lunedì 6 settembre 2010

Per il video-comunicato dell'ETA, un caffè a Londra e un appuntamento a Parigi

A questa tregua dell'ETA non ci crede nessuno, si diceva in un altro post, anche se da ieri i telegiornali aprono con la notizia e le tertulias, i dibattiti tv e radiofonici, analizzano le possibili future mosse di Madrid e Vitoria nel processo di pace dei Paesi Baschi. Però, anche se nessuno ci crede, le reazioni sono inevitabili. El Pais pubblica oggi un articolo del filosofo e intellettuale basco Fernando Savater, che illustra le ragioni del no della società civile basca, mentre la BBC spiega uno dei grandi misteri che da ieri incuriosisce le redazioni spagnole. Un articolo del giornalista Clive Myrie, autore dello scoop della giornata, racconta come è stato contattato da un emissario e gli è stato poi consegnato il video con cui l'ETA ha annunciato la nuova tregua. Un caffè a Londra e un appuntamento a Parigi: così elmundo.es ha sintetizzato magnificamente gli eventi (e qui lo si copia spudoratamente). Ma è meglio leggere le parole di Myrie. Eccole in italiano, dalla pagina web in spagnolo della BBC.

Non sapevo più niente di lui da circa un anno, fino a quando ho ricevuto un'email in cui mi diceva che aveva cercato di vedermi.
Mi diceva che sarebbe stato a Londra la settimana seguente e che magari potevamo vederci e prendere un caffè insieme.
"Ovviamente" gli ho detto. Così ci siamo incontrati fuori dalla stazione della metropolitana di Covent Garden e siamo andati in un caffè vicino.
Lui non era cambiato molto dal nostro ultimo incontro, forse con qualche capello bianco in più e anch'io.
"Ho qualcosa da raccontarle2 mi ha detto con voce bassa, mentre io mettevo lo zucchero nel mio caffè.
"L'ETA sta pensando seriamente alla possibilità di arrivare alla fine della sua lotta armata per lo Stato basco. Se è interessato può dare la notizia al mondo"
Mentre mi diceva questo io stavo bevendo un sorso di caffè. Quasi mi soffoco.
"Crede che potrebbe essere interessato".
Era un'anteprima enorme, che mi dava su un vassoio.
"Sta scherzando?" gli ho chiesto.
"No, non è uno scherzo" mi ha risposto.
I nazionalisti baschi, mi ha detto, sono frustrati.
La possibilità di creare uno Stato basco indipendente sono tanto remote adesso come lo sono state negli ultimi 50 anni.
Il popolo di Catalogna ha appena ottenuto una maggiore autonomia da Madrid e i separatisti di lì non hanno alcun esercito né uomo armato.
Potrebbe essere, mi ha detto, che effettivamente l'ETA stia complicando la causa del nazionalismo basco invece di favorirla?
Dopo tutto i politici di Madrid avevano la scusa pronta per non permettere un referendum sull'indipendenza.
Questa scusa era la violenza dell'ETA: e se questa scusa sparisse?
Era convinto di avere il telefono sotto controllo per cui doveva stare attento quando volevo mettermi in comunicazione con lui.
"Nel frattempo non possiamo parlarci" mi ah detto "Ma se l'ETA si pronuncia sulla tregua registrerò la dichiarazione su video, così come abbiamo fatto in passato"
"Ovviamente non posso confermarglielo per telefono, però se lei riceve un sms che dice "E' stato bello incontrarla a Londra" sarà il segnale per vederci entro pochi giorni a Parigi, fuori della Gare du Nord, alle 2 del pomeriggio, e avrò il nastro".
Abbiamo finito il nostro caffè e ci siamo salutati.
La verità è che io non pensavo di dover andare a Parigi e quasi mi sono dimenticato dell'incontro di quel pomeriggio.
Alcuni giorni dopo sono andato a trovare mia madre, nell'Inghilterra centrale, e allora di pranzo ho ricevuto un messaggio di testo.
Diceva "E' stato bello vederti a Londra", però semplicemente il mio cervello non ci ha fatto caso. Non ho riconosciuto il numero, il messaggio era criptico, non aveva senso.
Non è stato fino a due ore dopo che mi sono reso conto: "Mio Dio, devo andare a Parigi!"
Sono arrivato un po' presto alla Gare du nord.
Era nervoso. Come in una scena di un libro di spionaggio senza qualità, mi sono messo a guardare intorno, per vedere se qualcuno mi osservava.
I minuti passavano, le 2, le 2.05, e 10 e un quarto. Era in ritardo.
Mi sono venuti in mente i pensieri peggiori. Magari era stato sorpreso con il video e si trovava in qualche cella di polizia.
Magari ha cambiato idea sul nostro incontro. Magari mi ha preso in giro tutto il tempo. Magari è a un'altra entrata della stazione!
Ho girato l'angolo e ho guardato la strada. Nessuna traccia di lui.
Ho pensato dentro di me: "Sono venuto inutilmente".
Sono tornato all'ingresso principale ed era lì.
Mi ha dato il video e, come si suol dire, il resto è storia.