mercoledì 18 agosto 2010

William Levy: la meta è Hollywood, ma sogno di stare di più con i miei bambini

Macché Brad Pitt, a cui William Levy assomiglia a una prima occhiata. No, il mito del 30enne attore cubano è James Dean. Ha scoperto il cinema non appena arrivato, 15enne, da L'Avana ed è rimasto affascinato dai film di Dean e dal fatto che con sole tre opere è riuscito ad entrare nella storia del cinema e tra i miti creati da Hollywood. Così quando il mensile Venue gli ha proposto di posare con uno stile che ricordasse il più famoso ribelle senza causa che si ricordi, non ci ha pensato due volte. 
E a leggere l'intervista che accompagna le immagini, si capisce subito che William è americano dentro, nei sogni, nella mentalità e nella determinazione. Curioso che debba il forte individualismo e l'ansia di aver successo all'ultimo baluardo comunista del continente americano. Parla di James Dean e confessa: "Mi piace osservare le persone di successo e vedere come fanno, poter imparare e ottenere qualcosa da loro. Credo che si debba prendere il meglio di ogni persona, metterlo insieme e da questo tirare fuori qualcosa di buono da se stessi. Chiaro, senza cambiare il proprio modo di essere". Non è un concetto dei migliori valori americani? Non è l'unico espresso dall'attore.
Arrivato al successo internazionale grazie alle telenovelas interpretate tra Miami e Città del Messico, William sogna Hollywood: "Mi piace il cinema, proiettare con gli occhi, con lo sguardo... è un lavoro molto intimo. Mi piace il lavoro che si fa dentro di sé". La cosa molto americana è cosa intende fare per arrivarci: "Non smetto di pensare a Hollywood, il mio sogno è arrivarci e non me lo tolgo dalla testa. Sono il tipo di persona che non aspetta che le cose gli arrivino. Voglio creare opportunità e per questo sto producendo. Se nessuno mi dà l'opportunità, io produrrò le mie cose. Se vedo che non mi si aprono le porte, farò in modo che mi si aprano. Dio mi ha dato la possibilità di lavorare in quello che più mi piace e fare soldi; bene, questi soldi li investirò in progetti. E' quello che sto facendo adesso". Il primo progetto è stato un'opera teatrale, Un amante a medida, portata in tournée in Messico prima e negli Stati Uniti poi. "La faccio con l'intenzione di rompere lo stereotipo del galán delle telenovelas; è per questo che volevo fare una commedia, per non dovermi vedere bello, anzi, in questa commedia faccio figure ridicole. Il mio modo di recitare è diverso rispetto a quello che la gente è abituata a vedere, faccio stupidaggini, il mio personaggio è divertente, comico. La commedia non è un genere facile e volevo questa sfida. So che se voglio essere bravo in questo lavoro devo assumere rischi e fare le cose che mi costa fare".
L'anima latina di questo cubano biondo e fascinoso viene fuori quando gli chiedono cosa sogna adesso: "Lo giuro sulla mia vita che sogno i miei figli. L'unica cosa che voglio è che stiano bene. Dovunque mi trovi, sto pensando a loro". Si chiamano Christopher Alexander e Kailey, il primo ha 4 anni, la seconda 5 mesi e sono nati dal legame con l'attrice messico-statunitense Elizabeth Gutiérrez, anche lei con una carriera in costruzione soprattutto nelle telenovelas di Miami. E' forse pensando a lei che gli chiedono se è romantico e lui tergiversa: "Sono strano, dipende da con chi e dove sono, può essere un momento romantico, uno che ispira follia, divertimento. Non so, sono una persona divertente, non è che cerco di essere romantico o sensuale, mi piace vivere il momento e lasciarmi trasportare dalle sensazioni del momento". Vabbe', conclude l'intervistatrice, ma alla fine com'è William Levy? "Mi piace essere un vincente. Sono una persona affettuosa, mi piace abbracciare e che mi abbraccino, non so, sono allegro. Mi piace stare con la mia famiglia o con i miei amici. Sono molto positivo e mi piace condividere. Condivido sempre quello che ho". La doppia anima cubana e statunitense, che spiega perché i cubani siano i latinos più vincenti negli Stati Uniti.
L'articolo di Venue; chi è interessato a vedere foto e testo nelle dimensioni originali può cliccare qui.