sabato 29 settembre 2012

Lisbona e Madrid contro l'austerità: in migliaia protestano in praça do Comercio e a Neptuno

Due grandi manifestazioni sono in corso in queste ore a Lisbona e a Madrid. Avrebbe dovuto essercene una terza anche a Roma, ma pare sia stata organizzata solo su Facebook, senza alcuna eco sui media né nel web, e si sono ritrovati in meno di un migliaio (personamente ho scoperto che c'era una catena umana a Palazzo Chigi solo stamattina e attraverso le pagine web degli indignados spagnoli…).  Eppure l'idea era bella, perché c'era un coordinamento con le proteste dei Greci di questi giorni: il risveglio dei PIGS.  Al risveglio è mancata la I, a quanto pare.
A Lisbona, dove a forza di manifestazioni sono riusciti a convincere il Governo di Passo Coelho che l'aumento delle tasse e il taglio degli stipendi non sono la soluzione migliore per uscire dalla crisi e l'hanno spinto a "cercare alternative con le parti sociali", migliaia di persone si sono riunite nella praça do Comercio. La manifestazione è stata convocata dallla Confederazione Generale dei Lavoratori Portoghesi, che ha già annunciato altre manifestazioni per i prossimi giorni, per chiedere una finanziaria che non condanni i portoghesi "a vivere nella miseria e a impoverirsi ancora di più", perché "ci sono alternative all'austerità".
A Madrid, sono tornati in forze, per la terza volta in meno di una settimana, a Neptuno, che sta prendendo il posto della Puerta del Sol nell'immaginario collettivo (ma ci sono manifestazioni in corso anche a Barcellona e a Valencia, in Spagna hanno chiaro che non possono chiedere alla gente di andare sempre nella capitale e che mobilitarsi nelle proprie città è anche meglio, visto che è pure più facile radunare migliaia di persone). Sono in tantissimi, anche se la Prefettura dice che sono 2mila (la piazza è piena, continua ad arrivare gente anche da Atocha, ma, come si è già detto, se l'Atlético Madrid festeggia una vittoria sono 15mila, se la gente protesta contro la classe politica, sono 2mila).
Li ha riuniti la piattaforma del 25-S e la Prefettura dice che la manifestazione è illegale; la Polizia ha di nuovo riempito di transenne l'accesso alla Carrera de San Jerónimo, in cui si trova il Congresso dei Deputati. Ha impedito ai media di montare le strutture per poter svolgere il proprio lavoro, così vari fotografi e cameramen si sono piazzati sui tetti delle auto di servizio per poter offrire un'idea della moltitudine presente nella piazza. La scusa usata dalla Polizia per impedire l'uso di gru e piattaforme è che avrebbero impedito l'ingresso ai garage sotterranei (le stesse strutture si montano durante i festeggiamenti dell'Atlético e sono state montate durante il 25-S e non c'è stato nessun problema). Per ora la manifestazione procede pacificamente, anche se la Delegación del Gobierno ha annunciato l'arrivo di 500 radicali, così, per tranquillizzare gli animi (ma se sanno che arriveranno, non possono bloccarli prima, invece di farli avvicinare a un posto in cui concentrano pacificamente migliaia di persone e metterle in pericolo?).
Lo scopo della manifestazione continua a essere lo stesso di tutta la settimana: far arrivare ai politici lo scontento del Paese, chiedere le dimissioni del Governo e l'avvio di una nuova fase costituente.
Chiunque guardi la Spagna di questi mesi sa che sono richieste ragionevoli, perché questo Paese ha bisogno di rinnovarsi dalle fondamenta, di avere una Costituzione finalmente includente, che dia spazio ad altre classi sociali e a tutte le nazionalità presenti nel territorio spagnolo, che doti i cittadini di una legge elettorale che permetta a loro, e non alle Segreterie dei partiti, attraverso le liste bloccate, di scegliere i candidati da mandare in Parlamento. Sono richieste ragionevoli, ma la classe politica è sorda e manda i poliziotti a far la guardia, come piccoli cerberi arrabbiati.
Verrà un giorno in cui i poliziotti si metteranno dalla parte dei cittadini, come hanno fatto nel Portogallo, dove le Forze Armate si sono schierate accanto ai manifestanti assicurando che il loro ruolo costituzionale è proteggere i portoghesi, non sparare loro contro.
La differenza tra la Rivoluzione di Garofani e un dittatore morto nel proprio letto è probabilmente tutta lì.
Che gli dèi stiano con il Portogallo e con la Spagna (e magari sveglino anche l'Italia, di passo, e le spieghi che le manifestazioni non si organizzano solo su una pagina di Facebook, pensando che tanti Mi piace corrispondono a tanti manifestanti).
Le foto da Twitter: la prima è la praça do Comercio di Lisbona in diretta tv, le altre immagini sono di Neptuno, a Madrid; grazie a @acampadasol per retwitteare tutte queste immagini; l'hashtag per seguire la manifestazione di Madrid è #vamos29S.