lunedì 5 marzo 2012

Il ritorno di Reynaldo Gianecchini, dopo la leucemia

Ci sono notizie che colpiscono profondamente, forse perché arrivano a sorpresa e non sono quello che uno si aspetta. Stamattina cercavo su Google notizie su Reynaldo Gianecchini, uno degli attori latinoamericani più belli, protagonista di molte telenovelas di successo di Globo (in Italia è arrivata Esperança, con il titolo di Terra Nostra 2, adesso in onda a orari impossibili su La5). Volevo sapere se aveva una nuova fidanzata, dopo il divorzio dalla popolare giornalista televisiva Marilia Gabriela, 24 anni più di lui, e invece ho scoperto che sta uscendo da una dura lotta contro la leucemia, iniziata ad agosto, dopo un controllo per strani dolori e stanchezze. Dopo un autotrapianto di midollo e dure chemioterapie, il bel Reynaldo, che neanche la malattia è riuscita a imbruttire, ha rilasciato un'intervista intimista ed emozionante al settimanale Epoca, in cui racconta, con un filo di umorismo, e senza nascondere niente, fatiche, dolori, speranze e, soprattutto, il ritorno al lavoro.
Ti senti già curato? gli chiede Epoca e il 39enne attore brasiliano risponde: "L'operazione del midollo è stato per me una rinascita. Il mio trapianto è stato un po' più complesso di quello che si fa con il midollo di un'altra persona. E' stato niente di più di una chemioterapia molto pesante. Sapevo che sarebbe stato molto duro, ma non avevo idea. E' una chemio che uccide il midollo e ricostruisce dal nuovo le cellule, che si riproducono per formare il nuovo tessuto. E' stato l'unico momento del trattamento in cui ho pensato: cavolo, e se non lo sopporto? E' stato molto duro, tutto il corpo all'interno è come carne viva, non c'è niente dentro, mangi, vomiti, hai diarrea, mangiare è un problema perché non hai appetito. In quel momento la tua immunità è pari a zero, perché non hai midollo, sei soggetto a tutto, ma io, grazie a Dio, non ho avuto infezioni; in ospedale sono stato ben isolato, non potevo ricevere visite, niente. Nove giorni dopo l'operazione il mio nuovo midollo ha "attecchito". Ero come un bambino, avevo perso tutti gli anticorpi e ho dovuto rifare tutte le vaccinazioni".
La malattia è arrivata a sorpresa la scorsa estate, con piccoli dolori e un gonfiore al collo, "mi sentivo strano" ricorda Reynaldo; per identificare il tipo di cancro c'è voluto oltre un mese, "ed era uno dei più rari e aggressivi". Quando ha avuto la notizia, l'attore era in casa, con la madre che cucinava in cucina, e il suo primo pensiero è stato per lei: ""Come faccio a darle una notizia del genere, con suo marito, mio padre, che ha un cancro in fase terminale?" ho pensato. Mi sentivo male per lei, ma le ho detto, "Mamma, devo andare in ospedale perché ho un cancro" Non c'era altro modo per dirlo. Lei ha spento i fornelli e siamo andati in silenzio". Adesso la fase peggiore è superata, ma Reynaldo dovrà continuare a fare gli esami del sangue nei prossimi cinque anni, ogni sei mesi: "Sono soggetto a prendere qualunque batterio, nei prossimi sei mesi dovrò essere seguito continuamente. La verità è che ci saranno cinque anni di monitoraggio. Posso viaggiare, ma devo stare attento: non posso avvicinarmi a gente con la febbre; una cosa che mi spiace molto è che durante le rappresentazioni teatrali non potrò ricevere nessuno in camerino, non potrò abbracciare né baciare nessuno perché può essere che qualcuno abbia febbre e a me potrebbe costare molto caro".
La malattia e la lunga lotta per vincerla hanno ovviamente cambiato i valori di Gianecchini: "La morte è la prima questione, ovviamente. Cavolo, ho pensato, ci comportiamo come se non avessimo mai a che fare con la morte. E invece dobbiamo sempre avere la certezza che domani possiamo morire. Ovviamente non voglio morire, ho avuto a che fare con la morte troppo presto. Ci sono tante piccole cose, ho deciso di vivere il presente, che è meraviglioso, senza passato e futuro. Ho cominciato a vivere così intensamente, da avere momenti di introspezione molto profondi".
Durante la sua malattia, sono nate voci che Reynaldo Ginecchini si è incaricato di smentire. Non è malato di AIDS, come hanno sostenuto alcune riviste brasiliane: "Non ho mai smentito niente perché non voglio entrare in questo gioco. Ma non avrei mai potuto sopportare un trattamento così duro se fossi malato di AIDS". E' stato meno chiaro sulle sue preferenze sessuali, rifiutando di chiarire se è bi o eterosessuale perché "la sessualità è molto più complessa di quanto tendiamo a credere. Ognuno ha la propria. Non ho mai avuto una storia con un uomo, non sono mai stato sposato con un uomo, non mi sono mai innamorato di un uomo. Ma la sessualità, la seduzione, è un'altra cosa. Ma queste cose sono molto intime e, nel mio caso, sono così discreto che puoi avere la certezza che quanto hanno pubblicato le riviste è una bugia".
Nei suoi piani ci sono adesso varie cose. Prima di tutto il ritorno sul palcoscenico, dal 13 marzo sarà in scena con Cruel, un'opera teatrale che avrebbe dovuto interpretare prima che gli fosse diagnosticata la malattia e in cui interpreta il cattivo: "E' un po' folle. Ho avuto tanto affetto dalla gente, tanta energia, tanto amore, tanti che volevano rivedermi al lavoro e io torno facendo il supermalvagio! Ma lo farò con molta attenzione, devo curare la mia alimentazione, non devo lavorare come un pazzo. Se i medici mi lasciano a giugno inizierò una nuova telenovela". Parla anche di paternità futura: "I miei amici parlavano di avere figli già a 14 anni, ma io non sono mai stato così. Adoro i bambini, sono un ottimo zio per i figli dei miei amici, ci passo pomeriggi interi, ma poi li restituisco, va da papà, perché sono esausto. Ma dopo aver visto la morte, la mia malattia e quella di mio padre, l'idea di essere padre mi sta passando per la testa. E' come completare il ciclo della vita, dare un senso a tutto. Sono sicuro che sarei un padre fantastico, molto presente".
Nelle foto, dal web brasiliano, Reynaldo Gianecchini prima della malattia e poco prima dell'autotrapianto del midollo, a dicembre, quando è stato protagonista di uno spot della Associação Brasileira de Linfoma e Leucemia, per raccogliere fondi e sensibilizzare i cittadini sulla leucemia.