Se Rio de Janeiro ha il suo Cristo Redentore sul Corcovado, votato, tra l'altro come una delle sette meraviglie del mondo, Lima, che aspira ad essere la capitale culturale del Pacifico (il presidente Alan Garcia dixit), non poteva essere da meno. In questi giorni si sta costruendo una copia del Redentore carioca sul Morro Solar, la collina che chiude a sud la baia di Lima e che cade sotto l'amministrazione del Comune di Chorrillos. La statua, alta circa 37 metri, con le braccia aperte, come il Redentore brasiliano, avrà un sistema di illuminazione con 26 colori diversi e illuminerà le notti di Lima, visibile sin dai quartieri più lontani della capitale peruviana. "Lo vedo come una figura che benedice il Perù e protegge Lima" ha detto il presidente uscente Alan Garcia.
E' stato lui a volere fortemente questo colosso che chiuderà la baia e, dicono i più maligni, più che un omaggio alla più famosa statua religiosa del Cono Sur, è un imperituro monumento al suo ego.
"Il mio sogno è sempre stato mettere sul Morro un Cristo simile a quello del Corcovado, che ho chiamato Cristo del Pacifico" ha spiegato il presidente "E il 29 giugno, Giorno del Papa e di san Pietro e Paolo, inaugureremo quest'opera che è il Cristo del Pacifico".
E fin qui non ci sarebbe più o meno niente di male: il nuovo Cristo, dotato di piedistallo e di scala interna, può essere una delle attrazioni turistiche della rampante capitale peruviana, decisa a diventare una delle mete imprescindibili del Cono Sur. Le polemiche che accompagnano il progetto presidenziale sostengono che il Perù vanta sì una delle economie più vivaci dell'America Latina, ma pure ampie disuguaglianze sociali irrisolte: il denaro investito nella realizzazione dell'opera si sarebbe potuto utilizzare in programmi sociali includenti gli ampi strati della popolazione esclusi dalla nuova ricchezza creata. E non solo. Il presidente ha dato il via libera al progetto senza consultare il sindaco di Lima Susana Villarán , che si è trovata questo regalo a sorpresa. "Si è avviato questo progetto dalla sera alla mattina, senza consultare nessuno. Ho parlato con il Ministro della Cultura e ha detto che era un regalo del Brasile al Perù, in particolare al presidente e che il presidente voleva salutare lasciandoci questa sorpresa a Lima. Ma Lima ha un sindaco" ha lamentato Villarán.
Garcia ha fatto subito sapere che il Cristo del Pacifico è ubicato nel comune di Chorrillos e che il sindaco della cittadina è stato debitamente informato e ha dato il necessario placet. Inoltre ha chiarito che la statua è un regalo che intende fare alla sua città e al suo Paese e che non costerà niente allo Stato peruviano; i finanziamenti arrivano dai risparmi personali del presidente, che ha versato 100mila sol, circa 34mila dollari, e dal contributo "generoso" di alcuni imprenditori brasiliani, per un totale di circa 1 milione di euro. Il quotidiano La República ha immediatamente fatto un'indagine e ha scoperto che tra i contribuenti c'è l'impresa Odebrecht, che avrebbe concluso con il Governo di Garcia contratti per un valore di 170 milioni di soles, circa 42 milioni di euro. E non solo. Il quotidiano di Lima così racconta la presenza di Odebrecht in Sudamerica: "non è una qualunque impresa brasiliana, ma forma parte del Consorzio Conirsa, che ha costruito la straada Interoceanica Sud e attualmente si occupa anche del Treno Elettrico. Questa multinazionale è discussa non solo in Brasile, ma è stata espulssa dall'Ecuador per i difetti nella costruzione di una centrale idroelettrica (…). Nel Perù l'Interoceanica si divide in cinque segmenti, tre dei quali costruiti da Odebrecht con altri soci peruviani, Sebbene nel segmento 2 l'impresa ha modificato il tracciato della strada per i resti del Capac Ñan, nel tramo 4 è stata duramente contestata per la distruzione di vari beni archeologici". Così questo regalo al presidente e al Perù assume anche i colori di evidenti interessi economici e di chissà cos'altro.
Il quotidiano El Comercio contesta che il Cristo del Pacifico non costi un sol ai contribuenti peruviani: il presidente e gli imprenditori brasiliani verseranno circa 933mila dollari, ma la gestione della statua costerà tra i 29mila e 36mila soles per la manutenzione, senza dimenticare i 5 milioni di soles che devono essere investiti per la costruzione della base di cemento, i passaggi interni e l'illuminazione della statua. Queste ultime spese dovrebbero essere sostenute da un Patronato del Cristo del Pacifico, formato da varie imprese che hanno donato capitale a questo scopo.
Il monumento è criticato non solo dagli avversari politici del presidente uscente, ma anche dagli architetti, che lo considerano "un'aberrazione paesaggistica". Una delle osservazioni più efficaci arriva dall'architetto Augusto Ortiz de Zevallos, portavoce dell'Autoridad del Proyecto Costa Verde, che veglia sui progetti realizzati sulla costa meridionale di Lima, fino, per l'appunto, a Chorrillos: "Il governo sta cercando di vendere il marchio Perù e allo stesso tempo copia il simbolo di Rio de Janeiro, non c'è molta logica e non ha molto senso" ha commentato "non c'è ragione per cui Lima sia violentata nel suo paesaggio più distintivo, il litorale e la baia, con questa statua gigantesca. E' una tardiva parodia di un'altra, il Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro, il cui simbolismo e corrispondenza con il paesaggio sono altri ed estranei a Lima".
E' stato lui a volere fortemente questo colosso che chiuderà la baia e, dicono i più maligni, più che un omaggio alla più famosa statua religiosa del Cono Sur, è un imperituro monumento al suo ego.
"Il mio sogno è sempre stato mettere sul Morro un Cristo simile a quello del Corcovado, che ho chiamato Cristo del Pacifico" ha spiegato il presidente "E il 29 giugno, Giorno del Papa e di san Pietro e Paolo, inaugureremo quest'opera che è il Cristo del Pacifico".
E fin qui non ci sarebbe più o meno niente di male: il nuovo Cristo, dotato di piedistallo e di scala interna, può essere una delle attrazioni turistiche della rampante capitale peruviana, decisa a diventare una delle mete imprescindibili del Cono Sur. Le polemiche che accompagnano il progetto presidenziale sostengono che il Perù vanta sì una delle economie più vivaci dell'America Latina, ma pure ampie disuguaglianze sociali irrisolte: il denaro investito nella realizzazione dell'opera si sarebbe potuto utilizzare in programmi sociali includenti gli ampi strati della popolazione esclusi dalla nuova ricchezza creata. E non solo. Il presidente ha dato il via libera al progetto senza consultare il sindaco di Lima Susana Villarán , che si è trovata questo regalo a sorpresa. "Si è avviato questo progetto dalla sera alla mattina, senza consultare nessuno. Ho parlato con il Ministro della Cultura e ha detto che era un regalo del Brasile al Perù, in particolare al presidente e che il presidente voleva salutare lasciandoci questa sorpresa a Lima. Ma Lima ha un sindaco" ha lamentato Villarán.
Garcia ha fatto subito sapere che il Cristo del Pacifico è ubicato nel comune di Chorrillos e che il sindaco della cittadina è stato debitamente informato e ha dato il necessario placet. Inoltre ha chiarito che la statua è un regalo che intende fare alla sua città e al suo Paese e che non costerà niente allo Stato peruviano; i finanziamenti arrivano dai risparmi personali del presidente, che ha versato 100mila sol, circa 34mila dollari, e dal contributo "generoso" di alcuni imprenditori brasiliani, per un totale di circa 1 milione di euro. Il quotidiano La República ha immediatamente fatto un'indagine e ha scoperto che tra i contribuenti c'è l'impresa Odebrecht, che avrebbe concluso con il Governo di Garcia contratti per un valore di 170 milioni di soles, circa 42 milioni di euro. E non solo. Il quotidiano di Lima così racconta la presenza di Odebrecht in Sudamerica: "non è una qualunque impresa brasiliana, ma forma parte del Consorzio Conirsa, che ha costruito la straada Interoceanica Sud e attualmente si occupa anche del Treno Elettrico. Questa multinazionale è discussa non solo in Brasile, ma è stata espulssa dall'Ecuador per i difetti nella costruzione di una centrale idroelettrica (…). Nel Perù l'Interoceanica si divide in cinque segmenti, tre dei quali costruiti da Odebrecht con altri soci peruviani, Sebbene nel segmento 2 l'impresa ha modificato il tracciato della strada per i resti del Capac Ñan, nel tramo 4 è stata duramente contestata per la distruzione di vari beni archeologici". Così questo regalo al presidente e al Perù assume anche i colori di evidenti interessi economici e di chissà cos'altro.
Il quotidiano El Comercio contesta che il Cristo del Pacifico non costi un sol ai contribuenti peruviani: il presidente e gli imprenditori brasiliani verseranno circa 933mila dollari, ma la gestione della statua costerà tra i 29mila e 36mila soles per la manutenzione, senza dimenticare i 5 milioni di soles che devono essere investiti per la costruzione della base di cemento, i passaggi interni e l'illuminazione della statua. Queste ultime spese dovrebbero essere sostenute da un Patronato del Cristo del Pacifico, formato da varie imprese che hanno donato capitale a questo scopo.
Il monumento è criticato non solo dagli avversari politici del presidente uscente, ma anche dagli architetti, che lo considerano "un'aberrazione paesaggistica". Una delle osservazioni più efficaci arriva dall'architetto Augusto Ortiz de Zevallos, portavoce dell'Autoridad del Proyecto Costa Verde, che veglia sui progetti realizzati sulla costa meridionale di Lima, fino, per l'appunto, a Chorrillos: "Il governo sta cercando di vendere il marchio Perù e allo stesso tempo copia il simbolo di Rio de Janeiro, non c'è molta logica e non ha molto senso" ha commentato "non c'è ragione per cui Lima sia violentata nel suo paesaggio più distintivo, il litorale e la baia, con questa statua gigantesca. E' una tardiva parodia di un'altra, il Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro, il cui simbolismo e corrispondenza con il paesaggio sono altri ed estranei a Lima".