Di tutte le Nazionali con cui l'Italia poteva giocare un'amichevole, doveva essere la Spagna, la campeona.
Saranno tre-quattro giorni che TVE1 ricorda da tutti i suoi programmi che mercoledì 10 agosto alle 20.30 si potrà assistere alla partita tra le ultime due nazionali campioni del mondo, la Spagna e l'Italia. Un incontro al vertice del calcio mondiale, un verdadero clásico. Clásico? E da quando Italia-Spagna è un clásico? Se penso a un clásico penso a un'Italia-Germania, a un'Italia-Francia, a un'Italia-Brasile… ma un'Italia-Spagna?! E' l'ossessione dei cugini, sentirsi alla pari con chi sta nella vetta del mondo calcistico da sempre, dato che hanno una buona generazione di calciatori che ha permesso loro di vincere un Mondiale e una Eurocopa. Non è stato lo stesso capitano, Iker Casillas, a dire, appena sbarcato a Bari per la partita, che adesso è il turno della Spagna e che tocca agli spagnoli presumir, vantarsi, come prima facevano la Germania o l'Italia?
Oggi è toccato persino a Corazón de, l'educato programma di gossip di TVE1, ricordarci l'amichevole. E' che l'Italia non è una Nazionale qualunque, per gli spagnoli. Nella memoria collettiva ci sono quei quarti di finale degli Europei di Austria-Svizzera, quell'Italia-Spagna che ho sentito alla radio, da Malpensa a Torino, in uno dei tanti ritorni a casa da Siviglia (il classico della mia vita è vedere i Mondiali o gli Europei un po' in Spagna e un po' in Italia e meno male che le finali degli ultimi due Mondiali le ho viste a Torino), arrivando in tempo per vedere i rigori e la sconfitta italiana. Quel quarto vinto contro l'Italia, una vera e propria bestia nera, mai battuta nei Campionati Europei e Mondiali, e, soprattutto, contro la maledizione che impediva alla Selección di arrivare alle semifinali, ha cambiato la Spagna e l'ha liberata di tutte le sue paure, dandole la certezza che sì, anche la Roja poteva essere vincente, oltre che bella. Un po' tutti riconoscono che la vittoria ai rigori contro l'Italia segna un prima e un dopo nella recente storia calcistica spagnola, per tutto quello che ha significato.
Gli spagnoli, che, non essendo abituati, non sanno vincere, cercano sempre di stravincere, per cui ancora adesso ti parlano del giorno in cui la Selección "ha umiliato l'Italia". Tu ti sorprendi e chiedi se uscire ai rigori è un'umiliazione, dato che, in fondo, esci invitto; e chiedi perché dovrebbe sentirsi umiliata l'unica nazionale a cui non hanno potuto segnare un gol durante la Eurocopa (3 anni dopo conosci il copione a memoria, per cui vai con il pilota automatico). Loro ci rimangono male perché dai altre dimensioni alla vittoria della Spagna sull'Italia, non solo non la vedi come una sconfitta epica, quante volte l'Italia è stata eliminata ai rigori?, ma consideri decisamente più traumatica la sconfitta per 3 a 0 contro l'Olanda perché non ricordi l'Italia battuta con così tanti gol in un Campionato Europeo o Mondiale, e se ti ricordi qualcosa della Eurocopa 2008 è quella sconfitta e non l'ennesima eliminazione ai rigori. E tu ti diverti perché loro ci rimangono male al non riuscire a "umiliarti" e perché è strano come ognuno veda la stessa partita da prospettive e idiosincrasie diverse.
Però è incontestabile il fatto che la vittoria contro l'Italia abbia cambiato la Spagna del calcio. E quindi diamo atto ai cugini che, ancora una volta, è l'Italia croce e delizia di molte loro idiosincrasie moderne.
In televisione ti presentano la partita partendo dai rigori di Austria-Svizzera (perché non ricordo dove si è giocato quella partita, mentre ricordo benissimo i rigori di Pasadena, nel 1994?), poi, inevitabile incubo per ogni italiano di Spagna che prima o poi termina a parlare di fútbol, ti fanno vedere il quarto di USA94, con la gomitata di Tassotti e Luis Enrique sanguinante. Ne parlano ancora nei servizi che presentano l'amichevole, 17 anni dopo, come se quella gomitata avesse impedito alla Spagna di vincere il Mondiale. Ho già parlato talmente tanto dell'irrazionalità di quella convinzione, in questo blog, che lascio perdere l'argomento e segnalo solo che sì, siamo ancora con le prese con la gomitata di Tassotti, nonostante una Eurocopa e un Mundial vinti dopo.
La cosa più divertente, però, è il nuovo rispetto per l'Italia. Qualunque italiano che abbia parlato di calcio con uno spagnolo, sa perfettamente che gli italiani non sanno giocare al pallone e hanno vinto i loro Mondiali solo per fortuna; l'Italia è l'anti-fútbol per eccellenza, è vergognoso vederla giocare perché non ha idea del calcio ed è meglio continuare a perdere piuttosto che giocare come l'Italia. Queste le prime amenità ascoltate e riascoltate che vengono in mente. Ce ne sono molte altre, con un copione che si sa a memoria ormai da anni, perché gli spagnoli devono avere tutti in mano la stessa sceneggiatura quando incrociano un italiano e gli parlano di calcio: 1 l'Italia non sa giocare 2 vince por suerte, per gli arbitri e per il teatro dei giocatori 3 Luis Enrique sanguinante 4 meglio giocare bene e perdere che giocare male e vincere.
Bene, dimenticatevi i copioni. In attesa dell'amichevole, e per aumentare epica e adrenalina, TVE1 ha scoperto che l'Italia è 4 volte campione del mondo, che il suo fútbol è uno dei più efficaci che si siano mai visti, che le sue partite sono nella memoria storica e collettiva del calcio. Se ne sono accorti in uno dei momenti peggiori della storia italiana, che alzi la mano chi non l'ha battuta da quella serata di Berlino in cui vinse il Mondiale ai rigori, ma, insomma, meglio tardi che mai. Solo che fa un po' effetto sentire tante lodi per la Azzurra (così chiamano la nazionale italiana), in spagnolo. Poi capisci. E' un incontro tra campioni (come se la Spagna avesse lo stesso numero di vittorie dell'Italia), è un clásico del calcio mondiale (claro, un'Italia-Germania da finale e semifinale mondiale de toda la vida, vamos), è, questa è l'unica cosa originale dell'amichevole, la partita tra l'attuale campeona del mundo y su antecesora. E messa così, un incontro tra gli ultimi due campioni del mondo, ha un sapore epico che tutto il resto, visto dal lato italiano, non riesce a dare.
Comunque sia, che vinca il migliore (in fondo è un'amichevole, anche se entrambe la parti mettono le mani avanti facendo i conti di tutti i campioni che mancheranno). E che los dioses la mandino buona agli italiani di Spagna.
PS "Questo è stato l'inizio della fine del regno italiano", il telegiornale di TVE1 delle 21, a proposito dei rigori del 2008 (qualcuno gli spieghi che dal 2006 chiunque ha battuto l'Italia e l'unica che ha avuto bisogno dei rigori per riuscirci è la Spagna).
Saranno tre-quattro giorni che TVE1 ricorda da tutti i suoi programmi che mercoledì 10 agosto alle 20.30 si potrà assistere alla partita tra le ultime due nazionali campioni del mondo, la Spagna e l'Italia. Un incontro al vertice del calcio mondiale, un verdadero clásico. Clásico? E da quando Italia-Spagna è un clásico? Se penso a un clásico penso a un'Italia-Germania, a un'Italia-Francia, a un'Italia-Brasile… ma un'Italia-Spagna?! E' l'ossessione dei cugini, sentirsi alla pari con chi sta nella vetta del mondo calcistico da sempre, dato che hanno una buona generazione di calciatori che ha permesso loro di vincere un Mondiale e una Eurocopa. Non è stato lo stesso capitano, Iker Casillas, a dire, appena sbarcato a Bari per la partita, che adesso è il turno della Spagna e che tocca agli spagnoli presumir, vantarsi, come prima facevano la Germania o l'Italia?
Oggi è toccato persino a Corazón de, l'educato programma di gossip di TVE1, ricordarci l'amichevole. E' che l'Italia non è una Nazionale qualunque, per gli spagnoli. Nella memoria collettiva ci sono quei quarti di finale degli Europei di Austria-Svizzera, quell'Italia-Spagna che ho sentito alla radio, da Malpensa a Torino, in uno dei tanti ritorni a casa da Siviglia (il classico della mia vita è vedere i Mondiali o gli Europei un po' in Spagna e un po' in Italia e meno male che le finali degli ultimi due Mondiali le ho viste a Torino), arrivando in tempo per vedere i rigori e la sconfitta italiana. Quel quarto vinto contro l'Italia, una vera e propria bestia nera, mai battuta nei Campionati Europei e Mondiali, e, soprattutto, contro la maledizione che impediva alla Selección di arrivare alle semifinali, ha cambiato la Spagna e l'ha liberata di tutte le sue paure, dandole la certezza che sì, anche la Roja poteva essere vincente, oltre che bella. Un po' tutti riconoscono che la vittoria ai rigori contro l'Italia segna un prima e un dopo nella recente storia calcistica spagnola, per tutto quello che ha significato.
Gli spagnoli, che, non essendo abituati, non sanno vincere, cercano sempre di stravincere, per cui ancora adesso ti parlano del giorno in cui la Selección "ha umiliato l'Italia". Tu ti sorprendi e chiedi se uscire ai rigori è un'umiliazione, dato che, in fondo, esci invitto; e chiedi perché dovrebbe sentirsi umiliata l'unica nazionale a cui non hanno potuto segnare un gol durante la Eurocopa (3 anni dopo conosci il copione a memoria, per cui vai con il pilota automatico). Loro ci rimangono male perché dai altre dimensioni alla vittoria della Spagna sull'Italia, non solo non la vedi come una sconfitta epica, quante volte l'Italia è stata eliminata ai rigori?, ma consideri decisamente più traumatica la sconfitta per 3 a 0 contro l'Olanda perché non ricordi l'Italia battuta con così tanti gol in un Campionato Europeo o Mondiale, e se ti ricordi qualcosa della Eurocopa 2008 è quella sconfitta e non l'ennesima eliminazione ai rigori. E tu ti diverti perché loro ci rimangono male al non riuscire a "umiliarti" e perché è strano come ognuno veda la stessa partita da prospettive e idiosincrasie diverse.
Però è incontestabile il fatto che la vittoria contro l'Italia abbia cambiato la Spagna del calcio. E quindi diamo atto ai cugini che, ancora una volta, è l'Italia croce e delizia di molte loro idiosincrasie moderne.
In televisione ti presentano la partita partendo dai rigori di Austria-Svizzera (perché non ricordo dove si è giocato quella partita, mentre ricordo benissimo i rigori di Pasadena, nel 1994?), poi, inevitabile incubo per ogni italiano di Spagna che prima o poi termina a parlare di fútbol, ti fanno vedere il quarto di USA94, con la gomitata di Tassotti e Luis Enrique sanguinante. Ne parlano ancora nei servizi che presentano l'amichevole, 17 anni dopo, come se quella gomitata avesse impedito alla Spagna di vincere il Mondiale. Ho già parlato talmente tanto dell'irrazionalità di quella convinzione, in questo blog, che lascio perdere l'argomento e segnalo solo che sì, siamo ancora con le prese con la gomitata di Tassotti, nonostante una Eurocopa e un Mundial vinti dopo.
La cosa più divertente, però, è il nuovo rispetto per l'Italia. Qualunque italiano che abbia parlato di calcio con uno spagnolo, sa perfettamente che gli italiani non sanno giocare al pallone e hanno vinto i loro Mondiali solo per fortuna; l'Italia è l'anti-fútbol per eccellenza, è vergognoso vederla giocare perché non ha idea del calcio ed è meglio continuare a perdere piuttosto che giocare come l'Italia. Queste le prime amenità ascoltate e riascoltate che vengono in mente. Ce ne sono molte altre, con un copione che si sa a memoria ormai da anni, perché gli spagnoli devono avere tutti in mano la stessa sceneggiatura quando incrociano un italiano e gli parlano di calcio: 1 l'Italia non sa giocare 2 vince por suerte, per gli arbitri e per il teatro dei giocatori 3 Luis Enrique sanguinante 4 meglio giocare bene e perdere che giocare male e vincere.
Bene, dimenticatevi i copioni. In attesa dell'amichevole, e per aumentare epica e adrenalina, TVE1 ha scoperto che l'Italia è 4 volte campione del mondo, che il suo fútbol è uno dei più efficaci che si siano mai visti, che le sue partite sono nella memoria storica e collettiva del calcio. Se ne sono accorti in uno dei momenti peggiori della storia italiana, che alzi la mano chi non l'ha battuta da quella serata di Berlino in cui vinse il Mondiale ai rigori, ma, insomma, meglio tardi che mai. Solo che fa un po' effetto sentire tante lodi per la Azzurra (così chiamano la nazionale italiana), in spagnolo. Poi capisci. E' un incontro tra campioni (come se la Spagna avesse lo stesso numero di vittorie dell'Italia), è un clásico del calcio mondiale (claro, un'Italia-Germania da finale e semifinale mondiale de toda la vida, vamos), è, questa è l'unica cosa originale dell'amichevole, la partita tra l'attuale campeona del mundo y su antecesora. E messa così, un incontro tra gli ultimi due campioni del mondo, ha un sapore epico che tutto il resto, visto dal lato italiano, non riesce a dare.
Comunque sia, che vinca il migliore (in fondo è un'amichevole, anche se entrambe la parti mettono le mani avanti facendo i conti di tutti i campioni che mancheranno). E che los dioses la mandino buona agli italiani di Spagna.
PS "Questo è stato l'inizio della fine del regno italiano", il telegiornale di TVE1 delle 21, a proposito dei rigori del 2008 (qualcuno gli spieghi che dal 2006 chiunque ha battuto l'Italia e l'unica che ha avuto bisogno dei rigori per riuscirci è la Spagna).