lunedì 16 maggio 2011

Elezioni basche 2011: Bildu vale il 18,5% dei voti

Lo iato tra i Paesi Baschi e il resto della Spagna, quello di cui bisogna tenere conto quando si parla della pace in Euskadi e della fine dell'ETA, si nota ancora una volta in un sondaggio realizzato da Metroscopia e pubblicato oggi da El Pais.
Bildu, l'alleanza della izquierda abertzale con le formazioni indipendentiste, vale il 18,5% dei voti alle elezioni municipali dei Paesi Baschi, il prossimo 22 maggio. E non solo. Il 58% dei baschi vede con favore la decisione del Tribunal Constitucional di ammettere Bildu alle elezioni; una decisione che il PP ha immediatamente deciso di impugnare e che ha usato in campagna elettorale contro il PSOE. Se i conservatori cercano di ottenere un vantaggio dal supposto rifiuto del resto della Spagna alla decisione del Tribunal Constitucional, considerando Bildu l'ennesimo tentativo dell'ETA di infiltrarsi nelle istituzioni democratiche, in Euskadi il 52% della popolazione considera che la coalizione è "il risultato della decisione sincera della izquierda abertzale di rinunciare definitivamente alla violenza e condannare il terrorismo". Lo dimostrerebbe il fatto che vi prendono parte partiti di tradizione democratica ed estraneità alla violenza terroristica come Eurko Alkartasuna e Alternatiba. E, soprattutto, lo dimostra la scelta di EA e A, che vogliono "servire da pista di atterraggio affinché la izquierda abertzale si smarchi dall'ETA e accetti di prendere parte al gioco politico" e che hanno accettato il rischio di rimanere per la prima volta fuori  dalle istituzioni se Bildu non fosse stata riconosciuta dal Tribunal Constitucional.
Secondo il sondaggio pubblicato da El Pais, per il 62% dei baschi Bildu rappresenta un segno di normalizzazione e un passo in avanti per la fine dell'ETA; una sensazione maggioritaria per gli elettori del PNV, il Partito Nazionalista Basco, e il PSE (la denominazione del PSOE basco) e minoritaria per gli elettori del PP, dei quali il 13% approva la sentenza del Tribunal Constitucional, il 29% lo considera un passo in avanti e il 22% considera sincero il rifiuto della violenza della coalizione.
Bildu vale il 18,5% dei voti alle elezioni municipali, si diceva, e riesce a raccogliere intorno a sé la galassia della sinistra indipendentista, ai danni delle piccole formazioni come Aralar ed EB, che non superano il 4% dei voti, in perdita di due punti percentuali; con Bildu migliorano anche le performance di EA e A, che alle scorse elezioni non hanno superato il 7% dei voti. Analizzando le intenzioni di voto per provincia, in Guipúzcoa Bildu arriva al 22,3% ed è la terza forza locale, dopo il PNV e il PSE, a grande distanza dal PP, offrendo così al PNV la possibilità di scegliere se governare con i socialisti o con loro; in Vizcaya e Álava Bildu è la quarta forza, dietro ai tre principali partiti di Euskadi, in Álava, il partito più votato dovrebbe essere il PP.
Sono numeri e idee che fanno capire come il nazionalismo dei Paesi Baschi sia un tema della gente comune e non solo degli estremisti: se quasi la metà dei baschi vota per formazioni nazionaliste e indipendentiste, c'è un problema da risolvere, al di là della fine dell'ETA. C'è uno iato irrisolto tra Euskadi e il resto della Spagna ed è questo il problema.