venerdì 11 novembre 2011

In un libro di foto inedite, l'archivio segreto di Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar e Antonio Banderas hanno presentato a Los Angeles The Pedro Almodóvar Archives, un libro monografico dedicato alla carriera del regista machego. Sono 410 pagine con oltre 600 immagini, molte delle quali inedite per il pubblico, perché appartenenti all'archivio personale di Almodóvar.
La miglior descrizione di questo libro, che uscirà il 1° dicembre e che costerà 200 dollari, la fa la sua casa editrice, Taschen, nel suo sito web, nella pagina che gli ha dedicato: "Sexy e sovversivo, colorato e controverso, appassionato e provocatore, il mondo di Pedro Almodóvar è differente. Grazie alla sua opera straordinariamente coesa e coerente, l'anti-conformista manchego è diventato un marchio di fiducia e il suo nome è sinonimo di opulenza visuale, sperimentazione ed erotismo del cinema spagnolo post-franchista.
Almodóvar è diventato famoso con trame scritte da lui stesso, che mescolano generi per descrivere le disavventure, spesso comiche, di drogati, monache, casalinghe, prostitute, travestiti e transessuali. Elogiato dai critici, appoggiato dai colleghi cineastri, adorato dagli attori e adornato con premi internazionali, è il cineasta spagnolo di maggiore successo da Luis Bunuel, con film come Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Tutto su mia madre, Parla con lei e Volver.
Le influenze dell'autodidatta Almodóvar sono così diverse come Douglas Sirk, Frank Tashlin, Andy Warhol e John Waters. Per i suoi lungometraggi prende prestiti di generi tradizionali del cinema classico nordamericano come il film noir, il melodramma o la commedia degli equivoci, che sovverte continuamente. Ma, continuano a essere così iberici, radicati come sono nell'amata Madrid del regista, per esplorare i miti e la modernità della Spagna al ritmo di colonne sonore che traboccano di boleros. Adesso l'enfant terrible della scena indipendente degli anni 80 è maturato ed è il vincitore dell'Oscar di tutto su mia madre, film riconosciuto per la sua forza emozionale e la sua qualità. Il mondo distintivo, e a volte emarginato, di Almodóvar è entrato finalmente nell'establishment culturale".
A Los Angeles Antonio Banderas ha raccontato il suo primo incontro con Almodóvar, in un bar madrileno, con il regista che gli diceva che si doveva dedicare al cinema perché aveva un "viso molto romantico". "Quando se n'è andato ho chiesto chi fosse e mi dissero, "Pedro Almodóvar, ha fatto un film e non farà mai un secondo". Lui ha cambiato letteralmente il cinema spagnolo, lottando contro chi era in possesso della verità, quelli che imponevano le regole tipo che film si dovevano fare. Ha rotto tutte queste regole e si è addentrato in un affascinante territorio in cui c'è la creazione, a volte doloroso, ma sempre eccitante".
Le foto del libro, dalla galleria fotografica di vanitatis.com; altre immagini su taschen.com