martedì 11 ottobre 2011

Yo, Cayetana, l'autobiografia della Duchessa d'Alba: ho vissuto e vi seppellirò tutti

"Sono Cayetana. Cayetana de Alba. Ho un'altra mezza dozzina di nomi e qualche altro titolo. Di tutti i nomi che i miei genitori hanno scelto per me, otto o nove, quello di Cayetana è quello che mi piace di più e quello che ho sempre usato. Mi piace anche Eugenia... Sui miei titoli, preferisco quello di XVIII Duchessa d'Alba. Solo due donne lo abbiamo avuto in 600 anni. Le altre sono state duchesse consorte. Colei che mi ha preceduto è stata la XIII Duchessa d'Alba, una donna che ammiro molto". Inizia così Yo, Cayetana, l'autobiografia di Cayetana de Alba, che esce oggi nelle librerie spagnole e che sarà presentata il 24 ottobre a Siviglia, alla presenza della stessa Duchessa (è in vendita online su amazon.es).
Il libro esce a quasi una settimana dalle mediatiche terze nozze della nobildonna, celebrate il 5 ottobre nel Palacio de Dueñas di Siviglia, con Alfonso Díez, funzionario pubblico di 25 anni più giovane di Cayetana (85 anni lei, 60 lui) e le anticipazioni pubblicate da Hola stanno già facendo scorrere fiumi d'inchiostro in Spagna. La Duchessa ripercorre la sua solitaria e triste infanzia, con una madre che le era negata perché malata di tubercolosi e con un padre che si è poi dedicato completamente a lei, alla morte della moglie. "E' vero che nessuno è mai entrato in camera a darmi il bacio della buonanotte, ma questa era un'abitudine che non faceva parte della tradizione della Casa de Alba" scrive, quasi a giustificare, varie pagine più avanti, la freddezza che i suoi figli hanno lamentato. "So che mi hanno rimproverato di non aver dedicato loro molto tempo e in varie occasioni mi hanno fatto sentire malissimo, ma li amo con tutta la mia anima".
Nei suoi ricordi sfilano Londra, dove suo padre era ambasciatore, Parigi, Madrid e, soprattutto, l'adorata Siviglia. Ci sono il primo amore, il torero Pepe Luis Vazquez, sparito di scena non appena il Duca d'Alba ha scoperto il flirt della figlia, re Juan Carlos, a cui doña Cayetana giura eterna fedeltà perché "da 600 anni gli Alba stanno con la Monarchia e così continuerà ad essere", Jackie Kennedy e Grace di Monaco, da lei riunite alla Feria de Abril negli anni 60, quando le due erano rivali e non si parlavano (Jackie era la preferita di Cayetana, perché "Grace era più preoccupata di recitare un ruolo, appariva più artificiale"). Ci sono soprattutto i suoi tre mariti. Luis Martinez de Irujo, sposato a Siviglia a 21 anni: "Mi aveva confessato che mai prima si era innamorato e questo mi emozionava. Con me faceva sul serio e anche io ho finito con l'innamorarmi di lui, con tutto il cuore. (...) Quando ci siamo conosciuti studiava Ingegneria e io gli dicevo perché voleva essere ingegnere se sarebbe stato Duca d'Alba. Mi sentivo molto felice con Luis. Era tanto elegante, tanto buono e tanto paziente". Cinque anni dopo la sua morte, la Duchessa si è innamorata "di chi meno mi sarei aspettata", Jesús Aguirre, il coltissimo ex gesuita sposato tre mesi dopo averlo conosciuto: "Ero così felice che avrei superato qualunque ostacolo" scrive Cayetana, che non ha paura di dichiararsi romantica perduta ancora oggi, a 85 anni, perché "senza amore è difficile vivere". Il matrimonio sembra essere la sua condizione ideale, non solo perché è molto cattolica ed è contro il divorzio ("il divorzio ha reso disgraziati molti, perché io ho un figlio molto disgraziato" scrive, senza specificare quale dei suoi cinque figli sposati, e tutti divorziati, è il "disgraziato"), ma anche perché la gestione del Ducato d'Alba è molto pesante per una sola persona. E una delle cose che rende più orgogliosa Cayetana è aver gestito bene il suo patrimonio: ha fatto ricostruire il Palacio de Liria di Madrid, bombardato e incendiato durante la Guerra Civile, ha salvaguardato il patrimonio artistico, ha riunito in una Fondazione i beni del Casato. "Una delle cose che mi rendono più felice è quando mio figlio Cayetano, che lavora nella gestione della Fondazione, mi dice che mi sono guadagnata un posto nella storia degli Alba".
Le ultime pagine del libro sono per Alfonso Diez, l'uomo che ha illuminato la sua vecchiaia e per il quale ha sfidato convenzioni e ostacoli. "All'inizio del nostro fidanzamento dicevano che ero pazza. Può essere che lo fossi, ma d'amore" scrive felice perché di nuovo ha accanto "un uomo buono e affettuoso con cui portare il peso del Ducato d'Alba".
Al parlare di se stessa e dei suoi amori, rivela anche un tonteo con Raf Vallone, in Spagna per girare El Cid, la Duchessa si definisce "attraente, interessante, divertente ed originale". E può darsi che lo sia. Ma la frase che più di tutte la descrive, in questo autunno della sua vita e dopo le singolari terze nozze, non a caso citata da tutti i media, è: "Confesso che ho vissuto, ho anche lasciato vivere gli altri, e penso continuare a vivere, anche sia solo per vedere questa faccia spaventata che fanno tutti quando li indico con il dito e dico: "Penso seppellirvi tutti quanti!" Mi diverte questa espressione".