lunedì 20 giugno 2011

Gli indignados in marcia su Madrid: appuntamento il 23 luglio

Sono partiti in 30 questa mattina, da Valencia, diretti a Madrid. Percorreranno a piedi 500 km in poco più di un mese e toccheranno 29 cittadine, tra cui Albacete, Aranjuez, Ciempozuelo e Getafe, nella periferia madrilena, per spiegare le ragioni dell'indignazione popolare ai residenti. Sono la prima colonna della Marcia Popolare Indignata, quella che parte da Est, per conquistare la capitale. Da Nordovest si muoveranno il 25 giugno: partiranno da Barcellona e toccheranno varie cittadine della Catalogna e dell'Aragona, prima di arrivare a Madrid. In preparazione gli itinerari dai Paesi Baschi, per la colonna Nord, da Galizia, Asturie e León, per l'itinerario del Nord-Ovest, dall'Andalusia per il Sud e dall'Estremadura per l'itinerario estremegno-portoghese.
La marcia su Madrid è l'ultima idea degli indignados, decisi a non far scemare la pressione sui politici e a utilizzare la visibilità ottenuta in queste settimane grazie alla simpatia popolare. In tutto, fa sapere l'Acampada Sol in un comunicato, sono oltre 20 le città che parteciperanno alla conquista della capitale; confermate, oltre a quelle già citate, Santiago de Compostela, Cadice, Murcia, Valencia, Malaga, Granada e Logroño. L'appuntamento sarà per il 23 luglio a Madrid, dove i partecipanti alle marce si riuniranno in un grande incontro per discutere le domande e i dibattiti nati nelle città visitate durante il viaggio.
Lo spiegano ancora dall'Acampada Sol: "Questo è un cammino che parte dall'umiltà di chi cammina, ascolta e dialoga. Sappiamo che il processo di trasformazione sociale per fare un mondo migliore ha bisogno di un lungo periodo di apprendimento. Questo è un modo di dire che il cammino è lungo, però i cammini lunghi si misurano con passi piccoli e questo è il proposito di questa marcia. La nostra indignazione si trasforma in ascolto, le nostre azioni si incamminano verso la costruzione di nuove vie di partecipazione, verso trasformazioni sociali, democratiche e pacifiche".
"L'idea è continuare a fare pressione, tutti insieme e allo stesso tempo. E anche sommare l'interno del Paese a questo movimento, che ha conquistato le grandi città e si muove anche all'estero. Non vogliamo isolare le nostre regioni interne dal dibattito, anche queste zone hanno molto da dire" hanno spiegato gli indignados di Valencia, prima di partire per il loro viaggio. Tra i 30 che partecipano all'iniziativa ci sono persone di ogni età; il più anziano, il 67enne Salvador, ha spiegato ai media che ha deciso di partecipare "per avere una democrazia piena, che non sia alibi dei banchieri, dei mercati e della speculazione. Siamo indignati per la politica che si realizza in questo Paese".
Durante il cammino si aggiungeranno altre persone ai 30; pare che ad Albacete li raggiungerà un'altra carovana, nata appositamente. Gli indignados non paiono al momento spaventati dalla fatica fisica dell'impresa: le prime tappe saranno più brevi, circa 20 km al giorno, come una sorta di allenamento, per prepararsi alle prove più dure, nell'altopiano manchego a luglio, quando il sole picchierà duro. Con loro ci sono anche un medico, un paramedico e saranno poi raggiunti da un fisioterapista e da un podologo.
L'importante è che i partecipanti ci credano e pensino che "vale assolutamente la pena". Li entusiasma l'idea di incontrare molte persone e aiutarle a prendere coscienza dei cambi necessari nel modello economico: "Dobbiamo informarli sulle proposte del movimento, dato che molti pensano che ci dedichiamo a fumare canne" ha commentato uno degli indignados prima di partire. Colpa dei media, che, tutto bisogna dirlo, in questi giorni, non stanno facendo una bella figura, soprattutto quelli della destra.
Telemadrid, la tv pubblica della Comunidad de Madrid, controllata dal PP, ha utilizzato immagini degli scontri in Grecia per raccontare quelli di Barcellona, molto meno violenti, davanti al Parlament. Quando è stata scoperta si è scusata dell'errore sostenendo che in fondo, sempre di violenza si trattava (la prossima volta faccia vedere Baghdad). Stamattina il quotidiano La Razón è uscito con una foto della plaza de Neptuno a tutta pagina: l'immagine è stata tagliata, in modo da togliere la parte più affollata e un manifestante è rimasto senza testa; dileggiata su Twitter, La Razón ha emesso un comunicato in cui ha spiegato che non si è trattato di Photoshop, ma di un programma di montaggio delle immagini che ha prodotto un errore.
Dopo le centinaia di migliaia di persone, che ieri hanno decretato il grande successo della manifestazione contro il Patto dell'euro e contro il modello sociale e la politica applicati in Spagna, i politici iniziano a parlare degli indignados in maniera meno paternalistica e, soprattutto, i media iniziano a proporre possibili soluzione per cambiare la legge elettorale e dotare la politica di maggiore trasparenza. Difficile, con i diktat da Bruxelles, e senza un coordinamento di proteste in tutta Europa, che si possa arrivare a proposte per cambiare il sistema bancario e metterlo al servizio dei cittadini.
La Marcia dall'Est è su Twitter, potete seguirla a questo link: @marchaeste. Il blog ufficiale della Marcia Popolare Indignada, continuamente aggiornato con le richieste di collaborazione logistica e i risultati delle attività, è a questo link