lunedì 3 gennaio 2011

Gli schizzi e i disegni di Luis Carrero Blanco

Luis Carrero Blanco era il presidente del governo e il braccio destro di Francisco Franco quando, il 20 dicembre 1973, l'ETA lo uccise nel più spettacolare attentato che abbia mai compiuto. L'auto del presidente saltò letteralmente in aria su oltre cento kg di tritolo messi dalla banda al centro della calle Claudio Coello, a Madrid, grazie a un tunnel scavato per mesi da un sotterraneo precedentemente acquistato. Il volo fu di oltre venti metri, permise all'auto in cui viaggiavano Carrero Blanco, il suo autista e la sua guardia del corpo, di scavalcare un edificio di cinque piani e di atterrare nel suo cortile interno; i tre occupanti morirono in ospedale poco dopo a causa delle ferite riportate.
L'attentato a Carrero Blanco fu per la Spagna uno choc enorme: non solo l'ETA aveva dimostrato tutto il suo brutale potenziale, ma era anche l'inizio della fine del franchismo, con tutte le implicite incertezze sul futuro del Paese. 80enne, malato e stanco, il dittatore aveva perso il suo 70enne braccio destro, l'uomo con cui aveva condiviso responsabilità e peso della dittatura e che gli aveva evitato alcuni sbagli clamorosi. Il più importante, l'ingresso nella Seconda Guerra Mondiale accanto alla Germania e all'Italia: fu un rapporto di Carrero Blanco, militare di lungo corso e poi ammiraglio, a convincerlo che la Spagna non aveva le capacità per sostenere una guerra. Fu ancora Carrero Blanco a convincerlo definitivamente a scegliere Juan Carlos, allora Principe di Spagna, come futuro Capo dello Stato, restituendo alla Spagna la monarchia (parlamentare o meno non fu scelta del dittatore, ma del nuovo re).
Una delle prime cose che impari in Spagna, dove è difficile che l'assassinio di Carrero Blanco sia vista in modo non ideologico, è che con la sua morte il dittatore si trovò privato dell'uomo che aveva scelto per la successione. Ma i familiari del presidente ucciso, e varie fonti vicine alla destra, rifiutano questa versione, sostenendo la lealtà di Carrero Blanco alla Monarchia e il suo impegno a convincere Franco a nominare come suo erede il principe Juan Carlos. Nel suo blog, dedicato allo Studio del Diritto e alla spiegazione delle nuove leggi, l'avvocato José Enrique Carrero Blanco, nipote dell'Ammiraglio, scrive che il giorno in cui giurò come Presidente del Governo, pochi mesi prima del suo assassinio, suo nonno consegnò al Principe Juan Carlos una lettera con le sue dimissioni in bianco, cioè senza data. Un documento che avrebbe messo nelle mani dell'attuale sovrano il futuro politico di Carrero Blanco e, pertanto, del franchismo, alla morte del dittatore. Ne parla anche l'ABC in un articolo uscito ieri, in cui Luis Carrero Blanco Pichot, il primogenito del presidente ucciso, rivela ciò che gli disse suo padre: "Quando morirà il generalisimo, io so già cosa farò: presenterò le mie dimissioni al Principe e lui le accetterà".
All'ABC Carrero Blanco jr svela anche un aspetto sconosciuto di suo padre e la sua vena artistica. In un quaderno rilegato e gelosamente custodito si trovano gli schizzi che disegnava durante le riunioni di governo. E quelli pubblicati dal quotidiano madrileno sono tutti interessanti. "Per anni, quando andava a El Pardo (la residenza di Francisco Franco NdRSO), mio padre osservava qualche albero o animale, lo memorizzava e poi lo disegnava durante le riunioni di Governo. Come si può vedere molti schizzi sono stati fatti su fogli con l'intestazione del Consiglio dei Ministri. Alcuni sono di buona qualità, sembra siano bassorilievi" Nella sua casa Carrero Blanco jr conserva anche alcuni dipinti a olio di suo padre, quasi tutti di tema marino: "Gli piaceva molto la pittura e il mare lo rilassava. E' stato anche un magnifico scrittore. Quando gli amici gli chiedevano come faceva a fare tutto, rispondeva che era solo questione di organizzazione perché le 24 ore bastano se sono ben ripartite"
Gli schizzi di Carrero Blanco, da abc.es