mercoledì 26 gennaio 2011

Il sindaco Maria Santos mostra le ferite del corpo e non si arrende ai narcos

Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi, diceva Bertolt Brecht. E si capisce quanto sia vero quando si leggono storie come questa proveniente dal Messico. Nei giorni scorsi Maria Santos Gorrostieta, sindaco di Tiquicheo, paesino dello Stato di Michoacán, nel Messico meridionale, ha diffuso varie foto in cui si vedono le ferite lasciate sul suo corpo dai due attentati che ha subito.
Non lo ha fatto in una data scelta a caso: il 22 gennaio 2011 si è compiuto un anno dall'ultimo attentato a cui è sopravvissuta. "Ho voluto mostrarvi il mio corpo ferito, mutilato e vessato perché non mi vergogno di lui, perché è il risultato di grandi disgrazie che hanno segnato la mia vita, quella dei miei figli e della mia famiglia" ha scritto nella rivista del Comune Contacto Ciudadano. Nelle foto, che pubblica la stessa rivista, la sindachessa mostra le cicatrici sul petto e sulla spalla e una colostomia. "Sbagliandosi molte persone hanno dubitato della severità delle mie lesioni, oggi la prova è nelle vostre mani, il mio corpo mutilato parla da solo, come una prova di quanto siamo vulnerabili, della fragilità della nostra vita e dei disegni di Dio, sempre presente nella vita quotidiana".
Il primo attentato subito da Maria Santos Gorrostieta è stato il 15 ottobre 2009: vari uomini armati hanno attaccato nel villaggio di El Limón, l'auto su cui viaggiava, uccidendo suo marito José Sánchez Chávez, da cui ha avuto tre figli. Tre mesi dopo l'auto in cui si trovava ha ricevuto 30 pallottole, che l'hanno colpita al torace, a una gamba e nell'addome, lasciandola al bordo della morte. Ma questa donna valorosa si è ripresa ed è tornata al lavoro, chiamando un fotografo per lasciare testimonianza delle ferite del suo corpo e della sua dignità intatta. Recentemente il sindaco ha rinunciato al Partido Revolucionario Institucional, che ha governato il Messico quasi ininterrottamente dalla prima metà del XX secolo, e ha denunciato di sentirsi sola e abbandonata. Lo Stato di Michoacán è terreno di scontro tra i vari carteles della droga, il più importante dei quali è quello della spietata Familia Michoacana, una delle bande più violente dell'intero Messico; la posizione geografica rende lo Stato territorio ideale per la coltivazione illegale della marijuana, per l'arrivo dei carichi di cocaina dal Sud America e dei coadiuvanti chimici per la fabbricazione delle droghe dall'Asia. Ma Maria Santos Gorrostieta ha deciso di non arrendersi e di continuare alla guida del suo paesino, nel nome dei "bambini, le donne, gli anziani e gli uomini che si rompono l'anima tutti i giorni senza riposo, per procurare un pezzo di pane per i propri figli". Le fotografie che ha voluto pubblicare servono a dimostrare "la forza intima che mi ha mosso per rialzarmi, ancora moribonda, per dimostrare e rendere palpabile il grande impegno che ho con le mie idee".
Nel 2010 sono stati uccisi in Messico 17 sindaci.