domenica 15 maggio 2011

Eurofestival: la scettica Spagna non rimonta (e vota l'Italia)

La cosa più divertente dell'Eurofestival è il momento del conteggio dei voti, non c'è niente da fare. Se poi si segue la finale su TVE1, i toni sono addirittura sorprendenti. La premessa è che gli spagnoli non hanno mai creduto nella loro canzone, l'orecchiabilissima Que me quiten lo bailao, e, da buoni latini, hanno avuto un atteggiamento negativo circa le possibilità di affermazione di Lucia Pérez (i cugini o si sentono i campioni del mundo mundial o il peggio dell'universo universal, in medio stat virtus è uno dei concetti latini che meno hanno appreso). Come si è già sottolineato altre volte su Rotta a Sud Ovest, Que me quiten lo bailao non si è sentita tantissimo nelle radio, il sostegno è stato poco entusiasta e la promozione è stata affidata soprattutto a TVE e ai suoi programmi del corazón.
Per cui oggi José María Íñigo, il presentatore spagnolo, ha avuto un atteggiamento rassegnato sin dall'inizio delle votazioni e sentire una telecronaca spagnola di un evento in cui partecipano gli spagnoli e non sono i prediletti del mundo mundial e il resto del mondo li ringrazia per essere scesi in terra a miracol mostrare, più che divertente è choccante. Ad ogni videata con i voti per le canzoni fino al 4° posto, Íñigo cercava disperatamente qualche punto per la Spagna (Nada, tampoco estos nos han votado, Niente, neanche questi ci hanno votato, diceva), che aiutasse Lucia a salire dalla scomodissima ultima posizione in cui è rimasta per molto tempo; quando sono arrivati i 12 punti dal Portogallo ha esultato quasi come se fosse stato un gol ai Mondiali del Sudafrica (ma poi ha ammesso che è un peccato che i punti più alti arrivino dai vicini, così da lasciare vivi i sospetti di alleanze non permesse). L'atteggiamento è sempre stato così dimesso che veniva voglia che Pérez si installasse nelle posizioni alte, per rivincita contro lo scetticismo dei connazionali. Poi, bisogna ammetterlo, l'ascesa dell'Italia ha rubato tutta l'attenzione.
Che bello, per una volta, dopo tanti anni di Eurovisión, seguito con la curiosità causata dall'entusiasmo spagnolo, poter seguire l'Eurofestival con l'Italia in lotta per il podio!
I momenti migliori? I 12 punti della Spagna, alla disperata ricerca di punti, e il Welcome back, Italy! che annunciava i 12 punti di qualche repubblica baltica (Lettonia o Lituania? Non ricordo, sorry), ma non è stato male neanche il dodici points for l'Italia! dell'Albania. Poi il "Dopo Eurovisión" di TVE1 che a maggioranza ha decretato come vincitore morale Raphael Gualazzi perché "l'Italia è tornata pisando fuerte, con molta forza".
A Lucia Pérez di sicuro nessuno le potrà quitar lo bailao, anche perché il suo terzultimo posto le lascia al momento solo questo, lo bailao (però le è andata meglio che a Soraya, arrivata ultima nel 2009, e speriamo che la Spagna trovi la canzone giusta per conquistare l'Europa, se lo meritano la sua musica e la sua lingua). Ma questa notte è soprattutto italiana (sorry, Azerbaigian!), con una canzone, Follia d'amore, che è tutto meno festivaliera, per cui che bello che abbia conquistato pubblico e giurati di Paesi lontani come la Spagna, l'Albania e la Lituania (o la Lettonia?!). Stanotte, il video se lo merita Raphael Gualazzi.