lunedì 20 giugno 2011

Úbeda e Baeza, il Rinascimento nel cuore verde dell'Andalusia

Úbeda e Baeza, in provincia di Jaén, sono, con Ronda, in provincia di Málaga, la mia asignatura pendiente, la cosa da fare, in Andalusia. La provincia di Jaén è la più isolata e la meno nota dell'Andalusia, a nord-ovest, lontana dal grande triangolo culturale Córdoba-Siviglia-Granada e dalle spiagge della Costa del Sol e del Cabo de Gata. Per arrivare da Siviglia a Jaén ci sono 4 ore di autobus e valli e valli di ulivi; in città c'è una delle Cattedrali più grandiose dell'intera regione, un castello trasformato in Parador, hotel di lusso, da cui si gode uno dei panorami più magici dell'Andalusia. Qualche tempo fa Jaén si pubblicizzava come Paraíso interior, Paradiso dell'interno, puntando sui verdi parchi naturali della conca del Guadalquivir e sulle attività sportive che consentono.
I suoi gioielli sono Úbeda e Baeza, due cittadine che sembrano prese dal Rinascimento italiano e trasferite nel cuore verde dell'Andalusia. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato su Canal Sur, la televisione pubblica andalusa, che ha vari programmi dedicati alla scoperta della regione. E' stata una folgorazione, con la promessa, non ancora mantenuta, di passare prima o poi un weekend lassù, nel nord andaluso, per scoprire queste due piccole gemme.
ocholeguas.com, canale dei viaggi di di El Mundo, ha dedicato loro un articolo, recentemente. E ancora una volta ho pensato a questa asignatura pendiente con l'arte andalusa. "Chi si aspetta di trovare la calce, il sole e i gerani, che sembrano simbolizzare il volto più gentile e riconosciuto del sud, dovrà prendere altri cammini" scrive la testata "E' che Úbeda y Baeza, situate nel cuore della provincia di Jaén, sono due destinazioni eccentriche, che hanno una maggiore somiglianza con le grandi città castigliane che con i paesini che coprono come fiocchi di neve la variopinta geografia andalusa".
Separate da una decina di km e gemellate sia dalle campagne di promozione turistica della provincia che dai turisti, che non visitano l'una senza visitare l'altra, Úbeda e Baeza sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità, grazie ai loro centri storici, realizzati nel XVI secolo da architetti formatisi in Italia e, dunque, profondamente influenzati dal Rinascimento italiano e dalla sua architettura. "Sono entrate nella storia molto prima del XVI secolo, ma è stato in quei 100 anni che hanno disegnato il loro patrimonio, la loro fama, la loro leggenda. Per riassumerlo in una frase: Úbeda e Baeza sono il più vivo esempio del Rinascimento. La prima rappresenta l'architettura privata e il potere civile e la seconda l'architettura pubblica e il potere religioso". ocholeguas.com spiega anche perché queste due cittadine perdute nelle valli della conca del Guadalquivir gareggino in fascino artistico con i grandi capoluoghi regionali: "A Úbeda governò Francisco de los Cobos, segretario di stato dell'imperatore Carlo V, che divenne il maggior protettore dell'architetto Andrés de Vandelvira, a cui si devono alcuni dei negozi più notevoli delle due cittadine. Baeza affidò il suo progresso a una potente casta ecclesiastica, che fondò una delle prime università spagnole. Entrambe sono cittadine sorelle, con encanto, edificate in pietra, che invitano a lunghe e lente passeggiate tra i loro stretti belvedere, le loro piazza silenziose, i palazzi e le chiese di riconosciuto merito artistico e le loro strade labirintiche".
Úbeda, sostiene ocholeguas.com, possiede una delle piazze più belle di Spagna: si chiama plaza de Juan Vázquez de Molina, un cugino di Francisco de los Cobos e consigliere di Filippo II, ma tutti la conoscono come plaza de Santa María. Su essa si affacciano alcune "dei più eccelsi edifici del Rinascimento spagnolo. La sacra cappella di El Salvador è la cripta privata più grande di Spagna". Nella stessa piazza ci sono anche il Palazzo del Deán Ortega, "il terzo parador aperto in Spagna", il Palazzo de las Cadenas, "superbo, altezzoso e colossale, che oggi è il Comune, e, di fronte, c'è la Chiesa di Santa María de los Reales Alcázares, barocca fuori e gotica dentro".
Il Rinascimento di Baeza si respira soprattutto nelle sue chiese, come si diceva. Anche qui la piazza principale si chiama Santa Maria e su essa si affaccia la Cattedrale, il monumento cittadino più importante, reso ancora più imponente dalla leggera pendenza della piazza. Ci sono poi "una fontana voluta da Carlo V per commemorare l'arrivo delle acque e un seminario consacrato a San Filippo Neri, che oggi è residenza universitaria di una sede che apre le porte nel vicino palazzo di Jabalquinto". Baeza è anche l'unica città andalusa che conserva una chiesa tardo-romanica: la chiesa della Santa Cruz; la ragione di questa particolarità non è sconosciuta: fino al XIII secolo anche questi territori appartenevano ad Al-Andalus.
ocholeguas sintetizza differenze e similitudini di queste due città gemelle della provincia di Jaén e, dopo aver letto le sue parole, dite se non sono anche una vostra asignatura pendiente. "Úbeda è più grande di Baeza, ha più abitanti, fa da capitale dell'area e il suo commercio è una tentazione per i popoli circostanti. Ma a Baeza c'è un suono costante di poesia, un sospiro commovente che sembra scritto nei versi di Anonio Machado, che fu professore di grammatica francese nell'Antica Università, non molto lontano dalla piazza del Popolo. Sia come sia, Úbeda e Baeza sono una stessa destinazione. Non è possibile concepire l'una senza l'altra. Organizzare una scappata nel cuore di Jaén è come ritornare indietro nel tempo, viaggiare attraverso esso e credere, per un lungo e appassionato finesettimana, che siamo stato complici nella costruzione del Rinascimento, una delle tappe artistiche più affascinanti della storia dell'arte del nostro Paese".
Su youtube, Andalucia de cine propone due bei video sulle due città.

Baeza


Úbeda