E' un classico dell'estate spagnola (ma non solo, come sappiamo in Italia).
Non appena arriva il caldo, arrivano gli incendi. Quest'anno hanno devastato
intere aree della Catalogna, della Comunitat Valenciana e delle Canarie,
portando dolore, morte e disastri ecologici.
L'Andalusia era sembrata finalmente immune, risparmiata dalle fiamme e dai delinquenti che le applicano. Ma è stato così fino a ieri, quando un incendio devastante è scoppiato alle spalle di Málaga e Marbella, in una delle aree più turistiche dell'intera Spagna, la Costa del Sol e il suo entroterra.
Mijas, Marbella, Alhaurín de la Torre, Ojén, Monda e Coín, il Comune in cui tutto è iniziato, sono i sei Comuni con il territorio in fiamme. Sono nomi che conosco, cittadine che ho visto e che mi hanno ricordato sempre l'entroterra ligure, facendomi sentire a casa. Per questo mi addolora ancora di più la devastazione di queste terre incantevoli.
In poche ore l'incendio ha distrutto 1000 ettari, raggiungendo un fronte di 12 km, aiutato dal solito vento, che non manca mai in queste circostanze, e dalle alte temperature dell'estate andalusa; sono state evacuate 5mila persone ed è stata bloccata l'autostrada AP-7. La Junta de Andalucía ha dichiarato il livello 2 di allarme e ha mobilitato oltre 250 specialisti, chiamando personale anche dalle province di Cadice, Córdoba, Granada, Siviglia e Almería. Praticamente tutta l'Andalusia è mobilitata per spegnere l'incendio che sta distruggendo una delle sue zone più belle, alle spalle di Málaga, il suo motore economico.
Ci sono in azione anche 9 elicotteri, due aerei e vari velivoli da terra, oltre che il personale dei Comuni limitrofi, Málaga, Marbella, Benalmádena e Torremolinos.
Málaga arde, dicono alla televisione, utilizzando parole che non hanno bisogno di traduzione in italiano, perché a volte, italiani e spagnoli siamo davvero fratelli, figli di quella magnifica lingua che è stata il latino. In spagnolo utilizzano il nome del capoluogo di provincia per indicare l'intera provincia, per cui se siete su una spiaggia di Rota, nella provincia di Cadice, in spagnolo si potrà dire anche en una playa de Cádiz; all'inizio mi creava confusione, perché pensavo sempre alla città vera e propria, non al suo territorio, poi ho capito. Arde Málaga, perché è la sua provincia che sta ardendo sotto le fiamme incontrollate.
Con il cuore in fiamme, Tutti con Málaga sono gli hashtag che stanno dominando Twitter in queste ore, mentre i famosi maledicono nei loro tweets gli autori di questi incendi, che devastano vite e territori.
Málaga, el corazón esta ahí, contigo.
Le foto, dalla galleria di elmundo.es
L'Andalusia era sembrata finalmente immune, risparmiata dalle fiamme e dai delinquenti che le applicano. Ma è stato così fino a ieri, quando un incendio devastante è scoppiato alle spalle di Málaga e Marbella, in una delle aree più turistiche dell'intera Spagna, la Costa del Sol e il suo entroterra.
Mijas, Marbella, Alhaurín de la Torre, Ojén, Monda e Coín, il Comune in cui tutto è iniziato, sono i sei Comuni con il territorio in fiamme. Sono nomi che conosco, cittadine che ho visto e che mi hanno ricordato sempre l'entroterra ligure, facendomi sentire a casa. Per questo mi addolora ancora di più la devastazione di queste terre incantevoli.
In poche ore l'incendio ha distrutto 1000 ettari, raggiungendo un fronte di 12 km, aiutato dal solito vento, che non manca mai in queste circostanze, e dalle alte temperature dell'estate andalusa; sono state evacuate 5mila persone ed è stata bloccata l'autostrada AP-7. La Junta de Andalucía ha dichiarato il livello 2 di allarme e ha mobilitato oltre 250 specialisti, chiamando personale anche dalle province di Cadice, Córdoba, Granada, Siviglia e Almería. Praticamente tutta l'Andalusia è mobilitata per spegnere l'incendio che sta distruggendo una delle sue zone più belle, alle spalle di Málaga, il suo motore economico.
Ci sono in azione anche 9 elicotteri, due aerei e vari velivoli da terra, oltre che il personale dei Comuni limitrofi, Málaga, Marbella, Benalmádena e Torremolinos.
Málaga arde, dicono alla televisione, utilizzando parole che non hanno bisogno di traduzione in italiano, perché a volte, italiani e spagnoli siamo davvero fratelli, figli di quella magnifica lingua che è stata il latino. In spagnolo utilizzano il nome del capoluogo di provincia per indicare l'intera provincia, per cui se siete su una spiaggia di Rota, nella provincia di Cadice, in spagnolo si potrà dire anche en una playa de Cádiz; all'inizio mi creava confusione, perché pensavo sempre alla città vera e propria, non al suo territorio, poi ho capito. Arde Málaga, perché è la sua provincia che sta ardendo sotto le fiamme incontrollate.
Con il cuore in fiamme, Tutti con Málaga sono gli hashtag che stanno dominando Twitter in queste ore, mentre i famosi maledicono nei loro tweets gli autori di questi incendi, che devastano vite e territori.
Málaga, el corazón esta ahí, contigo.
Le foto, dalla galleria di elmundo.es