giovedì 20 gennaio 2011

Il Museo Carmen von Thyssen di Málaga, in anteprima al Thyssen di Madrid

Una cinquantina delle 230 opere che dalla prossima primavera saranno patrimonio del Museo Thyssen di Málaga, cedute dalla baronessa Carmen, sono in mostra questa settimana al Museo Thyssen di Madrid. E' una mostra che serve soprattutto per calibrare il percorso espositivo, e la sua coerenza, del futuro Museo. Lo spiega la direttrice María López, che ha guidato le visite dei media: "Stiamo terminando di configurare i diversi sviluppi e percorsi che guideranno i visitatori attraverso la collezione, in modo che si stabilisca un percorso coerente nell'arte del XIX secolo spagnolo".
Le opere ospitate dal Museo malagueño sono firmate da Sorolla, Zuloaga, Carlos de Haes, Francisco Iturrino, Romero de Torres, Darío de Regoyos e Domínguez Becquer. Una prova, secondo López, che due dei grandi generi su cui si concentrerà Málaga sono "il paesaggismo e la pittura costumbrista". "I paesaggi sviluppano buona parte dei concetti estetici dell'epoca e nei suoi quadri si può vedere l'evoluzione del genere, dal Romanticismo all'Impressionismo" dice la direttrice. Il quadro che apre il percorso preparato a Madrid sembra voler strizzare l'occhio alla prossima tappa delle opere: Playa de Estepona con la vista del Peñón de Gibraltar (Spiaggia di Estepona, con vista alla rocca di Gibilterra) di Fritz Barnberger; seguono quindi quadri del paesaggismo costiero e sivigliano e due opere di uno dei maestri del genere, Carlos de Haes, Piedra e Paisaje con una vacada en un río.
Nel XIX secolo iniziarono i viaggi stranieri in Spagna, non al livello dei viaggi d'istruzione in Italia cari al Romanticismo, ma in grado comunque di immortalare usi, costumi e ritardi di un Paese liberatosi del giogo napoleonico, coinvolto nelle lotte per il trono dei rami cadetti dei Borboni e umiliato infine dalla perdita delle ultime colonie. Maestro dello sguardo straniero sulla Spagna è il francese Alfred Dehodencq, di cui sono in mostra un quatro sulla Settimana Santa sivigliana e un altro sui gitani. Nella terza sala appaiono i lavori di Sorolla, Vendiendo melones e Tocando la guitarra e, ormai verso la fine del XIX secolo, c'è Aureliano de Beruete, legato già alla Generazione del 98. E' a questo punto del percorso che il Museo von Thyssen si riserva una delle opere più rappresentative della sua collezione, la Corrida de toros en Eibar di Zuloaga, che è anche una delle più significative della tradizione spagnola. "Con questi temi Zuloaga riusciva a distinguersi dai pittori che lavoravano a Parigi" sottolinea López. La mostra riporta infatti anche le influenze delle atmosfere della capitale francese sull'arte spagnola, soprattutto in artisti come Darío de Regoyos o di Francisco Iturrino, intimo amico di Matisse.
C'è spazio anche per le pitture di piccolo formato che secondo la direttrice del Museo erano le predilette dei viaggiatori perché "più facili da esportare dalla classe borghese". L'anteprima del futuro Museo malagueño termina nei primi decenni del XX secolo, con la mujer morena che ha finito con l'affascinare l'arte spagnola e con il condizionare l'immagine della Spagna, "basti pensare alla Carmen di Merimé", sottolinea María López. L'ultima la disegna Romero de Torres, nel 1922.
L'appuntamento è adesso a Málaga, dalla prossima primavera.
Le immagini, da elmundo.es