Le visite della Famiglia Reale in Euskadi sono sempre complicate: i baschi sono in larga parte nazionalisti e una buona parte della società sogna l'indipendenza tout court da Madrid. Che arrivi il Capo di Stato spagnolo o uno qualunque dei suoi familiari, non esalta, dunque, i baschi. Re Juan Carlos e la regina Sofia sono stati fischiati in un paio di occasioni, mentre qualcuno invocava addirittura la Repubblica. A Felipe e Letizia è andata fondamentalmente meglio.
Oggi i Principi hanno visitato per la prima volta i Paesi Baschi, per inaugurare a San Sebastián il Basque Culinary Center, la prima Facoltà di Scienze Gastronomiche della Spagna e la prima al mondo con un centro di ricerca e sviluppo nel cui patronato ci sono alcuni dei più importanti chefs del mondo (Juan Mari Arzak, Martin Berasategui, Pedro Subijana, Karlos Arguiñano, Andoni Luis Aduriz, Hilario Arbelaitz, Eneko Atxa). Ad accogliere i futuri sovrani solo il lehendakari, il socialista Patxi López, e la presidente del Parlamento Basco, la popolare Arantza Quiroga,; il sindaco di San Sebastián, Juan Carlos Izagirre, e il presidente della provincia di Gipuzkoa Martín Garitano, entrambi della formazione della sinistra nazionalista Bildu, hanno disertato l'appuntamento. "C'è chi non ha ancora capito che il ruolo istituzionale che si copre è al di sopra delle convinzioni personali" ha commentato con una certa durezza il lehendakari.
La loro assenza non ha impedito agli invitati di visitare le installazioni e di scoprire questo piccolo gioiello della cultura gastronomica spagnola (un piccolo inciso, avete notato che la cucina spagnola ha conquistato l'attenzione internazionale grazie a chefs catalani e baschi, cioè delle due Comunidades più nazionaliste e indipendentiste? E' cosa che suscita una certa curiosità). Con i Principi c'erano alcuni dei cuochi baschi più noti, tutti possessori di varie stelle Michelin per i loro ristoranti, Juan María Arzak, Andoni Luis Aduriz e Martín Berasategi (San Sebastián è la città spagnola con il maggior numero di stelle Michelin; se state pensando a un tour gastronomico in Spagna tenetelo a mente).
L'idea del Basque Culinary Center è nata nelle conversazioni tra gli chefs baschi, che non volevano perdere il sapere gastronomico accumulato negli ultimi anni, grazie alle loro esperienze e ai loro riconoscimenti internazionali; nel 2007 l'Università Mondragón ha iniziato a sviluppare l'idea, che ha richiesto un investimento di 17,1 milioni di euro, e oggi 56 studenti di tutto il mondo (oltre a baschi e spagnoli provenienti da Andalusica, Catalogna, Castiglia e Madrid, ci sono cinesi, colombiani, francesi, messicani, romeni e venezuelani, il 57% uomini e il 43% donne), selezionati tra i 300 che hanno inviato la richiesta, iniziano il loro cammino universitario. Per le iscrizioni del prossimo anno c'è già una lista d'attesa di 400 aspiranti.
Il centro si trova nel Parco Tecnologico di Miramón ed è stato progettato da Vaumm, uno studio d'architettura che ha approfittato dei dislivelli del terreno per disegnare un edificio di cinque piani ispirati a una pila di piatti, uno sopra l'altro; ha una forma a U, con le sale prettamente accademiche separate da quelle di pratica. Scopo del BBC è formare non solo chefs, ma professionisti che sappiano progettare e sviluppare imprese gastronomiche d'alto livello; gli indirizzi di studio sono cinque: abitudini alimentari, sensorialità degli alimenti, nuove tecnologie negli strumenti, gestione del ristorante, nuove elaborazioni. La tassa d'iscrizione è di 8mila euro all'anno, ma sono previste borse di studio.
Degli chefs presenti nel patronato si è già detto, ma il BCC non conta su di loro. Il suo consiglio è presieduto da Ferrán Adrià e conta tra i propri membri i migliori chefs del mondo. Non è un modo di dire, scorrete la lista: Gastón Acurio (Perù), Alex Atala (Brasile), Dan Barber (USA), Heston Blumenthal (UK), Massimo Bottura (Italia), Michel Bras (Francia), Yukio Hattori (Giappone), René Redzepi (Danimarca). Non solo saranno consulenti e ambasciatori di questa prima università di Scienze Gastronomiche, che coniuga la tradizione con la ricerca e lo sviluppo, ma hanno in programma anche lezioni magistrali agli studenti.
Nel suo discorso d'inaugurazione il Principe Felipe ha sottolineato come il BCC sia il frutto della collaborazione tra le istituzioni locali e il Ministero della Ricerca: "E' quello che vogliono i cittadini, che le istituzioni collaborino per far progredire l'intera società spagnola". Non è la prima volta che il Principe si appella all'unità e alla collaborazione per risolvere i problemi della Spagna e per il suo progresso e in questo periodo di crisi economica i suoi inviti si sono moltiplicati.
Nelle immagini, dal web spagnolo, i Principi Felipe e Letizia inaugurano il Basque Culinar Center.
Oggi i Principi hanno visitato per la prima volta i Paesi Baschi, per inaugurare a San Sebastián il Basque Culinary Center, la prima Facoltà di Scienze Gastronomiche della Spagna e la prima al mondo con un centro di ricerca e sviluppo nel cui patronato ci sono alcuni dei più importanti chefs del mondo (Juan Mari Arzak, Martin Berasategui, Pedro Subijana, Karlos Arguiñano, Andoni Luis Aduriz, Hilario Arbelaitz, Eneko Atxa). Ad accogliere i futuri sovrani solo il lehendakari, il socialista Patxi López, e la presidente del Parlamento Basco, la popolare Arantza Quiroga,; il sindaco di San Sebastián, Juan Carlos Izagirre, e il presidente della provincia di Gipuzkoa Martín Garitano, entrambi della formazione della sinistra nazionalista Bildu, hanno disertato l'appuntamento. "C'è chi non ha ancora capito che il ruolo istituzionale che si copre è al di sopra delle convinzioni personali" ha commentato con una certa durezza il lehendakari.
La loro assenza non ha impedito agli invitati di visitare le installazioni e di scoprire questo piccolo gioiello della cultura gastronomica spagnola (un piccolo inciso, avete notato che la cucina spagnola ha conquistato l'attenzione internazionale grazie a chefs catalani e baschi, cioè delle due Comunidades più nazionaliste e indipendentiste? E' cosa che suscita una certa curiosità). Con i Principi c'erano alcuni dei cuochi baschi più noti, tutti possessori di varie stelle Michelin per i loro ristoranti, Juan María Arzak, Andoni Luis Aduriz e Martín Berasategi (San Sebastián è la città spagnola con il maggior numero di stelle Michelin; se state pensando a un tour gastronomico in Spagna tenetelo a mente).
L'idea del Basque Culinary Center è nata nelle conversazioni tra gli chefs baschi, che non volevano perdere il sapere gastronomico accumulato negli ultimi anni, grazie alle loro esperienze e ai loro riconoscimenti internazionali; nel 2007 l'Università Mondragón ha iniziato a sviluppare l'idea, che ha richiesto un investimento di 17,1 milioni di euro, e oggi 56 studenti di tutto il mondo (oltre a baschi e spagnoli provenienti da Andalusica, Catalogna, Castiglia e Madrid, ci sono cinesi, colombiani, francesi, messicani, romeni e venezuelani, il 57% uomini e il 43% donne), selezionati tra i 300 che hanno inviato la richiesta, iniziano il loro cammino universitario. Per le iscrizioni del prossimo anno c'è già una lista d'attesa di 400 aspiranti.
Il centro si trova nel Parco Tecnologico di Miramón ed è stato progettato da Vaumm, uno studio d'architettura che ha approfittato dei dislivelli del terreno per disegnare un edificio di cinque piani ispirati a una pila di piatti, uno sopra l'altro; ha una forma a U, con le sale prettamente accademiche separate da quelle di pratica. Scopo del BBC è formare non solo chefs, ma professionisti che sappiano progettare e sviluppare imprese gastronomiche d'alto livello; gli indirizzi di studio sono cinque: abitudini alimentari, sensorialità degli alimenti, nuove tecnologie negli strumenti, gestione del ristorante, nuove elaborazioni. La tassa d'iscrizione è di 8mila euro all'anno, ma sono previste borse di studio.
Degli chefs presenti nel patronato si è già detto, ma il BCC non conta su di loro. Il suo consiglio è presieduto da Ferrán Adrià e conta tra i propri membri i migliori chefs del mondo. Non è un modo di dire, scorrete la lista: Gastón Acurio (Perù), Alex Atala (Brasile), Dan Barber (USA), Heston Blumenthal (UK), Massimo Bottura (Italia), Michel Bras (Francia), Yukio Hattori (Giappone), René Redzepi (Danimarca). Non solo saranno consulenti e ambasciatori di questa prima università di Scienze Gastronomiche, che coniuga la tradizione con la ricerca e lo sviluppo, ma hanno in programma anche lezioni magistrali agli studenti.
Nel suo discorso d'inaugurazione il Principe Felipe ha sottolineato come il BCC sia il frutto della collaborazione tra le istituzioni locali e il Ministero della Ricerca: "E' quello che vogliono i cittadini, che le istituzioni collaborino per far progredire l'intera società spagnola". Non è la prima volta che il Principe si appella all'unità e alla collaborazione per risolvere i problemi della Spagna e per il suo progresso e in questo periodo di crisi economica i suoi inviti si sono moltiplicati.
Nelle immagini, dal web spagnolo, i Principi Felipe e Letizia inaugurano il Basque Culinar Center.