mercoledì 26 settembre 2012

La notte violenta del 25-S, le promesse dei manifestanti, la cecità del PP

64 feriti, tra cui 27 agenti, e 35 arresti. E' il bilancio finale della serata di guerriglia intorno al Congreso de los Diputados di Madrid e nelle vie circostanti, fino alla Stazione di Atocha, dove la Polizia ha sparato pallottole di gomma per disperdere i manifestanti.
Rodea el Congreso, Circonda il Congresso, era stata organizzata per manifestare lo scontento cittadino ai deputati e per chiedere loro di non dimenticare che devono approvare leggi nel nome del popolo e non contro di esso. Voleva essere una manifestazione pacifica, con cittadini provenienti da tutta la Spagna. Cittadini comuni e normali: pensionati, disoccupati, funzionari, studenti, uomini, donne, giovani, anziani, la Spagna che resiste all'impoverimento a cui la costringono le politiche della UE, del Governo e, in ultima istanza, di Berlino. Ma.
Il Governo ha preso male questa manifestazione sin dall'inizio. Ha tentato di delegittimarla, ha paragonato il tentativo di circondare il Congresso a un colpo di Stato. Otto degli organizzatori sono stati obbligati a presentarsi alla Polizia per dichiarazioni ancora prima della manifestazione, alcuni degli autobus in cammino per Madrid sono stati fermati lungo le autostrade per identificare i passeggeri. Un clima di assedio e di tensione precedente alla manifestazione che era del tutto superfluo. E' la politica della paura, per spingere i cittadini a rinunciare al proprio diritto di esprimere e manifestare le proprie idee, denunciava ieri il sito degli indignados di Madrid. Mentre la vicepresidente del Governo Soraya Saenz de Santamaria ricordava che oltre che alla piazza bisogna ascoltare anche il risultato delle urne (sarebbe lo stesso, se si tornasse a votare, Soraya?!) e qualche altro rappresentante del PP ha definito sovversivo il tentativo di circondare il Congresso. Come se i cittadini non avessero il diritto di avvicinarsi ai Palazzi del potere. Come se il Governo italiano volesse impedire una manifestazione davanti a Montecitorio.
La presenza sproporzionata della Polizia intorno al Congreso, 1500 poliziotti nella Carrera de San Jerónimo, su cui si affaccia l'edificio e una ventina di camionette solo in plaza de Neptuno, all'inizio di San Jerónimo, ha fatto capire immediatamente la serietà con cui il Governo aveva preso la manifestazione. Le cariche sono iniziate non appena un gruppo di incappucciati, che non mancano mai in queste manifestazioni di intenzioni pacifiste, ha provocato i poliziotti in assetto anti-sommossa. Sono state cariche violente, i video testimoniano anche lancio di transenne, e sono continuate per buona parte della notte nelle strade del centro di Madrid, con i poliziotti che perseguivano cittadini disarmati fino nei bar in cui li costringevano a rifugiarsi. "Hanno costruito un cerchio intorno a noi e lo hanno stretto sempre di più. A un certo punto c'erano vie che avevano camionette della Polizia su tutti i lati, non potevamo fuggire in nessun modo e loro ci sgomberavano in modo violento" hanno raccontato in tanti ai media, ricordando che tra le persone che rimanevano bloccate in questi assedi c'erano anche "turisti stranieri, anziani e bambini". "Sembra che entrare in un bar a queste ore sia un reato per la Polizia" commentava la giornalista Olga Rodriguez di eldiario.es.
La notte violenta ha spinto gli organizzatori a non rinunciare e a ritentare oggi alle 19 di arrivare fino al Congreso, per circondarlo.
Le foto su Twitter e quelle finite sulla stampa internazionale (la BBC, informano su Twitter, sta invitando i presenti a inviare le proprie foto) testimoniano la violenta notte di Madrid. Ma non è la violenza quello che impressiona: in manifestazioni rivendicative come queste, in cui ci sono quasi sempre infiltrati e la Polizia ha ordini di reazione, la violenza uno se la immagina. Ma è impressionante la distanza che sottolinea tra il Governo conservatore e i cittadini spagnoli, tra i governatori e i governati. E' come se ci fosse una frattura profondissima, che il Governo non sa controllare, tra gli elettori e gli eletti, una prova ulteriore di quanto la democrazia di questi anni sia malata, con una classe dirigente poco interessata alle istanze di chi l'ha votata.
Le foto da Twitter, il video, che testimonia un momento di violenza a Neptuno, da youtube