mercoledì 4 gennaio 2012

Arnaldo André diventa regista e vola con Luisa Kuliok nel Paraguay

Arnaldo André me lo ricordo bello e impossibile in un paio di telenovelas argentine degli anni 80, accanto a Luisa Kuliok, una delle attrici più esplosive dell'epoca (cercavano di venderla come una sex-symbol irresistibile, ma, a parte la simpatia per lei, che nelle interviste è sempre apparsa intelligente e con i piedi a terra, non l'ho mai trovata né irresistibile né sensuale). Ce n'era una, Amo y señor, in cui lui era innamorato di lei, truccata malissimo e incapricciata di un altro, e passavano il tempo a prendersi a sberle, per dimostrarsi il potere dell'uno sull'altro.
L'ultima volta che l'ho visto è stato nella telenovela Valientes, interpretata dal trio di belli dell'ultima generazione di attori argentini, Gonzalo Heredia, Mariano Martinez e Luciano Castro, un paio di anni fa. Invecchiato dignitosamente, con ancora presenti i segni dell'antico fascino, interpretava con classe un cattivo terribile e odiabile.
Qualche giorno fa l'ho ritrovato su Caras, una delle più importanti riviste rosa argentine, che lo ha accompagnato a San Bernardino, nel Paraguay, il suo Paese d'origine, anche se siao abituati a immaginarlo argentino, dato che deve il successo all'Argentina e alle sue produzioni. Un Paese d'origine che non ha mai dimenticato: è uno degli ambasciatori del Turismo nel Paraguay, è stato un dei protagonisti delle celebrazioni di chiusura del Bicentenario dell'Indipendenza paraguayana.
E adesso che ha deciso di passare dietro la macchina da presa, è il Paraguay il protagonista del suo primo film, girato con attori compatrioti, utilizzando non solo il castigliano, ma anche il guaraní, lingua autoctona e ufficiale del suo Paese.
Il film si intitola Lectura según Justino ed è stato scritto dallo stesso attore con Gustavo Cabaña. La storia è autobiografica e narra i ricordi dell'umile infanzia di Arnaldo André, soprattutto di quando lavorava, 11enne, come postino, e doveva consegnare le lettere ai concittadini di San Bernardino, immerso nei sospetti che alcuni destinatari di quelle lettere fossero in realtà rifugiati nazisti. "L'idea è mostrare il paesino, la sua gente, i tedeschi che l'hanno fondato, la sua ricchezza linguistica e culturale" spiega l'attore.
Le riprese inizieranno nell'autunno australe, a marzo-aprile. E Arnaldo è volato in patria per studiare le locations; in questo viaggio, anche sentimentale, nei suoi ricordi d'infanzia, si è fatto accompagnare da due delle colleghe più amate, Luisa Kuliok e Leonor Benedetto (in Italia si è vista in un paio di telenovelas, l'ultima Padre coraje, su Lady Channel). Con loro ha visitato mercatini d'artigianato e ha ripercorso le strade della sua infanzia. "San Bernardino è come un nido a cui torno sempre" ha confessato l'attore a Caras.
Il film, inutile dirlo, viene già voglia di vederlo.
Le foto, dalla galleria fotografica di revista-caras.com.ar