sabato 8 gennaio 2011

C'è un po' d'Italia nel rifugio più alto del mondo, sull'Aconcagua

E' stato inaugurato ieri sull'Aconcagua, la vetta più alta d'America, il rifugio più alto del mondo, a 6400 metri d'altezza sul livello del mare.
Il rifugio si chiama Elena e ha un po' d'Italia nella sua storia triste, ma anche carica di speranza.
Il 7 gennaio 2009, dopo aver raggiunto la vetta dell'Aconcagua, e ormai di ritorno alla base, un gruppo di cinque andinistas (se gli scalatori delle Alpi sono alpinisti, quelle delle Ande sono giustamente andinisti) fu investito da una violenta tempesta di neve. Persero la vita la 38enne italiana Elena Senin e, un paio di giorni dopo, la guida del gruppo, il 31enne Federico Campanini, che fu abbandonato (e, secondo quanto racconta un video che causò furiose polemiche in Argentina, anche maltrattato) dai soccorritori quando era ancora in vita, ma impossibilitato a muoversi dall'ipotermia e dall'edema che lo avrebbero poi ucciso.
I genitori di Elena hanno voluto ricordare la propria figlia regalando all'Aconcagua questo rifugio, affinché i soccorritori abbiano un punto d'appoggio ad altissima quota, in cui riscaldare e portare il primo aiuto agli andinistas in difficoltà. Si trova nella Plaza Cólera, misura 4 metri per 3 ed è stato disegnato dall'andinista e ingegnere di Mendoza Heber Ferri. La particolarità sono i pannelli delle celle frigorifere che formano le sue pareti: sono stati scelti per l'enorme capacità di resistere ai terribili venti d'altura. Il progetto di Ferri è stato scelto tra i sei presentati al concorso organizzato dal Consolato Italiano di Mendoza e la Segreteria all'Ambiente della stessa città argentina: al console italiano di Mendoza i Senin avevano infatti fatto arrivare il desiderio di finanziare la costruzione di un rifugio in grado di aiutare i soccorritori in azione sulla vetta andina, per onorare così il ricordo della figlia morta sulla montagna. Alla scelta del progetto vincitore hanno partecipato anche gli specialisti dell'Instituto Argentino de Nivología y Glaciología e l'Universidad Tecnológica Nacional.
Secondo l'Asociación Argentina de Guías de Montaña, il rifugio Elena è un "contributo fondamentale" al miglioramento delle infrastrutture del Parque Provincial Aconcagua, che ogni estate riceve migliaia di appassionati provenienti da tutto il mondo, affascinati dall'idea di scalare la montagna più alta d'America. E' stato infatti collocato in un luogo strategico, scelto non a caso, dato che si trova all'incrocio tra il sentiero Nord, il più frequentato dagli andinisti, e quello del Ghiacciaio dei Polacchi, che sale sul lato orientale della montagna. Il rifugio è stato costruito in soli quattro giorni dallo stesso ingegner Heber Ferri, aiutato da Matías Hidalgo, Facundo Juárez Zapiola e Franco El Pigmeo e d'ora in poi sarà elemento chiave per cercare di evitare che possano ripetersi tragedie come quella di Elena Senin e Federico Campanini.