lunedì 27 giugno 2011

Il rito secolare della Saca de las yeguas: i cavalli selvaggi in corsa a Doñana, in Andalusia

Tra le dune e le marismas, le lagune, del Parque de Doñana si sono appena spenti gli echi della Romería del Rocio, il più importante pellegrinaggio religioso dell'Andalusia, ed ecco che ritornano i cavalli, la polvere, le marismas, l'iconografia irrinunciabile di questo angolo remoto e affascinante del sud spagnolo. Da oltre 500 anni il 26 giugno si celebra la saca de las yeguas: il trasferimento, cioè, di oltre un migliaio di cavalli e puledri dalle marismas di Doñana, dove vivono in stato semi-selvaggio, ai recinti di Almonte, dove vengono puliti, ferrati e marcati per la vendita.
Sono poco più di 15 km, da El Rocio fino ad Almonte e vengono percorsi dagli animali di corsa, controllati e seguiti dai yegüerizos, i loro proprietari, con tempi e modi che sanno di antico e che ricordano un po' i film western, con i trasferimenti delle grandi mandrie per le praterie del Missouri. Solo che la tradizione di Doñana è molto più antica. E' stata regolata nel 1504 dal Duca di Medina Sidonia, il che significa che le sue origini sono ancora precedenti. La saca de las yeguas inizia il giorno prima, con 350 yegüerizos che entrano nel Parque de Doñana e, divisi in 17 squadre, iniziano a percorrere al galoppo centinaia di km, per riunire le yeguas, le cavalle, e i puledri. Quindi li portano ad Almonte, passando al galoppo davanti al Santuario del Rocio, rinnovando un'immagine antica, di calore, polvere, fatica e convivenza tra uomo e natura che va legata indissolubilmente a Doñana. Da lontano si vede arrivare la nube sollevata dai cavalli lanciati al galoppo, che seguono un tracciato antico, senza abbandonarlo in nessun momento; una volta che raggiungono il Rocio, si aggiungono i suoni e gli odori, che arrivano dal passato e dalla vita selvaggia nelle marismas.
E' che i cavalli appartengono all'immagine più classica di Doñana. Si passa accanto alla Ermita del Rocio, in una delle strade che conducono a Matalascañas e alle sue spiagge e si vedono queste marismas di grande bellezza, sulle cui rive pascolano i cavalli; gli stessi che si vedono correre al galoppo, poco più avanti, nei pressi dell'Oceano; verso l'estate le marismas si riducono enormemente, quando non si seccano completamente e in quel paesaggio che sa di calore e polvere, ci sono ancora i cavalli, indifferenti al passaggio dei turisti, nella loro vita selvaggia.
Li disturbano solo il 25 giugno, per portarli ad Almonte, seguire anche qui i riti antichi della ferratura e della vendita, e poi li riportano nelle marismas di Doñana.
Le immagini, dalla bella galleria fotografica di huelvainformacion.es