venerdì 7 settembre 2012

La Castiglia La Mancia abolisce lo stipendio ai consiglieri regionali: dal 2013 lavoreranno gratis

Non finiscono le sorprese dalla Spagna in trasformazione. Oggi il Parlamento della Castilla La Mancha, controllato dal PP con maggioranza assoluta, ha approvato, con il solo voto del PP, l'eliminazione degli stipendi dei consiglieri regionali a partire dal 2013. La misura era stata annunciata ieri dalla presidente della Regione, e numero 2 del PP, Dolores de Cospedal, ovviamente per contenere il deficit della Comunidad e per dare ai cittadini il buon esempio: non si capirebbe, ha detto la presidente, che si chiedano sacrifici senza dare l'esempio.
Così dal prossimo anno la Regione risparmierà 1,5 milioni di euro, al non pagare più i suoi consiglieri, che avranno soltanto il gettone di presenza e le diete previste.
La cosa curiosa è che il PP ha respinto la proposta del PSOE di prendere una simile misura per il Governo della Regione e per la sua Presidenza, "in modo immediato e con le stesse condizioni proposte dalla presidente per i consiglieri regionali". Secondo i socialisti la spesa per Presidenza e Assessorati vari è di circa 69 milioni di euro all'anno.
La proposta socialista è stata rifiutata e la stessa de Cospedal ha spiegato il perché: "Tutti capiscono che un governo deve avere un impegno esclusivo e nessuno accetterebbe che un assessore sia parte di un'impresa o che il presidente sia dipendente di una grande compagnia". Le ragioni della presidente per non lavorare gratuitamente sono perfettamente comprensibili, lei stessa, del resto, è stata duramente criticata in passato per avere vari stipendi, come Segretaria Generale del PP, senatrice in Parlamento e avvocato dello Stato, per un reddito annuo di oltre 240mila euro (l'anno scorso è stata molto criticata per aver comprato una villa a Toledo del valore di oltre 2,4 milioni di euro). Non si capisce, però, perché queste ragioni non siano valide per i consiglieri regionali. Considerando che l'impegno gratuito del Governo farebbe risparmiare 69 milioni di euro, mentre quello del Parlamento solo 1,5 milioni di euro, perché i consiglieri devono lavorare gratis e gli assessori no?
Non risulterebbe altrettanto preoccupante se i consiglieri regionali fossero tutti dipendenti di grandi compagnie o fossero ricchi latifondisti? E come potrebbero aspirare al Parlamento Regionale i giovani militanti senza risorse personali, impiegati nelle piccole imprese locali, se non avessero un riconoscimento economico per il loro lavoro al Parlamento? Avranno, in Castilla-La Mancha un Parlamento di soli ricchi, come ai tempi belli in cui i señoritos governavano la Spagna e il resto erano poco più che servi della gleba??
La misura di Dolores de Cospedal è estremamente populista: in Spagna non c'è classe più odiata di quella politica, a parte i banchieri. Risulta facilissimo, oggi, descrivere i politici come una banda di inoperanti e mediocri, parassiti e privilegiati, che guadagnano molti soldi senza fare niente. E, certamente, anche gli stipendi dei politici, come quelli di tutti gli impiegati pubblici, vanno rivisti. Ma attaccare i politici indiscriminatamente e, addirittura, pretendere che lavorino gratuitamente, facendo passare il principio che per il bene della collettività si lavora gratis (no! non si lavora MAI gratis!) e rifiutando di applicare quel principio a se stessi, è indegno di un leader politico.
Ma oltre a essere populista questa misura è estremamente pericolosa, non solo perché rischia di permettere la politica solo a chi è dotato di patrimonio personale, ma anche perché arriva il giorno in cui il Governo centrale ha stabilito che le Amministrazioni Pubbliche potranno impiegare i disoccupati che percepiscono il sussidio di 450 euro nella pulizia dei boschi incendiati e nella loro riforestazione, pena il ritiro del sussidio nel caso di rifiuto.
E non so perché, a vedere tutto questo, mi vengono in mente i sindacati fascisti, che facevano a gara a chi si abbassava di più lo stipendio per compiacere il Duce. Sorry, se questo è il futuro della Spagna, grazie agli dèi per averci dato Mario Monti.
PS Come cambia in meno di un anno il destino di un Paese. Fino all'anno scorso si sentiva ammirazione per la Spagna, che in 30 anni aveva compiuto passi giganteschi per mettersi alla pari con l'Europa e che, addirittura, aveva scavalcato tutti ed era diventata un esempio mondiale nel riconoscimento dei diritti delle minoranze. Oggi si ringrazia il Cielo perché il proprio Paese non si comporta come la Spagna.