lunedì 13 giugno 2011

Con Madrid Rio rinasce il Manzanares: spiagge, giardini, passerelle e strutture sportive

Passeggi sulle rive del Manzanares, il fiume di Madrid, e pensi al Parco Dora, che Torino sta realizzando lungo la Dora, dove un tempo c'erano le fabbriche di Michelin, Fiat & C. Molte città europee stanno recuperando i loro fiumi, a lungo dimenticati, e li stanno restituendo alla cittadinanza, che li riscopre, attraverso piazze a giardino, aree attrezzate, ponti dalle architetture audaci. E' successo a Berlino, dove le rive della Sprea, liberate dal Muro, sono state occupate da spazi istituzionali alternati ad aree istituzionali, in una mescola che rende le istituzioni più vicine. E' successo a Parigi, l'antesignana, che con la sua spiaggia sulla Senna ha ispirato le altre capitali. Sta succedendo a Torino, dove sulle rive della Dora, si sta realizzando un grande parco in cui convivono testimonianze del passato industriale, piazze giardinate e aree sportive; è la più grande riqualificazione di area industriale urbana mai effettuata in Italia, è ispirata al tedesco parco della Rühr, ma che non se ne parli sui media italiani, per carità. Succede a Madrid, dove un tempo correvano via veloci le corsie della M-30, la più interna delle tre circonvallazioni della capitale spagnola. Viene un po' in mente un Adriano Celentano rovesciato: laddove c'era un'autostrada, un muro, un'industria ora c'è un prato, un giardino, una pista ciclabile. Soprattutto, ora c'è un fiume.
Di tutte le capitali europee dotate di fiume, Madrid possiede il più insignificante e il meno carismatico: cosa sarebbe di Roma senza il Tevere, di Londra senza il Tamigi, di Parigi senza la Senna, di Berlino senza la Sprea? Con il Manzanares la maggior parte dei madrileni non ha alcun rapporto: la città si è sviluppata in direzione opposta rispetto al fiume e non ci sono souvenirs né epica che sostengano il suo legame con la capitale spagnola. E però, passeggiando sulle sue rive appena riqualificate, si scopre che pure il piccolo e dimenticato Manzanares, dotato di portata scarsissima, fermato da varie dighe monumentali e bisognoso di una forte pulizia, che lo liberi anche dai cattivi odori che di tanto in tanto emana, può essere affascinante e portatore di prospettive meritorie.
Madrid Rio, questo il nome del corridoio verde costruito lungo il fiume, è stato inaugurato ad aprile, fiore all'occhiello dell'amministrazione di Alberto Ruiz Gallardón, appena confermato sindaco della capitale. Si snoda lungo 7 km, dal Puente del Rey, all'altezza della Estación Principe Pio, fino al Parque de Arbanzuelas. Nelle ambizioni delle autorità locali, che sulle infrastrutture non hanno sbagliato un colpo e hanno fatto di Madrid una delle capitali più interessanti e comode d'Europa, Madrid Rio deve diventare una sorta di corridoio verde, che unisca la settentrionale tenuta di El Pardo a Getafe, Comune della cintura meridionale; ha anche il compito di unire la Casa del Campo, storico e immenso polmone verde della capitale, isolato dalla presenza della M-30, ai quartieri centrali e occidentali.
In mezzo ci sono lo Stadio Vicente Calderón dell'Atlético Madrid, dotato di una posizione invidiabile, al centro di un'ansa del fiume (ma sembra che proprio questa posizione, a interrompere la continuità del parco, sia una delle cause della sua futura demolizione), il Matadero, l'antico macello trasformato in centro artistico, con mostre e rappresentazioni d'avanguardia, l'Invernadero, uno degli spazi del Matadero, diventato una grande serra per piante tropicali.
La passeggiata lungo il Manzanares è gradevole, le due rive offrono spazi diversi, condizionati dall'esistente, ma le numerose passerelle, permettono di passare spesso da una parte all'altra e sono, da sole, un elemento di curiosità e fascino. C'è una passerella che attraversa il Manzanares obliquamente, accompagnata da una sorprendente fila di siepi; c'è una passerella a Y, dotata di copertura e reticolato che rendono più affascinante la vista delle guglie della Madrid de los Austria e dei grattacieli della Gran Via, in lontananza; c'è lo spettacolare ponte dell'Arganzuela, avvolto da una sorta di spirale che decresce all'avvicinarsi delle rive. Ci sono, soprattutto, i ponti storici. Que arte, che senso della prospettiva e della monumentalità, che avevano gli architetti del passato! Il Puente de Toledo è uno degli spazi imperdibili di Madrid Rio: colpisce da lontano per le statue che lo decorano, poi, all'avvicinarsi, si scoprono gli archi che segnano i due estremi. Non si resiste alla tentazione di percorrerlo e quando si arriva al suo ingresso dalla riva sinistra, ci si gira e si ha davanti, in alto e in lontananza, monumentale e superba, la Puerta de Toledo, l'antico ingresso alla capitale di Spagna e delle Americhe. Impossibile rimanere indifferenti a tanto senso della prospettiva e a tanta regalità, ancora prima di arrivare a Madrid.
Sulle due rive, soprattutto su quella sinistra, meno condizionata dalla morfologia e dagli edifici esistenti, ci sono aree per i bambini e per il fitness: offrono strutture elementari, certamente migliorabili, ma sono già spazi per la socializzazione. Meglio delle biciclette, che sfrecciano via veloci, dimentiche dei pedoni (meno male che il Comune, impossibilitato a dividere le corsie pedonali da quelle ciclabili, ha imposto ai ciclisti i 6 km/h, tra le loro proteste, ma meglio la loro rabbia che i pedoni costretti a temere chiunque arrivi da dietro). Si rimarrebbe ore, soprattutto verso il tramonto, a guardare la mole del Vicente Calderón, nelle cui viscere si infila la M-30 che, sotterrata, riemerge di tanto in tanto all'altezza dei ponti; racchiude così tanta storia, così tante imprese, che è un peccato sia destinato alla demolizione (ma sarà anche la simpatia per le eterne seconde di ogni città, cui spinge il tifo granata? Quien sabe). Si rimarrebbe ore anche a guardare i madrileni, che si sono impadroniti in poche settimane di questo fiume negato loro a lungo e lo usano per passeggiare, correre, scambiarsi coccole; stanno seduti a chiacchierare anche sulle panchine di legno del ponte dell'Arganzuela e per una volta viene da pensare che no, non è vero che i madrileni sono sempre di fretta e chissà dove corrono. Ci sono anche tanti turisti, che passeggiano lentamente, godendosi questo spazio inaspettato, tranquillo, rilassante, a pochi km dalla Madrid veloce e impaziente della Gran Via.