiano al mondo disponibile a dire che il gelato italiano non è il migliore del pianeta, tale Angelo Corvitto, che sostiene, "non andrei necessariamente nel mio Paese a prendermi il miglior gelato del mondo". Il nostro Corvitto non andrebbe né in Francia né in Argentina, le altre potenze del gelato, andrebbe a España, ovviamente. In particolar modo alla gelateria Celler de Can Roca, a Girona, in Catalogna, diretta dal suo miglior allievo, Jordi Roca. "Lì si trova il più delizioso" dice Corvitto. Perché? Perché si rispettano le quattro norme base per confezionare un buon gelato, cioè "le migliori materie prime, la tecnica più attenta, il processo di elaborazione perfetto e la massima creatività". L'Italia non possiede le prime due qualità e la Francia non è la campeona del mundo perché "i francesi usano buone materie prime, ma non hanno né la tecnica né la creatività della Spagna". Così abbiamo sistemato in una botta le principali potenze del gelato.
El Pais passa dunque a intervistare il miglior gelataio del mondo, ovviamente spagnolo, il tal Jordi Roca, anche se modestamente non si assume il merito di considerarlo tale e lo dà al solito Corvitto. "Vogliamo realizzare l'idea di cercare prossimità e paesaggio e mescolare la materia prima tradizionale con la tecnica" teorizza Roca, che ha nella propria lista di gusti la cannella e il latte di capra. Il suo gelato più strano è quello al gusto di sigaro. "L'aria ha un'importanza vitale nell'elaborazione del gelato, se il posto in cui lo si fa ha l'aria viziata, l'odore impregna il sapore del gelato, così ho deciso di impregnare l'aria con uno degli aromi più intensi e ho affumicato la gelatiera un Partagas número 4" spiega, confessando che per molti clienti questo gelato ha il sapore dei baci del proprio partner fumatore.
Poi bisogna tornare alla triste realtà e rimettere al suo posto il tal Corvitto: per tutti gli altri maestri gelatai consultati dal quotidiano, il miglior gelato del mondo si mangia in Italia. Ma va! Così El Pais fa una lista delle migliori gelaterie italiane, iniziando dalla Gelateria Di Piazza di San Gimignano, vincitrice della Coppa del Mondo 2009, passa per la Gelateria Petrini di Roma e arriva infine in Sicilia, dove la tradizione vuole che sia nato il gelato e dove la tecnica cambia perché i gelati "sono di frutta e non hanno né crema né latte, ma acqua e zucchero"; la migliore gelateria siciliana è a Bronte ed è la Pastricceria Conte.
Alla fine dell'articolo El Pais presenta la lista delle miglior gelaterie del mondo: 4 sono in Spagna, 3 in Italia, 2 in Argentina e 1 in Francia, l'attuale campione del mondo. Vedete perché se gli spagnoli non ci fossero bisognerebbe inventarli? Gli altri vincono, ma i migliori sono sempre loro. Mitici.
Siamo a Rimini, alla Coppa del Mondo dei gelati, considerata la manifestazione più importante del settore ci informa El Pais. Il vincitore dell'anno è la Francia, pare che nel 2010 il miglior gelato del mondo si mangi a Bayonne, nella pasticceria Barnas. Anche la Spagna si è aggiudicata un premio, per il miglior sapore, andato al torrone di Jijona, elaborato da due gelatai di La Rioja, Alfonso Herce e Andrés Sirvent.
Dopo aver esaltato il gelato patrio e quello argentino e dopo aver costretto un italiano a chiedersi che fine avrà mai fatto il gelato del Belpaese, ché notoriamente l'Europa è piena di gelaterie italiane e non spagnole, argentine o francesi, El Pais ci informa perfidamente che l'Italia non era in gara quest'anno perché per regolamento chi vince due campionati del mondo consecutivi non può presentarsi al terzo. Ah, ecco. Spieghiamolo a metà articolo, che il miglior gelato del mondo è quello italiano e si vince solo se i gelati italiani sono costretti a stare a casa. Siccome non si può negare l'evidenza il quotidiano madrileno concede che "la tradizione del gelato risiede in Italia". Poi becca l'unico italiano al mondo disponibile a dire che il gelato italiano non è il migliore del pianeta, tale Angelo Corvitto, che sostiene, "non andrei necessariamente nel mio Paese a prendermi il miglior gelato del mondo". Il nostro Corvitto non andrebbe né in Francia né in Argentina, le altre potenze del gelato, andrebbe a España, ovviamente. In particolar modo alla gelateria Celler de Can Roca, a Girona, in Catalogna, diretta dal suo miglior allievo, Jordi Roca. "Lì si trova il più delizioso" dice Corvitto. Perché? Perché si rispettano le quattro norme base per confezionare un buon gelato, cioè "le migliori materie prime, la tecnica più attenta, il processo di elaborazione perfetto e la massima creatività". L'Italia non possiede le prime due qualità e la Francia non è la campeona del mundo perché "i francesi usano buone materie prime, ma non hanno né la tecnica né la creatività della Spagna". Così abbiamo sistemato in una botta le principali potenze del gelato.
El Pais passa dunque a intervistare il miglior gelataio del mondo, ovviamente spagnolo, il tal Jordi Roca, anche se modestamente non si assume il merito di considerarlo tale e lo dà al solito Corvitto. "Vogliamo realizzare l'idea di cercare prossimità e paesaggio e mescolare la materia prima tradizionale con la tecnica" teorizza Roca, che ha nella propria lista di gusti la cannella e il latte di capra. Il suo gelato più strano è quello al gusto di sigaro. "L'aria ha un'importanza vitale nell'elaborazione del gelato, se il posto in cui lo si fa ha l'aria viziata, l'odore impregna il sapore del gelato, così ho deciso di impregnare l'aria con uno degli aromi più intensi e ho affumicato la gelatiera un Partagas número 4" spiega, confessando che per molti clienti questo gelato ha il sapore dei baci del proprio partner fumatore.
Poi bisogna tornare alla triste realtà e rimettere al suo posto il tal Corvitto: per tutti gli altri maestri gelatai consultati dal quotidiano, il miglior gelato del mondo si mangia in Italia. Ma va! Così El Pais fa una lista delle migliori gelaterie italiane, iniziando dalla Gelateria Di Piazza di San Gimignano, vincitrice della Coppa del Mondo 2009, passa per la Gelateria Petrini di Roma e arriva infine in Sicilia, dove la tradizione vuole che sia nato il gelato e dove la tecnica cambia perché i gelati "sono di frutta e non hanno né crema né latte, ma acqua e zucchero"; la migliore gelateria siciliana è a Bronte ed è la Pastricceria Conte.
Alla fine dell'articolo El Pais presenta la lista delle miglior gelaterie del mondo: 4 sono in Spagna, 3 in Italia, 2 in Argentina e 1 in Francia, l'attuale campione del mondo. Vedete perché se gli spagnoli non ci fossero bisognerebbe inventarli? Gli altri vincono, ma i migliori sono sempre loro. Mitici.