domenica 13 maggio 2012

Gli indignados si riprendono la Spagna. In 30mila alla Puerta del Sol alle 22: la Polizia non interviene

A Siviglia non li ha fermati il bochorno, l'afa estiva, che si è già impadronito della città. A Valencia non li ha fermati la chiusura della plaza del Ayuntamiento, con la scusa di una macletá improvvisata e inaspettata (e poi sospesa). A Madrid non li ha fermati la proibizione di occupare la Puerta del Sol oltre le 22, pena lo sgombero forzato.
Gli indignados sono tornati a occupare le strade di Spagna, tre giorni prima del primo anniversario dalla loro storica entrata in scena. I conti li fa la Polizia stavolta: 45mila a Barcellona e a Madrid, 20mila a Valencia, Málaga e Siviglia, 5mila a Palma di Maiorca, dove sono tornati a mettere la bandiera dell'Islanda sulla statua di re Jaume, in plaza de España (in tutte le manifestazioni, ancora una volta, anche molte bandiere della Grecia, in segno di solidarietà con il Paese europeo più provato dalla crisi economica e dalle sue soluzioni drastiche).
"Non è un anniversario, è una protesta!" si sono preoccupati di ricordare gli indignados dalle reti sociali, perché niente è cambiato dal 15 maggio 2011, quando hanno iniziato a protestare contro la crisi economica e contro la classe politica e i banchieri al grido di no nos representan, no somos mercancia e vuestra crisis no la pagamos. Sono gli stessi slogan tornati nelle strade di Barcellona, Bilbao, Madrid, Oviedo (dove si è vista anche Henar Ortiz, la zia della Principessa delle Asturie) e delle decine di città che hanno manifestato, insieme a quel La vera violenza sono 600 euro al mese, che denuncia più di tutti il fallimento del capitalismo liberista.
E' stata festa in tutte le strade di Spagna, sorvegliate da un dispiegamento di Polizia sproporzionato, soprattutto a Madrid e a Barcellona, dove più si temevano le violenze dei gruppi anti-sistema, ma fortunatamente flessibile nella sua strategia. Per tutta la giornata gli occhi sono stati puntati su Madrid e sul braccio di ferro tra il 15-M locale e la Prefettura: gli indignados avevano annunciato l'intenzione di tornare ad occupare la Puerta del Sol per tre giorni, dalla manifestazione di oggi fino al 15 maggio, per riprendere assemblee e attività; la Prefettura, terrorizzata all'idea di una nuova acampada alla Puerta del Sol aveva dato permesso di occupare la piazza madrilena tutti i giorni, fino alle 22, in modo da impedire gli accampamenti notturni. Oggi le camionette della Polizia sono state posizionate intorno a Sol, fino al Callao, in attesa di ordini, e tutta la Spagna ha seguito con il fiato sospeso le manifestazioni che, partite dai punti cardinali della Comunidad Autónoma e dai barrios di Madrid sono confluite poi a Sol, in un clima pacifico e festoso, con numerose famiglie, molti nonni (gli ormai famosi yayaflautas) e tanti giovani.
Alle 22 a Sol erano in 30mila per la stessa Polizia.
E non c'era bisogno della dichiarazione del Ministero degli Interni ai media che chiedevano delucidazioni: era chiaro a tutti che la Polizia non avrebbe potuto sgomberare Sol, nonostante i divieti di occupazione della Prefettura:
1 il sabato sera la Puerta del Sol è sempre affollatissima, a prescindere dagli indignados
2 il clima era assolutamente pacifico e festoso
3 non c'era alcun segno di acampada imminente, unica ragione per cui la Polizia ha ancora l'ordine d'intervenire
4 con la CNN e la BBC che aprono le loro Home Page e i loro notiziari con le immagini della Puerta del Sol è difficile caricare la folla pacifica, per quanto disobbediente, per poi accusarla di "rovinare l'immagine del Paese".
Quando si sono superate le 22 e Sol ha continuato imperterrita con i suoi 30mila, in attesa del grito silencioso delle 23.59, la plaça de Catalunya, a Barcellona, è scoppiata in un applauso e da Siviglia, già in concerto, hanno tirato un sospiro di sollievo, mentre a Valencia, si erano già impadroniti della plaza del Ayuntamiento, con la Polizia saggiamente ritiratasi a controllare il materiale pirotecnico ancora ammassato nella piazza, per la macletá che il sindaco voleva improvvisare, per impedire la acampada. Ed è bello questo legame tra la Puerta del Sol e la Spagna, tra quello che continua a essere, non solo simbolicamente, l'ombelico del Paese (Sol è il chilometro zero delle strade spagnole) e le sue città. In quest'anno trascorso non si è perso il legame stabilito il 15 maggio 2011, quando l'occupazione della Puerta del Sol ha dato il via alle acampadas in tutto il Paese e alla presa di coscienza della forza del 99%.
Da allora è cambiato il colore del Governo nazionale e si sono accentuati i tentativi di spoliazione dello Stato Sociale: la crisi si è fatta più drammatica, con tagli durissimi alla Sanità e all'Istruzione ("Senza scuola pubblica questa frase non avrebbe avuto accenti" diceva uno degli striscioni arrivati a Sol stasera), con una disoccupazione giovanile arrivata al 52% e con un sistema bancario che si sta inghiottendo il benessere di un intero Paese e che se non sarà salvato dalla nuova riforma varata dal Governo, la quarta dallo scoppio dalla crisi, potrebbe costringere la Spagna a chiedere l'intervento del FMI e della UE. Ma una cosa è chiarissima: gli indignados non sono spariti di scena e non hanno alcuna intenzione di rinunciare alla difesa dei diritti nella lotta alla crisi economica. In questa notte di nuovo indignada di scacchi e bracci di ferro, il Governo che non vuole danneggiare l'immagine del Paese, per non spaventare i mercati, farebbe bene a non dimenticarlo.
El pueblo unido jamás será vencido hanno urlato i 30mila di Sol, dopo il loro grito silencioso, passata la mezzanotte. Non dimentichiamolo mai, mentre questa notte, da Madrid, torna a salir el Sol (lo hanno detto gli indignados mentre si contavano, felici di essere di nuovo tantissimi nell'ombelico della capitale e, anche se la battuta è facile, non stavano pensando a Shakira).
Su Twitter gli hashtag sono #12m #12mglobal, #12M15M e forniscono anche numerose foto delle manifestazioni.
Da non perdere la copertura che stanno facendo publico.es, elmundo.es, elpais.com e eldiario.es, con foto, video e dirette. Queste immagini, da elmundo.es