venerdì 7 settembre 2012

La Spagna intende sfruttare i disoccupati per riforestare il territorio, dopo gli incendi

Quest'estate gli incendi hanno distrutto oltre 180mila ettari del territorio spagnolo e hanno lasciato immagini di desolazione alle isole Canarie, in Catalogna, nella Comunitat Valenciana e in Andalusia che non dimenticheremo facilmente. Ci sono anche 371 arrestati, sospettati di aver appiccato gli incendi. Ma il peggio, si sa, deve ancora venire: sono i lavori di pulizia, di riforestazione, di controllo del territorio.
Il Governo di Mariano Rajoy ha varato oggi varie misure straordinarie e urgenti per rispondere ai danni causati dal fuoco a persone e patrimoni (ci sarà anche l'esenzione dall'IBI, l'ICI spagnola, per le case danneggiate). La misura che però ha sorpreso e sta causando non poca indignazione è l'uso dei disoccupati nei lavori di pulizia dei territori bruciati dal fuoco. Le Amministrazioni Pubbliche, ha fatto sapere la vicepresidente Soraya Saenz de Santamaria nell'abituale conferenza stampa che segue il Consiglio dei Ministri del venerdì, potranno chiedere la collaborazione dei cittadini a cui viene erogato il sussidio di disoccupazione per "i lavori di pulizia, riforestazione e ricostruzione delle zone distrutte dal fuoco".
E' l'ultima operazione messa in atto dal Governo e dall'ideologia che lo muove, il liberismo, contro i disoccupati spagnoli, il 25% dei cittadini in età da lavoro. Il punto di arrivo di una strategia iniziata prima dell'estate, quando migliaia di persone erano in attesa di sapere se sarebbe stato rinnovato il piano Prepara, che offre loro un sussidio di disoccupazione da 400 euro. Il piano è stato inventato da José Luis Rodriguez Zapatero per garantire almeno un'entrata ai disoccupati di lungo corso, che hanno già esaurito tutti gli aiuti previsti per chi perde il lavoro. Nella Spagna del dopo boom immobiliare ci sono migliaia di persone che vivono con questo solo ingresso e devono mantenere una famiglia, cioè, l'affitto o il mutuo di casa, le bollette, i libri di testo per i figli che vanno a scuola, il cibo. Per buona parte dell'estate El Pais ci ha raccontato drammatiche storie di donne che fanno i salti mortali per farsi bastare questi 400 euro, di uomini che decidono di non pagare l'affitto per dare ai figli da mangiare, di anziani che aiutano con la loro pensione i figli che sopravvivevano con 400 euro. Perché anche nella Spagna sempre più povera 400 euro al mese bastano appena per sopravvivere. E non sempre: gli affitti di un monolocale a Siviglia sono intorno ai 3-400 euro e non parliamo dei prezzi di Madrid o a Barcellona. Fatevi i conti di cosa si possa fare con 400 euro al mese.
Il Governo socialista aveva dato durata semestrale al sussidio, il PP appena arrivato al Governo lo aveva rinnovato e ad agosto scadeva il semestre. Bene, i disoccupati hanno saputo che il sussidio era stato rinnovato il giorno stesso della sua scadenza. Immaginatevi che con quei 400 euro dovete cercare di far sbarcare il lunario ai vostri bambini e alla vostra famiglia e fino al giorno in cui li aspettate non vi dicono se avrete ancora quei soldi o meno. Pensate che, al non decidere e al non informarvi, stiano rispettando la vostra dignità?
Non solo. Per buona parte dell'estate il PP è stato decisamente ambiguo. E, come buona parte della destra liberista, ha cercato di far passare il messaggio che se uno è disoccupato è perché lo vuole. Insomma, facevano sapere i giornali della destra mediatica, si sta così bene a casa, con 400 euro che arrivano senza fare niente, invece che cercarsi seriamente un lavoro! Che solo al leggere che uno non cerca lavoro perché gli danno la bellezza di 400 euro al mese, verrebbe da dire all'autore di tale aberrazione, ma perché non provi tu, a vivere con 400 euro al mese, fare la spesa, pagare il mutuo/affitto e mantenere i bambini a scuola?
Nei giorni precedenti alla scadenza del sussidio il Governo ha iniziato a parlare di una misura che andava rivista perché non stimolava a cercare un nuovo posto di lavoro (sappiamo tutti che in Spagna il lavoro abbonda, non per niente il 52% dei giovani è disoccupato e c'è una barzelletta che, resa famosa dall'Argentina del corralito, è approdata nella Piel de Toro, ricordando che c'è un'unica uscita per la crisi: Barajas, l'aeroporto di Madrid). Su Twitter, intanto, quelli che evidentemente non vivrebbero con 400 euro al mese e hanno sicuramente un lavoro ben pagato, hanno iniziato a chiedere che i disoccupati che ricevono il sussidio facciano "almeno" lavori sociali. Cioè, invece di dare loro un lavoro o, eventualmente, pagare dignitosamente i lavori sociali, sfruttiamoli, visto che ricevono questi soldi "senza fare niente"! Mica li ricevono per poter vivere, dato che non si trova il lavoro, che la Spagna è disastrosamente incapace di produrre lavoro per i propri cittadini e distrugge, anzi, migliaia di posti di lavoro all'anno. Li ricevono perché, fondamentalmente, sono vagos, sfaccendati, che "non hanno voglia di fare niente". Il liberismo nella sua massima espressione e nel suo massimo sprezzo per il più debole.
Poi, deo gratia, Mariano Rajoy & C hanno comunicato che non solo i 400 euro non sarebbero stati tolti, ma sarebbero stati addirittura portati a 450 per i disoccupati che devono mantenere l'intera famiglia. E, siccome il Governo non ha aumentato la cifra del bilancio destinata a questa voce, ha, ovviamente, reso più severi i criteri di selezione. Tra questi colpisce che il reddito familiare non dev'essere superiore al 75% del Salario Minimo, cioè, nessun membro familiare deve "guadagnare" più di 481 euro al mese. Ergo, se un figlio che ha perso il lavoro torna a vivere dai genitori, il cui reddito mensile totale è di 1500 euro, non ha diritto alla disoccupazione, perché 1500 diviso 3 fa 500 euro a testa. Insomma, il concetto dei bamboccioni, caro a certi dimenticabili ministri italiani e all'intera classe politica italiana, così mediocre da non aver mai trovato le misure per aiutare i giovani a essere indipendenti (cosa ovvia negli Stati Sociali del Nord, dove tutti pagano le tasse), ha trovato espressione anche in Spagna. Per avere il suo sussidio il disoccupato deve inoltre dimostrare di aver cercato lavoro o di aver partecipato a corsi di formazione. E la dimostrazione sarà tutta a suo carico. Come farà il nostro a dimostrare che sta cercando lavoro, al di là dell'iscrizione all'INEM, l'Ufficio del Lavoro spagnolo? Si farà fare una foto braccio in spalla e sorriso ad hoc con il responsabile delle Risorse Umane con cui avrà fatto il colloquio di lavoro? Non si sa, non è stato ancora chiarito (del resto, è stato stabilito, dall'ok del Governo alpiano Pepara fno alle prime erogazioni deve passare circa un mese e pazienza se le famiglie che vivono di quell'entrata in questo mese di attesa non hanno da mangiare).
Dopo aver indicato il 25% della popolazione spagnola in età da lavoro al pubblico disprezzo, il Governo ci fa sapere adesso che questi vagos, questi sfaccendati che si prendono ben 400 euro senza fare niente, dovranno collaborare ai lavori di riforestazione e ricostruzione dopo gli incendi. Per 400 euro al mese? viene da chiedersi immediatamente. Il Governo vuole incentivare il lavoro o lo sfruttamento? Pensa davvero di poter pagare la bellezza di 400 euro a chi pulirà il territorio e lo riforesterà? Che tipo di società e di Spagna ha in mente, il PP?
Leggevo il discorso di Bill Clinton alla convention democratica, un paio di giorni fa. La cosa più importante che ha detto, quella che la sinistra o chi per lei non dovrebbe dimenticare mai è, non votate con le vostre tasche (posso dire che mi fa schifo chi vota con le proprie tasche?!), ma pensando al tipo di società in cui volete vivere. Se volete vivere in una società che difende i privilegi di pochi, fregandosene del resto, votate a destra; se volete vivere in una società in cui i sacrifici e il benessere si dividono tra tutti, votate a sinistra. Penso sia valido anche in Europa. Di sicuro è valido in Spagna e certamente sarebbe bene non dimenticarsene in Italia. Pensiamo al tipo di società in cui vogliamo vivere, quando andiamo a votare.
Io non voglio vivere in una società che sfrutta i più deboli, i disoccupati, prima colpevolizzandoli per non avere un lavoro (invece di crearlo, il benedetto lavoro) e poi usandoli come manodopera di scarso valore e nulla preparazione (cosa ne sapranno un giornalista disoccupato o un muratore che ha perso il lavoro di incendi e alberi?). Mi è piaciuto un commento letto su Twitter, poco fa: "Dopo la servitù della gleba arriva la rivoluzione". Ojalá, España, ojalá.