giovedì 18 novembre 2010

Spagna-Portogallo 2018: una disastrosa amichevole e l'ok della FIFA

La candidatura ibérica per l'organizzazione dei Mondiali di Calcio del 2018 è quella che ha ottenuto i migliori risultati nelle valutazioni della FIFA. E siccome Rotta a Sud Ovest fa il tifo per Spagna-Portogallo, meglio non pensare a cosa questo possa significare e aspettare il 2 dicembre, il giorno in cui verranno assegnati i mondiali, per ogni altro commento.
Nel suo rapporto la FIFA apprezza l'importanza culturale e l'enorme seguito popolare che il calcio ha sia in Spagna che in Portogallo, le infrastrutture di collegamento che i due Paesi garantiscono, con una lode particolare all'AVE, il treno ad alta velocità che collega le principali città spagnole e che nel 2018 avrà "una delle più estese e migliori reti del mondo", l'esperienza di entrambi i Paesi nell'organizzazione di eventi complessi e internazionali, come il Mondiale del 1982 e le Olimpiadi del 1992 per la Spagna e gli Europei di Calcio del 2004 per il Portogallo.
Ma non ci sono solo queste caratteristiche. Spagna-Portogallo pare essere in testa anche per le specifiche richieste della FIFA. Ad esempio, per gli alberghi il numero di stanze richieste è di almeno 60mila: Spagna e Portogallo ne mettono a disposizione 85mila, sotto la Russia, che ne conta 100mila, è vero, ma sopra le 28mila di Belgio-Olanda e le 10.700 dell'Inghilterra (solo?!) . La FIFA chiede almeno 12 stadi: Spagna-Portogallo ne propongono 21, dei quali 9 da ristrutturare e 5 da costruire; Belgio-Olanda costruirà 7 stadi e ne ristrutturerà 6, l'Inghilterra ristrutturerà e costruirà 5 stadi e la Russia ne costruirà ben 13, mentre ne ridisegnerà 3.
Il punto debole della candidatura ibérica, secondo la FIFA, potrebbe essere un piano di sicurezza non ancora chiaro, ma non è tema che da qui al 2018 non possa essere migliorato. Tutto bene, allora? Aspettiamo il 2 dicembre per dirlo. Spagna-Portogallo ci credono e si stanno impegnando a fondo per ottenere una candidatura che rafforzerebbe anche i legami iberici.
Le due Federazioni hanno organizzato un'amichevole tra le due Nazionali, che si è disputata ieri allo Stadio da Luz di Lisbona. Doveva servire a celebrare i 100 anni della Repubblica del Portogallo in primis, ma, anche, e soprattutto, a dimostrare l'entusiasmo popolare per il calcio e il grande livello agonistico di entrambe le Nazionali. E' stato un disastro.
Lo Stadio da Luz può ospitare 65mila persone, non c'erano più di 20mila spettatori e vedere intere aree dello stadio vuote non deve essere stato entusiasmante per i dirigenti delle due Federazioni. Anche se chi è stato presente non dimenticherà facilmente la storica vittoria del Portogallo sulla Spagna, con un risultato finale, 4 a 0, che non è stato peggiore perché l'arbitro ha annullato uno splendido gol, regolare, a Cristiano Ronaldo, l'anima del Portogallo per tutto il primo tempo (che grande che è questo giocatore quando è in giornata e che carica agonistica che ha, quando è ispirato!).
E' la seconda sconfitta consecutiva in amichevole dei Campioni del Mondo ed è la peggiore che la Spagna abbia mai registrato dal 1942. In due sole partite Iker Casillas ha incassato 8 gol, 4 dall'Argentina (a cui però almeno un gol è stato fatto) e 4 dal Portogallo. "In Argentina ci hanno fatto ballare, a Lisbona ci hanno toreato" scriveva incredulo Marca ieri sera, pochi minuti dopo la fine della partita. "Da quando siamo i Campioni del Mondo non abbiamo più vinto un'amichevole, abbiamo pareggiato in Messico e perso male in Argentina e in Portogallo, non ci staremmo rilassando troppo?" si chiedono oggi i giornali di Madrid, ancora scossi dalla figuraccia rimediata nel vicino Portogallo. Vicente del Bosque, l'allenatore della Spagna, ha ammesso la sconfitta con un semplice: "Peggio non potevamo giocare". E Cristiano Ronaldo, che se in Sudafrica fosse stato presente la metà di quanto si è visto ieri avrebbe portato la sua Selecção direttamente in finale (non dimentichiamo che agli ottavi la Spagna ha battuto i portoghesi per 1 a 0 con un gol in fuorigioco), ha subito chiarito le cose: "Se abbiamo vinto è per nostro merito, non per demerito della Spagna". Certo, ieri faceva un po' effetto sentire nello Stadio da Luz tonanti Olè! a ogni tocco portoghese della palla, mentre la Spagna vagava nel campo con poche idee, terrorizzata dai velocissimi contropiedi dei padroni di casa. Se la candidatura ibérica voleva giocarsi la carta del prestigio degli attuali Campioni del Mondo e dell'entusiasmo popolare, è stata una prova disastrosa. Ma è stata anche la prova di quanto il calcio possa essere imprevedibile e sorprendente.