mercoledì 25 agosto 2010

Intimista e poetico, Poquita ropa il nuovo CD di Ricardo Arjona

Il 24 agosto è uscito nei Paesi di lingua spagnola Poquita ropa di Ricardo Arjona, uno dei CD più attesi della stagione. Tanto che nei forum di Luis Miguel, il cui disco dovrebbe uscire il 14 settembre, si chiedono incuriositi se Poquita ropa potrà fargli una seria concorrenza.
Il disco del cantautore guatemalteco è decisamente migliore di quanto il primo single, Puente, facesse temere. Intendiamoci, non che Puente non sia una bella canzone, ma i suoi 8 minuti di lunghezza e il testo politico e vagamente ingenuo (un ponte per unire L'Avana e Miami, divise dall'ideologia e unite dal dolore dei cubani, non è che sia questa grande idea) non la aiutano ad essere una delle hit della stagione nelle radio ispaniche. Poquita ropa presenta invece l'Arjona che si ama, versi che sono come una pennellata (el amor se ha vuelto cliente de la ley, per parlare degli amori che finiscono regolati dai giudici; los sueños los prohibia el presidente per accennare alle dittature guatemalteche), ritratti che fanno pensare, la Marta stripper de La Recoleta che finisce cocainomane a Las Vegas, le contraddizioni dell'universo maschile per cui in Aleluya dice Non mi chiedere esclusive con la pelle, impossibile esserti fedele senza essermi infedele e in Usted esplode di allegria all'idea di essere solo della signora del titolo, il dolore dell'amore non corrisposto in Estas ganas de llorar e la bella dichiarazione d'amore al Guatemala che è Mi pais, più che la mia patria, le mie radici, più che il mio suolo, la mia matrice, che mi ha insegnato a partorire pensieri. Si riascolta volentieri anche Puente, che nella versione acustica è più emozionante.
Alla fine un disco intimista, da ascoltare soprattutto di notte, che fa pensare a tante cose, compreso quello che ci perdiamo in Italia al non aprire le porte alla musica in spagnolo.
I fans di Ricardo Arjona e gli appassionati di musica spagnola possono ascoltare Poquita ropa su univision.com