mercoledì 8 agosto 2012

Che dura, la vita di un fan italiano di Luis Miguel

Sul newsmagazine messicano Sexenio, l'argentina Eugenia Cabral, storica fan di Luis Miguel, ha una rubrica, in cui dà spazio e voce agli ammiratori del cantante messicano sparsi per il mondo. Sono già apparsi fans latinoamericani, israeliani, spagnoli, molti dei quali ho conosciuto virtualmente, frequentando i forum ispanici dedicati al bel messicano. Questa settimana Eugenia ha rivolto il suo sguardo all'Italia e ha pubblicato un testo scritto da Antonella Raccuglia, presidente del nuovo Fans Club italiano di Luis Miguel, Per Luis Miguel (il sito web è www.perluismiguel.com). Conosco Antonella e il gruppo di fans che ruota intorno a perluismiguel.com dagli albori del sito e sono loro molto affezionata, per questo ritrovare Antonella su Sexenio, a raccontare quanto sia difficile essere fan di Luis Miguel in Italia, un Paese che lui non visita dal famigerato 1985 di Sanremo e in cui non escono praticamente i suoi dischi (ah, Sant'Internet, ti si ringrazierà mai abbastanza?!), è stato decisamente piacevole.
L'esperienza di Antonella è lontana dalla mia, dato che ho scoperto Luis Miguel una decina d'anni fa, in un Corte Inglés di Siviglia e solo perché mi è piaciuta la sua voce agli altoparlanti, mentre cantava Qué sabes tú (ovviamente, essendo un'adolescente degli anni 80, sapevo benissimo chi fosse, ma mantenendo le distanze). Però su una cosa sono d'accordo con lei e ci tengo a dirlo: doveste mai sentire qualcuno che parla di Luis Miguel e non avete idea di chi sia, conservandone un lontano ricordo, non siate ridicoli e non mostrategli tutta la vostra ignoranza sghignazzandogli: "Ma chi?! quello di Sanremo?! e che, canta ancora?!" Più che altro perché da Sanremo sono passati una trentina d'anni e, come dire, anche i ragazzi di oggi crescono, diventano adulti e fanno una musica diversa dalle marcette di facile ascolto di Toto Cutugno. E forse varrebbe la pena essere meno snob e scoprire una delle migliori voci mai prodotte dall'America Latina (o, al limite, se proprio non si ha voglia di allargare i propri orizzonti, si può sempre stare zitti). Consiglio amichevole a tutti quelli che, sentendo il nome Luis Miguel rimuginano nella memoria e pensano, portandosi le mani nei capelli, oddio-quello-di-Sanremo-non-mi-dire-che-canta-ancora.
Da sexenio.com.mx, il testo di Antonella Raccuglia (non perdetevi i commenti dei fans italiani e ispanici che incitano Luismi a tornare nel Belpaese) e dopo, visto che leggere Antonella mi ha portato alla mente tanti ricordi di sensazioni, persone, forum e melodie, Qué sabes tú, la mia prima canzone luismiguelera, chissà se è stato un caso che a Siviglia. Va por ti, Luismi!

Il mio nome è Antonella, sono italiana ed è successo qualcosa di magico, in quel febbraio 1985, quando Luis Miguel è salito sul palcoscenico del Festival di Sanremo (Eugenia, Sanremo è tutto attaccato, non è nessun santo!), perché la sua voce mi strega da allora.
Non è facile la vita di un fan italiano di Luis Miguel. Tutte le volte che parli con qualcuno ti dice: "Chi, il figlio di Lucia Bosè?" O, peggio: "Chi, quello di Noi ragazzi di oggi? Continua a cantare?" Non potete immaginare la rabbia che uno sente in quei momenti, soprattutto perché non serve a niente spiegare che Luis Miguel continua a essere un idolo in molte parti del mondo.
Ma, essendo realisti, non si può rimproverare queste persone, se fino all'inizio degli anni 90, prima di Internet, neanche io sapevo cos'era stato del grande amore dei miei 13 anni, quel ragazzo che in una notte d'agosto, dopo un concerto, avevo avuto l'opportunità di conoscere, con cui mi ero fatta una foto che conservavo come un tesoro e il cui tesoro rimaneva intatto nella mia memoria.
Più avanti, grazie a Internet, ho saputo che continuava a essere famoso e che la vita gli aveva presentato un conto molto caro.
Nell'estate del 1996, in un negozio di Londra, ho avuto finalmente l'opportunità di trovare alcuni suoi dischi e il primo che mi sono comprata è stato El concierto. Non avete idea dell'emozione che ho sentito al tornare ad ascoltare la sua bellissima voce, dopo tanti anni. Da lì è iniziato di nuovo tutto.
Nel 2003 ho trovato una pagina nome e una mailing list, chiamate perluismiguel.com. Questo sito voleva essere un punto 'incontro per i fans italiani e lì ho scoperto che non ero rimasta da sola, al sentire questa passione per la musica di Luis Miguel: è nata così la famiglia luismiguelera italiana.
Il nostro gruppo, che rappresento come presidente, ha quasi dieci anni e continua a crescere, anno dopo anno, perché non ci sono solo le ragazze adesso 40enni, che lo seguono dal 1985, ma si stanno unendo anche persone che hanno scoperto Luis Miguel dopo.
Insieme abbiamo una pagina web, una pagina su Facebook e una su Twitter, organizziamo riunioni annuali, andiamo ai concerti in Spagna e i più fortunati sono andati anche all'altro lato dell'Oceano. E, a proposito, voglio ringraziare per questo le amiche spagnole e dell'America, per essere sempre così disponibili ad aiutarci e a darci ospitalità durante i nostri viaggi.
Mi piacerebbe che Luis Miguel sapesse che durante tutti questi anni, oltre alla sua stupenda musica, ci ha regalato anche amicizie meravigliose, che, nonostante siano solo virtuali, a volte durano nel tempo e vanno oltre la passione musicale che condividiamo.
Dal 14 maggio 2012 siamo Fans Club Ufficiale Italiano, abbiamo il nostro logo e molto presto avremo anche merchandising per i soci e una nuova pagina web; vogliamo che Luis sappia che, nonostante siamo meno che in altri Paesi, noi fans italiani prendiamo le cose sul serio. Se c'è qualcosa che non cambierà mai è la passione con cui abbiamo iniziato quest'avventura, 10 anni fa, perché abbiamo lo stesso entusiasmo di allora.
Non posso negare che a volte c'è un certo scoraggiamento tra i fans, sono 27 anni che Luis è assente dall'Italia, i suoi dischi non si distribuiscono ed è impossibile avere notizie di prima mano, per questo ci sentiamo come fans di secondo livello, perché non tutti hanno le risorse economiche per andare all'estero e assistere a un concerto.
Noi cerchiamo di riempire questo vuoto, in qualche modo, vogliamo che chi non parla spagnolo possa capire tutto quanto riguarda Luis Miguel, dai testi delle canzoni fino alle notizie sulla sua carriera. Nella nostra pagina web abbiamo una sezione, Caro Luis Miguel, in cui pubblichiamo i moltissimi saluti che i fans italiani ci mandano per lui e tutti sono d'accordo su una cosa: ci chiedono di dire a Luis Miguel che sperano che torni nel nostro Paese.
A essere sincera, non credo ritornerà in Italia a breve termine, perché sarebbe un progetto troppo complesso, dovrebbe tornare in un Paese che ricorda un ragazzo di 15 anni che cantava l'inno degli adolescenti degli anni 80. Ma se un giorno decidesse di aprire una piccola possibilità di tornare, allora potrà contare su tutto l'appoggio di noi fans italiani che lo amiamo incondizionalmente.
Ci piace pensare che non ci ha dimenticati del tutto e che siamo in qualche posto del suo cuore, abbiamo avuto la prova che è così nel concerto di Madrid dell'11 maggio 2012, quando ha indicato molte volte il nostro striscione, Perluismiguel Italia e lo ha fatto in particolare cantando El día que me quieras.
La vita di un fan italiano di Luis Miguel non è facile, ma le emozioni che la sua musica ci trasmette da 27 anni ci permettono di superare le delusioni più grandi... e inoltre si dice che l'attesta diminuisce le passioni mediocri e aumenta quelle grandi e noi, data l'attesa, stiamo bruciando di passione"
Luis Miguel: noi fans italiani sogniamo il giorno in cui finalmente tornerai a vederci, aspettiamo con ansia questo magico istante in cui le nostre anime si rincontreranno e che con la tua voce possiamo sperimentare le sensazioni più belle.