giovedì 24 marzo 2011

La cucina peruviana è Patrimonio Culturale delle Americhe

E' la prima volta che la gastronomia di un Paese riceve un riconoscimento come il Patrimonio Culturale delle Americhe e non sorprende che lo abbia fatto la cucina peruviana, considerata la più interessante e varia del Cono Sur, risultato di influenze ed eredità provenienti da mezzo pianeta, grazie alle successive ondate immigratorie, mescolate con i prodotti che i numerosi microclimi del Paese andino offrono.
"La cucina peruviana ha superato i suoi limiti tradizionali ed è diventata una meravigliosa attrazione di questo bel Paese e continua ad essere anche una rappresentazione viva della sua eredità culturale. Per questa ragione ho il grande onore di presentare al Perù, nella persona del ministro Eduardo Ferreyros, questo premio dell'Organizzazione degli Stati Americani dell'Eredità Culturale delle Americhe, che questo volta diamo alla cucina peruviana" ha detto il Segretario Generale dell'Organizzazione, il cileno José Miguel Insulza.
L'ascesa della cucina peruviana è inarrestabile. Il Paese non solo vanta una personalità come Gastón Acurio, considerato il miglior chef latinoamericano, con ristoranti della catena Astrid & Gastón aperti nelle più importanti città del continente (a Madrid ha il suo avamposto europeo, nel frequentatissimo Paseo de la Castellana), ma anche un vero e proprio boom mediatico. Da Bogotà e da Santiago del Cile si organizzano weekend a Lima per poter conoscere da vicino i piatti della ricca gastronomia locale, le grandi riviste nordamericane non si stancano di segnalare in Lima la nuova capitale gastronomica del Cono Sur. Secondo il Ministro del Commercio la gastronomia peruviana è diventata una vera e propria marca per il Paese: "I prodotti e la gastronomia sono un modo di conoscee il Perù e i peruviani. Stiamo parlando di una marca, la nostra cucina è diventata oggi una marca grazie al sogno dei visionari che hanno deciso di sostenerla".
E il sogno non si ferma. Ottenuto il prestigioso riconoscimento culturale dell'Organizzazione degli Stati Americani, adesso i peruviani vogliono il riconoscimento dell'UNESCO e hanno lanciato una campagna per trasformare la loro gastronomia in Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Per partecipare, il sito web di riferimento è http://www.cocinaperuanaparaelmundo.pe/, dove si viene accolti dalle parole di Gastón Acurio (La nostra cucina non è solo una grande risorsa, è una somma di cucine) e Mario Vargas Llosa (La nostra cucina attrae tanti turisti quanto i palazzi preispanici di Cusco), tra le varie personalità.
E il buon momento internazionale della cucina peruviana è testimoniato anche dal Premio al Miglior documentario corto straniero ottenuto dalla giovane cineasta Patricia Pérez all'International Family Film Festival di Los Angeles, con un documentario intitolato Mistura: The power of the food (il suo sito web è qui)e dedicato a Mistura, la più importante manifestazione gastronomica del Perù, diventata uno dei appuntamenti più attraenti del calendario turistico di Lima. "La cosa più importante per me è non solo che il pubblico è rimasto meravigliato per la cucina peruviana, ma è rimasto colpito perché si è reso conto di come questa cucina stia cambiando il Paese. Molti mi hanno detto che pensavano di andare nel Perù a settembre, per conoscere Mistura personalmente" ha detto la regista. In una breve intervista telefonica con il quotidiano El Comercio Pérez ha voluto ringraziare soprattutto lo chef Gastón Acurio, l'anima di Mistura: "Gli devo la vita perché lui mi ha appoggiato completamente sin dall'inizio, non solo dandomi l'intervista, che è venuta spettacolare, ma perché sin dal primo momento in cui gli ho raccontato il mio progetto, mi ha messo in contatto con l'organizzazione e i partecipanti. Ci è stato sempre vicino e ci ha aiutato con la diffusione. Questo pomeriggio gli ho mandato un'email per dargli al buona notizia e mi ha risposto con le congratulazioni. Quando ho visto che aveva pubblicato la notizia nel suo Facebook, quasi muoio".